
Questo è uno dei pochi articoli del nostro blog di natura meramente amministrativa, ma è necessario per tenervi informati.
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Si è svolta giovedì 16 luglio, in modalità virtuale, l’Assemblea annuale dell’Associazione, con qualche mese di ritardo rispetto alla scadenza usuale a causa dell’emergenza Covid-19.
Il Trentino-Alto Adige Südtirol ha l’opportunità di diventare la prima Regione italiana a legiferare ponendo rimedio alla violazione dei diritti politici rilevata dal Comitato dei Diritti delle Nazioni Unite. Un’occasione preziosa per qualificare la nostra autonomia.
Un pronunciamento storico, frutto della tenacia di 2 cittadini che si sono rivolti al Comitato dei Diritti Umani dell’Onu denunciando la violazione del Patto sui Diritti Civili e Politici da parte dello Stato italiano. Il 29 novembre scorso il Comitato ha accolto, all’unanimità, il ricorso riconoscendo la violazione.
L’espressione del voto è il momento nel quale i cittadini hanno la possibilità di esprimere direttamente e senza intermediari le loro preferenze. Che sia per eleggere i propri rappresentanti, che sia per esprimere direttamente la loro scelta rispetto ad un tema importante nei paesi dove è ammesso il referendum, senza voto non ci sarebbe democrazia.
Continua a leggereLa democrazia partecipativa aumenta la vitalità di quella rappresentativa? Realizza davvero alcune di quelle che Bobbio definiva promesse non mantenute? Porsi domande scomode e ragionare senza pretendere di trovare risposte “giuste” è uno splendido esercizio di intelligenza.
Inseriti in Statuto referendum propositivo e confermativo: la tutela dei beni della Comunità, di tipo ambientale, urbano, rurale, culturale o intellettuale passa attraverso la cura condivisa e la partecipazione nei processi decisionali.
“Il giusto è l’utile per il più forte”. Così Platone rivolgendosi a Trasimaco nel Libro Primo della Repubblica.
Un destino della civiltà umana, nei secoli, nei millenni. E’ ancora e sempre sarà così? A distanza di duemila anni come si realizzano i principi di giustizia?
La democrazia non si esaurisce in un unico aggettivo, rappresentativa o diretta per esempio. Per essere di qualità è indispensabile sia ben disciplinata e al tempo stesso flessibile, per adattarsi alle diverse situazioni che richiedono decisioni.
Un’opportunità di ascolto e di confronto, un’occasione per interrogarci sul perché siamo giunti fin qui. Ma soprattutto sul cosa fare per salvare la nostra democrazia.
E ancora: come farlo.
Martedì scorso 5 novembre è stato giorno di elezioni negli USA. Tutte le notizie che arrivano sui giornali o in televisione in Italia riguardano le eventuali elezioni di governatori dei vari stati, come se quella fosse l’unica cosa che si vota, o al massimo anche per i legislativi statali e qualche sindaco. Ma nell’election day si votano anche i referendum, sia statali che cittadini. Che poi New York ha praticamente lo stesso numero di abitanti della Lombardia (di gran lunga la maggiore regione in Italia) e un PIL maggiore. In questa tornata ovviamente se ne sono votati parecchi, e molti interessanti. Ma ne vorrei evidenziare un paio di significativi. Continua a leggere
Notizia attesa e ben poco straordinaria – ahinoi. Ma il dovere di cronaca è imperativo e “chiudere la porta” atto di buona creanza.
Le modifiche apportate alla legge 3/2003 sui referendum provinciali, varate dal consiglio della Provincia di Trento nelle sedute del 19 e 20 giugno 2019 sulla scorta dei disegni di legge 2/XVI (primo firmatario Alex Marini) e 6/XVI (primo firmatario Luca Zeni), ora sono legge.
In questa lezione ci spingiamo un po’ oltre proponendo una riflessione su alcuni concetti cardine: vincolatività dell’esito referendario, rispetto dello stato di diritto e diritto internazionale imperativo. Concetti fondamentali e qualificanti per qualunque Democrazia. Dove si pone il limite? Quali sono le garanzie da tutelare?
Eccoci alla #Lezione3:
un video di soli 2 minuti ci aiuta a capire come funzioni in Svizzera l’iniziativa dei cittadini.
Un diritto democratico che dà corpo al principio di co-decisione, un diritto molto speciale e prezioso.
In questa Lezione #2 proponiamo un approfondimento sul referendum.
Quello vero però, ossia il referendum confermativo, uno dei due strumenti cardine della democrazia diretta svizzera – l’altro è l’iniziativa dei cittadini, ma ne parleremo in un’altra lezione.
Forse raccontando come funziona nella pratica questa forma di democrazia potremmo riuscire a far comprendere meglio cosa la nostra Associazione intende per democrazia diretta: ben altro rispetto alla democrazia digitale (che mica abbiamo ancora capito cosa sia poi); ben altro rispetto all’assemblearismo o alla prepotenza di minoranze organizzate.
Scegliamo di provarci proponendo una selezione di video – il cui uso ci è stato gentilmente concesso da SwissInfo.ch.
Un cammino iniziato nel gennaio del 2012, sette anni di impegno per suscitare un dibattito ampio e pubblico sul significato della democrazia, sulle sue forme e sulle sue potenzialità. Una corsa in salita, controvento, durata sette anni. Una causa che ha attraversato 3 legislature e che si è conclusa lo scorso giugno con un risultato assai modesto. Continua a leggere
“Il sistema delle autonomie locali, pur riconoscendo la valenza degli istituti referendari provinciali e dell’iniziativa popolare delle leggi provinciali quali strumenti di democrazia diretta come disciplinati dalla L.P. 3/2003, ha espresso, tuttavia, una generale contrarietà circa gli interventi normativi proposti.”
Martedì 7 maggio la Prima Commissione Permanente ha dedicato 2 ore al confronto sulle proposte di modifica alla legge provinciale 3/2003 sui Referendum. Sul tavolo 2 disegni di legge che, seppur con proposte diverse, affrontano il tema della partecipazione popolare.