
L’Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani (ODIHR) dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ha pubblicato il suo rapporto finale sulla Missione di Valutazione Elettorale (EAM – Election Assessment Mission) per le elezioni parlamentari anticipate tenutesi in Italia il 25 settembre 2022. Ecco un riassunto dei punti chiave del report.
1. Che cos’è l’OSCE/ODIHR?
L’ODIHR (Office for Democratic Institutions and Human Rights) è la principale istituzione dell’OSCE. Il suo scopo è assistere gli Stati partecipanti a garantire il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, a rispettare lo stato di diritto e a promuovere i principi della democrazia. È l’agenzia leader in Europa nel campo dell’osservazione elettorale, schierando missioni per valutare se le elezioni siano condotte in linea con gli impegni OSCE, gli obblighi e gli standard internazionali, e la legislazione nazionale. Oltre alle elezioni, l’ODIHR supporta gli Stati su temi come lo stato di diritto, la governance democratica, l’uguaglianza di genere e la lotta alla discriminazione. Ha sede a Varsavia, in Polonia.
2. In cosa è consistito il monitoraggio dell’ODIHR?
A seguito di un invito delle autorità italiane, l’ODIHR ha schierato una Missione di Valutazione Elettorale (EAM) dal 12 al 28 settembre 2022. La missione aveva il compito di valutare la conformità delle elezioni anticipate del 25 settembre con gli impegni OSCE e gli standard internazionali.
È importante notare che, in linea con la metodologia ODIHR per questo tipo di missione (EAM), il monitoraggio non ha incluso un’osservazione sistematica e completa delle procedure del giorno delle elezioni. La missione ha invece visitato un numero limitato di seggi elettorali.
La valutazione si è basata principalmente su incontri e discussioni con una vasta gamma di interlocutori. Questi includevano rappresentanti delle istituzioni statali a vari livelli (nazionale, regionale, distrettuale), membri della magistratura, rappresentanti dei partiti politici, della società civile, dei media e della comunità internazionale. Il rapporto finale riflette le informazioni e le opinioni raccolte durante questi incontri. La missione ha anche tenuto conto del monitoraggio dei media condotto dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e ha osservato l’attività sui social network.
3. Quali sono le raccomandazioni finali?
Il rapporto presenta 14 raccomandazioni, alcune considerate prioritarie, per contribuire a migliorare ulteriormente lo svolgimento delle elezioni in Italia e per allinearle maggiormente agli impegni OSCE e agli standard internazionali. Queste raccomandazioni si aggiungono a quelle precedenti dell’ODIHR che non sono ancora state affrontate.
Ecco le Raccomandazioni Prioritarie:
- Rivedere e consolidare il quadro giuridico esistente per rimuovere lacune ed eliminare la frammentazione, allineandolo agli standard internazionali, e farlo con largo anticipo rispetto alle prossime elezioni attraverso un processo consultivo inclusivo.
- Abrogare le disposizioni penali sulla diffamazione a favore di rimedi civili, adottare misure per scoraggiare l’abuso delle “cause strategiche contro la partecipazione pubblica” (SLAPPs) rivolte ai media, e rafforzare la protezione dei giornalisti da minacce e intimidazioni, per rispettare gli standard internazionali e proteggere la libertà di espressione.
- Rivedere la legislazione per consentire le candidature indipendenti.
- Migliorare la regolamentazione della campagna elettorale e della sua copertura mediatica per garantire pari opportunità ai candidati, anche online.
Altre raccomandazioni riguardano temi come la promozione di un equilibrio di genere negli organismi di gestione elettorale, l’apertura al pubblico delle sessioni degli organismi elettorali, la formazione obbligatoria degli addetti ai seggi, la pubblicazione dei risultati disaggregati per seggio, la semplificazione della raccolta firme, la revisione del sistema delle quote di genere, una maggiore trasparenza nei finanziamenti delle campagne (inclusa la considerazione di rendiconti intermedi), e la definizione di tempistiche chiare e la possibilità di ricorso giurisdizionale per le contestazioni sui risultati elettorali e i mandati parlamentari.
Il report completo è disponibile in lingua inglese per chi desidera approfondire ulteriormente l’analisi e le raccomandazioni specifiche.
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Segue il video della presentazione dell’esito della Missione di Valutazione Elettorale svolta nel 2018:
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