
Giovedì 3 aprile 2025 si è svolta in Consiglio provinciale a Trento la prima audizione pubblica su un disegno di legge di iniziativa popolare, il ddl 41, promosso da un comitato di maestre della scuola dell’infanzia ed esperti di pedagogia. Questo evento segna un momento importante per la democrazia locale, dimostrando che la partecipazione popolare non è solo un principio astratto, ma può tradursi in strumenti concreti per influenzare il dibattito politico. Tuttavia, restano aperte diverse questioni che meritano una riflessione.
L’audizione ha fornito un’opportunità essenziale di ascolto per la politica, ma sarà davvero sufficiente? La partecipazione dei cittadini è spesso invocata nei discorsi ufficiali, ma nei fatti risulta sistematicamente ostacolata o ignorata. Le istituzioni dovrebbero non solo ascoltare la voce dei cittadini attivi e informati, ma anche garantire che questa voce possa essere tradotta in decisioni politiche concrete. Se così non avviene, il rischio è che strumenti come le audizioni pubbliche diventino meri esercizi retorici privi di effetti reali.
Le insegnanti della scuola dell’infanzia che hanno promosso questa iniziativa hanno offerto un contributo inestimabile alla costruzione di una scuola di eccellenza. Le loro testimonianze hanno evidenziato criticità che non possono essere ignorate: dallo snaturamento della scuola dell’infanzia, che rischia di trasformarsi in un servizio di mera assistenza piuttosto che in un luogo educativo, fino alle condizioni di lavoro del personale docente, sempre più precario e sottovalutato.
L’esperienza dell’iniziativa popolare sulla scuola dell’infanzia non può essere trascurata. La raccolta di 5.865 firme a sostegno dell’iniziativa popolare dimostra che si tratta di una questione sentita, che coinvolge non solo le insegnanti ma l’intera comunità educativa. Ora la politica ha la responsabilità di non ripetere l’errore di sottovalutare le richieste che emergono dal basso. Questo disegno di legge non deve finire nel dimenticatoio delle buone intenzioni inascoltate, ma rappresentare un punto di partenza per ripensare il modello educativo della scuola dell’infanzia in Trentino.
Invito tutti coloro che vogliono approfondire il tema a guardare la registrazione dell’audizione pubblica sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Il vero banco di prova sarà il seguito che questa iniziativa riceverà: la partecipazione, per essere autentica, deve tradursi in scelte politiche coerenti.
(intervento inoltrato a Il Dolomiti il 4 aprile e ad oggi non pubblicato)
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Atti dell’audizione pubblica:
- Interventi scritti dell’audizione pubblica di Michela Lupi, Lorenzo Varaldo, Donatella Martini, Elena Scartezzini, Alice Daldosso e Gaja Rossi (intervento di Lorenzo Varaldo qui)
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