Dal basso, per una Politica con la P maiuscola: la nostra vittoria

Pubblicata su Vita Trentina – Numero 43 del 2 novembre 2025

Da molti anni mi capita di osservare con una certa amarezza, anche nella nostra autonomia, una prassi politica che percepisco più come lotta fra comitati d’affari che non vera lotta fra idee, ideali o ideologie diverse.

A pelle, i partiti di varia estrazione, nominalmente di destra centro o sinistra, che giungono al potere, sembrano più dediti alla sua conservazione che non al bene collettivo o delle categorie, che, nominalmente, dicono di rappresentare. Dei clan rivali in competizione fra loro (competizione spesso più di facciata che sostanza almeno per le questioni economiche). A questo aggiungerei anche un elettorato molto ben disposto verso voto di pancia; voto di convenienza personale (contributi, appalti, finanziamenti, raccomandazioni ecc); voto di noia o disaffezione; astensionismo sfiduciato. Questi ingredienti uniti ai mantra della governabilità, della stabilità ecc. sembra abbiano gradualmente prodotto una progressiva erosione della politica e della democrazia, in favore della gestione ordinaria e clientelare/privatistica della cosa pubblica. Questa è la mia impressione. Fin qui posso accettare l’accusa di pessimismo cosmico.

Riconosco però che le cose potrebbero anche cambiare. Dei segnali in questo senso, se pur, per ora flebili, ci sono. Qualcuno, recentemente, sembra abbia lavorato con grande impegno per dimostrare che un altra politica è possibile.

L’ Associazione Più Democrazia in Trentino guidata da Alex Marini, ha prodotto una memoria amicus curiae accolta dalla Corte Costituzionale che (per la prima volta in un contenzioso costituzionale su una legge delle autonomie di Trento e di Bolzano) deve esprimersi sulla legittimità costituzionale della legge provinciale che ha tolto il limite dei due mandati per la carica di Presidente della Giunta Provinciale. Quindi la cittadinanza, se vuole, può ancora agire e prendersi responsabilità, mettendo a segno ottimi risultati.

Questa mi sembra la prima considerazione che è possibile fare. Poi consiglio vivamente, a chiunque, di leggere attentamente questa memoria, che non è contro questo Governo o contro questo o quel partito in particolare. Questa memoria sembra però mettere a nudo una pseudo politica che è negazione stessa della Politica (maiuscola) e, ancor più, negazione della Democrazia. Un documento che è un j’accuse verso un certo modo di gestire il potere pubblico nel “virtuoso” Trentino degli ultimi lustri. Un documento che parla di meccanismi volti all’accentramento e accrescimento progressivo del potere; svilimento delle minoranze e delle opposizioni, quindi dell’agibilità politica; mancanza di trasparenza; permeabilità alle infiltrazioni criminali nel tessuto socio economico; gestione clientelare delle enormi (ma non infinite) risorse finanziarie dell’Autonomia; informazione monopolizzata, pilotata ecc.

Se la Corte ha deciso di ammettere questo documento si vede che ritiene fondate le considerazioni ivi espresse, quindi un terzo mandato, divenuto legge in tempi super veloci, sarebbe un ulteriore passo verso la negazione quasi totale di qualsiasi reale democrazia e un continuare sulla strada del voler apparire quello che, assolutamente, non si è: la bucolica e mai esistita “Provincia del Mulino Bianco”…

Le sfide che ci aspettano in tempi molto brevi non credo possano essere affrontate con un simile assetto istituzionale e con una scandalosamente scarsa cultura democratica.

Questo episodio politico, per quanto leguleio, dimostra che una buona Politica si può ancora recuperare dal basso e con gli strumenti che ancora sopravvivono alla deregulation e che, come dice Miguel Benasayag, il pessimismo è un lusso che non possiamo permetterci.

Ed un lusso ancor più grande, che proprio non possiamo permetterci, è quello di voler vivere in una società come la nostra, dove si vorrebbe negare e rimuovere ogni forma di conflitto sociale e politico. Conflitto di idee che invece è sale di ogni progresso autentico.

Un grosso Grazie quindi a chi, lavorando in tempi ristrettissimi per le scadenze, ha prodotto questo documento.

Atto che non dovrebbe essere visto come un punto di arrivo ma un segno che, il percorso, non è sempre quello che viene deciso dal potere. A volte i percorsi più belli sono quelli che si decidono assieme, democratica-mente.

* lettera di Paolo Offer inoltrata ai giornali Il T e L’Adige il 25 ottobre 2025 (non pubblicata)

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EVENTO PUBBLICO – 8 novembre 2025 | ore 10:00 | Trento
La riforma dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol: prospettive, criticità e futuro dell’autogoverno regionale

3 pensieri su “Dal basso, per una Politica con la P maiuscola: la nostra vittoria

  1. Un contributo che apprezzo e condivido in larga misura.
    La qualità della democrazia è elemento fondamentale per il futuro. E’ il fondamento, ideale ma anche regolatorio/legislativo, del come immaginiamo e desideriamo sia il futuro.
    E’ un approccio protopolitico, intendendo con questo termine la necessità di ragionare innanzitutto sul senso e sui principi di fondo, ben prima di maneggiare la politica – e la partitica.
    Le parole sono sempre più manomesse, svuotate del loro senso. Per questo è importante un confronto sul significato di ciò che diciamo. Va chiarito e condiviso. Cosa intendiamo per democrazia? E per partecipazione?

    Piesse: grata per il riferimento a Benasayag, filosofo argentino che lavora in un centro psichiatrico parigino.
    Consiglio a tutti di leggere un suo splendido libro intitolato “L’epoca delle passioni tristi”.

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    • Si. Le parole anche non se la passano bene de sti tempi e, come diceva Jean-Paul Fitoussi, siamo davanti ad una neolingua. Se penso, per esempio, a come intendeva il termine “riformista” Federico Caffè e come oggi lo intende Renzi…..Grazie del commento. Buona giornata.

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