
L’efficacia delle amministrazioni locali è un fattore cruciale per lo sviluppo economico e la qualità della vita dei cittadini. Per la prima volta, un nuovo strumento composito oggettivo, il Municipal Administration Quality Index (MAQI), ha fornito una valutazione completa e granulare della qualità amministrativa dei comuni italiani.
Il MAQI, il cui studio è stato presentato in un Discussion Paper del Gran Sasso Science Institute (GSSI) nell’aprile 2024 (pdf a piè di pagina) e in articolo accademico pubblicato sulla rivista Social Indicators Research nel gennaio scorso, rappresenta una novità significativa perché è il primo indice composito ideato per misurare la qualità delle amministrazioni al livello amministrativo più granulare (i comuni) su un ampio arco temporale, coprendo quasi tutti i comuni italiani (7.574 su 7.901) dal 2001 al 2021.
Mentre indici preesistenti, come il WGI (nazionale) o l’EQI (regionale), si concentrano spesso sulle percezioni di corruzione o imparzialità, il MAQI si concentra esclusivamente sulla qualità amministrativa municipale, valutando elementi oggettivi. Questo approccio permette di superare i limiti delle misure precedenti, che erano disperse nel tempo e avevano una copertura geografica limitata. L’indice è pensato per essere uno strumento di grande utilità interna agli enti locali per l’auto-valutazione e per i cittadini per valutare il governo locale. In generale, l’indice MAQI premia gli enti locali che ottengono risultati sufficientemente buoni, in modo stabile, in tutti gli indicatori
Lo studio sul MAQI è stato messo a punto da un team di ricercatori in statistica applicata alle scienze sociali. Gli autori della ricerca, intitolata The Municipal Administration Quality Index: The Italian case (citata dal Il Sole 24 Ore il 14 novembre scorso), sono Augusto Cerqua del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche, Sapienza Università di Roma, Costanza Giannantoni del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche, Sapienza Università di Roma, Federico Zampollo del Gran Sasso Science Institute (GSSI), Matteo Mazziotta delll’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), anche direttore centrale Sistan e Territorio per Istat e membro del team di ricerca.
Ambiti di misurazione
Il MAQI è un indice composito che aggrega 11 indicatori statistici fondamentali, suddivisi in tre pilastri (o dimensioni) per valutare la performance dei governi locali. Questa struttura tridimensionale permette di misurare fenomeni diversi che, nel loro insieme, contribuiscono alla qualità amministrativa.
Di seguito sono elencati gli ambiti e le variabili/parametri utilizzati:
| Variabili e Parametri Utilizzati | Descrizione |
|---|---|
| AMBITO I – QUALITA’ E CAPACITA’ DELLA BUROCRAZIA | |
| 1. Anni medi di istruzione dei dipendenti pubblici (+) | Un proxy per la qualità del capitale umano. |
| 2. Tasso di turnover del personale (-) | Misura la rotazione (elevata rotazione compromette continuità e competenze). |
| 3. Dotazione organica (n° dipendenti per 1.000 abitanti) (+) | Indica se la PA è sottodimensionata o instabile, cosa che può compromettere la capacità di attuare politiche pubbliche. |
| 4. Assenteismo medio annuo (-) | Assenze medie, considerato comportamento controproducente. |
| AMBITO II – QUALITA’ DEI POLITICI LOCALI | |
| 1. Anni medi di istruzione degli amministratori (+) | Rileva le caratteristiche strutturali della leadership locale. |
| 2. Indice di bilanciamento di genere (-) | Calcolato come il valore assoluto della differenza tra la quota di donne e la quota di uomini. |
| 3. Quota di amministratori con profili white-collar (+) | Indica la proporzione di figure professionali più qualificate. |
| AMBITO III – PERFORMANCE FISCALE ED ECONOMICA DEL GOVERNO LOCALE | |
| 1. Rigidità della spesa (-) | Misura il potenziale del comune di tagliare i costi operativi (spese per personale e rimborsi prestiti sul totale delle entrate tributarie, da trasferimenti e non tributarie). |
| 2. Capacità di spesa (+) | Valuta la capacità di adempiere agli obblighi correnti e passati nell’anno fiscale. |
| 3. Capacità di riscossione (+) | Misura l’efficienza nel raccogliere le entrate accertate. |
| 4. Quota di bilancio destinata agli investimenti (+) | Una quota maggiore di investimenti a lungo termine è associata a politici locali competenti. |
Il focus sui comuni trentini
L’analisi dei risultati mostra che la dimensione del comune è associata positivamente alla qualità amministrativa. Inoltre, emergono distinti pattern geografici. Per quanto riguarda il Trentino, i risultati mettono in luce diverse criticità specifiche che si distinguono negativamente nel contesto del Nord Italia:
Performance generale mediocre: Sulle mappe relative alla ricerca, i comuni della Provincia di Trento risultano meno performanti in tutti i macroambiti dell’indagine (Pillar I, II e III). Al netto del risultato non particolarmente soddisfacente del capoluogo, anche gli altri comuni trentini sono sensibilmente sotto la performance media dei comuni delle province limitrofe e, più in generale, dei comuni del Nord-Est e del Nord-Ovest, che sono mediamente i più performanti d’Italia.
Capitale umano burocratico basso (Pillar I): I comuni trentini si distinguono per avere la media di anni di studio del capitale umano più bassa, pari a 11,54 anni. Questa media è paragonabile a quella dei comuni siciliani ed è drasticamente inferiore rispetto alle province confinanti: Brescia (13,3), Belluno (12,97), Verona (14,04), Vicenza (13,61) e Alto Adige-Sudtirolo (12,81).
Qualità politica bassa (Pillar II): Anche la media degli anni di studio degli amministratori comunali è inferiore rispetto alle province limitrofe. Trento si attesta a 15,04 anni, un dato inferiore a Belluno (15), Brescia (17,03), Verona (16,50), Vicenza (16,91) e Alto Adige-Sudtirolo (15,92).
Rigidità fiscale elevata (Pillar III): L’incidenza delle spese fisse sul bilancio nel Trentino è del 32%. Questo valore è superiore a quello registrato nelle province limitrofe: Belluno (29%), Brescia (23%), Verona (23%), Vicenza (29%) e Alto Adige-Sudtirolo (23%). Poiché la rigidità della spesa ha polarità negativa, un valore più alto implica una minore flessibilità politica e una minore capacità di resistere agli shock economici.
Considerazioni di Più Democrazia in Trentino
I risultati del MAQI per il Trentino sono sorprendenti se si considera che la Provincia Autonoma gode di uno statuto speciale che dovrebbe teoricamente favorire un’elevata capacità amministrativa e un elevato livello di governo locale.
La ricerca evidenzia che i comuni trentini sono sistematicamente meno performanti rispetto ai loro omologhi delle province confinanti del Nord-Est, in particolare per quanto riguarda la capacità della burocrazia, la qualità del management politico e la rigidità fiscale.
Questa performance al di sotto della media del Nord Italia suggerisce che, al di là delle risorse finanziarie provinciali, esistono deficit strutturali a livello locale.
Questa evidenza si collega in modo cruciale alle riflessioni che Più Democrazia in Trentino ha avanzato nella memoria presentata alla Corte Costituzionale sul tema del terzo mandato in riferimento ai comuni trentini. Se un’alta qualità amministrativa è un prerequisito per la qualità istituzionale complessiva e cruciale per l’efficienza nel fornire servizi pubblici e gestire fondi, la scarsa performance rilevata dal MAQI può essere interpretata come il risultato a lungo termine dei problemi di democrazia e autonomia che caratterizzano il rapporto tra Provincia e Comuni.
Se, come sostenuto dalle nostre riflessioni, i comuni trentini soffrono di una scarsa autonomia effettiva e di un rapporto sbilanciato con la Provincia, il risultato è una ridotta capacità di attrazione di capitale umano qualificato (come mostrato dai bassi anni medi di studio di impiegati e amministratori) e una maggiore rigidità fiscale, con spese fisse che limitano la flessibilità. In un circolo vizioso, la ridotta autonomia e i problemi democratici e strutturali che ne derivano possono riflettersi direttamente sulla capacità amministrativa degli enti locali, traducendosi in punteggi MAQI inferiori. In sintesi, la debolezza del governo locale, spesso causata da vincoli esterni o da strutture democratiche compromesse, si manifesta in una ridotta capacità tecnica e amministrativa misurabile.
Si può immaginare il comune come un motore. La Provincia fornisce il carburante (le risorse), ma se il motore (la struttura amministrativa e la leadership politica locale) è stato costruito con pezzi di scarsa qualità o non gli è permesso di girare liberamente (scarsa autonomia), non potrà mai raggiungere le prestazioni dei motori confinanti, indipendentemente dalla ricchezza del serbatoio. I dati MAQI misurano la potenza effettiva del motore, rivelando che il sistema trentino locale è meno efficiente di quanto ci si aspetterebbe.
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