Il prossimo 5 novembre, nel classico Election Day americano, non si voterà solo per eleggere il Presidente degli Stati Uniti d’America. Oltre alla sfida presidenziale, che sembra ridursi alla scelta del meno peggio tra Kamala Harris e Donald Trump in un contesto federale segnato da un degrado istituzionale preoccupante e da eventi al limite del trash, i cittadini americani avranno la possibilità di esprimersi su una miriade di altre questioni e ruoli pubblici che incidono direttamente sulle loro comunità.
Negli USA le elezioni non riguardano solo la Presidenza: si voterà anche per rinnovare i componenti del Congresso, eleggere amministratori locali, membri di consigli scolastici, autorità e parlamentari statali, e per decidere su una serie di iniziative popolari e referendum. Questo vasto sistema permette al cittadino di incidere in modo concreto su temi e progetti che impattano la vita di tutti i giorni, consentendo un controllo più diretto sulle scelte pubbliche.
Sono 26 gli stati che prevedono almeno una forma di misura elettorale avviata direttamente dai cittadini a livello statale. Queste forme comprendono referendum confermativi costituzionali, referendum confermativi su leggi ordinarie e iniziative popolari per proporre modifiche alla Costituzione o leggi ordinarie. Si tratta di strumenti che amplificano la partecipazione e consentono ai cittadini di intervenire attivamente su temi chiave, superando le limitazioni del sistema elettorale federale. In questa tornata elettorale si svolgeranno ben 159 votazioni referendarie a livello statale, di cui 57 di iniziativa dei cittadini e 102 promosse dalle autorità statali o per automatismi obbligatori.
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L’enciclopedia digitale della politica americana Ballotpedia ci aiuta a fare il quadro della situazione. Nel 2024 sono state certificate 159 misure elettorali a livello statale, distribuite su 41 stati. Il 5 novembre, gli elettori di questi stati si esprimeranno su 146 proposte, mentre il 7 dicembre in Louisiana si voterà su quattro emendamenti costituzionali. Nelle elezioni precedenti del 2024, cinque stati hanno già votato su nove misure, approvandone cinque e respingendone quattro. In media, tra il 2010 e il 2022, il numero di misure in anni pari è stato di 161 a livello nazionale, di cui 53 iniziative popolari e 108 referendum proposti dai legislatori o tramite altri meccanismi istituzionali.
Gli argomenti principali trattati sono i seguenti:
Aborto
Dopo la sentenza Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization, le misure referendarie sull’aborto hanno acquisito maggiore rilevanza. Nel 2024, ben 11 iniziative mirano a garantire o limitare diritti all’aborto. Dieci di queste propongono emendamenti costituzionali statali per sancire tali diritti, inclusi Arizona, Colorado, e New York, mentre il Nebraska propone di restringere l’aborto solo al primo trimestre, tranne in casi di emergenza medica o violenza sessuale. Tra i commenti pubblici, la Vicepresidente Kamala Harris ha dichiarato che “ogni volta che la libertà riproduttiva è stata in gioco, gli americani hanno votato per la libertà,” sostenendo diverse delle iniziative pro-aborto per il 2024. Donald Trump ha affermato che le decisioni ora appartengono agli stati, esprimendo voto contrario alla proposta in Florida per includere il diritto all’aborto nella costituzione statale .
Cittadinanza
In otto stati, tra cui Idaho, Iowa e Oklahoma, si vota per vietare la partecipazione elettorale ai non cittadini nelle elezioni statali e locali. In alcune città, come Santa Ana in California, si decide invece se consentire il voto ai residenti senza cittadinanza nelle elezioni comunali. Esperti pro e contro il voto dei non cittadini sottolineano rispettivamente la necessità di “prevenzione” e la falsa percezione che i non-cittadini partecipino in massa alle elezioni negli Stati Uniti deviandone i risultati.
Sistemi elettorali
In diversi stati, come Colorado (State Ballot Information Booklet), Nevada e Washington D.C., si propongono modifiche ai sistemi elettorali, con particolare attenzione al voto a scelta classificata (il cosiddetto ranking vote). L’Alaska, che ha adottato il ranking vote nel 2020, deciderà ora se abrogarlo. In Arizona, si propongono due misure in competizione che modificherebbero le primarie statali: una introducendo primarie uniche senza partito e un’altra mantenendo il sistema tradizionale.
Giustizia penale
In California e Colorado i cittadini votano su misure relative a giustizia e sicurezza pubblica, includendo condanne più severe per reati violenti e fondi per il reclutamento e la formazione delle forze dell’ordine.
Salario minimo
Tra il 1996, il 92,86% delle misure per aumentare il salario minimo è stato approvato. In questa tornata elettorale, Alaska, California, Massachusetts e Missouri i cittadini votano su nuove proposte per aumentare il salario minimo e, in alcuni casi, per estendere il diritto a congedi retribuiti.
Politiche sulla droga
Gli elettori , North Dakota e South Dakota si esprimeranno sulla legalizzazione della marijuana ricreativa. Massachusetts proporrà la legalizzazione di alcune sostanze psichedeliche naturali, seguendo l’esempio di Oregon e Colorado.
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Nonostante i numerosi limiti del modello americano, va riconosciuto il valore democratico degli strumenti a disposizione dei cittadini a livello statale e locale. In molti stati, i cittadini possono promuovere iniziative per modificare la Costituzione o le leggi, mentre quasi ovunque si ricorre obbligatoriamente alla consultazione su temi cruciali per l’assetto istituzionale e i diritti. Il voto popolare è vincolante e produce effetti tangibili, a differenza del modello italiano, che non consente referendum propositivi e limita l’iniziativa popolare prevedendo diversi ostacoli procedurali. Inoltre, negli USA i cittadini possono votare su ogni tema, inclusi quelli finanziari, mentre in Italia i giudizi di ammissibilità spesso ostacolano il diritto di esprimersi su questioni fondamentali.
Partendo dall’esempio statunitense è evidente che anche in Trentino esisterebbero le condizioni per migliorare la normativa referendaria. Purtroppo, nelle ultime consiliature, i tentativi di riforma per agevolare la partecipazione e ampliare il ruolo dei cittadini sono stati sistematicamente ostacolati in maniera più o meno trasversale da tutti gli schieramenti politici tradizionali. A livello regionale, con non poche difficoltà ma con molta perseveranza, si è comunque riusciti a definire un quadro giuridico più favorevole per avviare una vivace stagione referendaria nei comuni. Tuttavia, le amministrazioni comunali spesso hanno ostacolato le iniziative popolari, il caso più recente è quello sull’azienda elettrica di Cavalese, preferendo invece promuovere consultazioni atipiche e controverse che rischiano di gettare discredito sullo strumento referendario come quella recente sugli orsi.

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