
La prima Assemblea dei Cittadini dell’Ucraina, sostenuta dal Consiglio d’Europa, ha avuto un inizio promettente a Zvyahel. Questo evento storico, il primo del suo genere durante condizioni di guerra, ha rappresentato un passo significativo verso l’avanzamento della democrazia deliberativa nel paese.
Organizzata dal Consiglio Comunale di Zvyahel con il supporto metodologico e finanziario del progetto del Consiglio d’Europa «Strengthening democratic resilience through civic participation during the war and in the post-war context in Ukraine», l’Assemblea dei Cittadini si è focalizzata su “Creare spazi urbani come luoghi pubblici per l’interazione sociale e il recupero”. L’Assemblea ha avuto inizio nel weekend del 5-6 ottobre ed è continuata il 19-20 ottobre e il 2-3 novembre 2024.
Durante il primo fine settimana, i membri dell’Assemblea, con il supporto di esperti e facilitatori, hanno sviluppato raccomandazioni per le autorità locali. Sono stati votati quattro temi prioritari per lo sviluppo delle raccomandazioni: sistema di parcheggio nella comunità; coinvolgimento dei giovani nella creazione e sviluppo degli spazi pubblici nelle aree rurali; pulizia dell’alveo del fiume e miglioramento della qualità dell’acqua; creazione di spazi per il recupero psicologico e il supporto alla salute mentale.
Daryna Sokolova, Senior Project Officer del Consiglio d’Europa, ha evidenziato: “L’Assemblea dei Cittadini è uno strumento pionieristico per l’Ucraina, e l’esperienza di Zvyahel servirà da modello per l’implementazione di processi deliberativi simili nel paese. Oggi stiamo dimostrando che nemmeno la legge marziale può impedire questo progresso.”
I partecipanti hanno espresso il loro entusiasmo nel continuare a lavorare nelle sessioni future. Un partecipante ha condiviso: “Questi due giorni di collaborazione mi hanno fatto capire che non sto solo facendo qualcosa di importante per la comunità o supportando le autorità locali. Lo sto facendo per la mia famiglia, per i miei nipoti. Un giorno visiteranno un bellissimo parco o parco giochi a Zvyahel e diranno: ‘Nonna, guarda questo posto meraviglioso!’ E io potrò orgogliosamente raccontare loro che facevo parte del team che lo ha realizzato.”
L’Assemblea dei Cittadini è uno strumento di democrazia deliberativa già implementato in molti paesi in Europa e nel mondo. Per la prima volta, le Assemblee dei Cittadini si sono tenute in Ucraina, in collaborazione con le comunità di Zvyahel e Slavutych. (notizie del progetto su Facebook: Piattaforma di Partecipazione Civica).
L’organizzazione dell’Assemblea dei Cittadini ha seguito le raccomandazioni del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sulla democrazia deliberativa e gli standard internazionali per la democrazia partecipativa “Recommendation CM/Rec(2023)6 of the Committee of Ministers of the Council of Europe on deliberative democracy”.
L’esperienza dell’Assemblea dei Cittadini in Ucraina dimostra il potere della democrazia deliberativa anche in situazioni difficili come quelle di guerra. Paradossalmente questo modello non è ancora stato adottato diffusamente in Italia per affrontare temi rilevanti nelle nostre comunità, favorendo la partecipazione attiva dei cittadini nella gestione delle questioni locali. Negli anni scorsi i tentativi promossi nel Consiglio provinciale di Trento e nel Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige / Südtirol sono falliti ma ciò non significa che non si possa ritentare. Le Assemblee dei Cittadini potrebbero diventare uno strumento fondamentale per rafforzare la democrazia partecipativa soprattutto a livello locale, permettendo alle comunità di contribuire direttamente alla creazione di soluzioni condivise e sostenibili.
Perplesso….Che l’ Europa, dopo aver contribuito generosamente al massacro ed al rifiuto di ogni trattativa diplomatica seria, conceda partecipazione democratica diretta per giardini e parchi…mi sembra anche una colossale mancanza di rispetto della sofferenza “partecipata” di una popolazione oltremodo strumentalizzata e sacrificata per mire inconfessabili…. Mia impressione a pelle…..
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Nel periodo in cui scrissi l’articolo mi posi effettivamente la questione della guerra tra Russia e Ucraina, ma scelsi di concentrarmi sulla mera dimensione locale. La domanda che mi feci fu: se anche in stato di guerra e di sostanziale legge marziale si riescono a realizzare processi partecipativi a livello locale, perché non possiamo farlo noi in tempi di pace?
Il Consiglio d’Europa (che non è l’Unione Europea, ma un’organizzazione ben più estesa) ha elaborato delle linee guida sulla democrazia deliberativa applicabili in tutti i contesti politici locali, a prescindere dallo Stato di appartenenza. Resto sorpreso dal fatto che tali istituti partecipativi vengano utilizzati in tutto il mondo – dall’Europa dell’Est ai paesi anglosassoni, dall’area germanica all’America Latina – ma non in Italia, dove, invece, come commentavamo nelle settimane scorse, le scelte sulle politiche locali (urbanistica in primis) restano una prerogativa di tecnici e ottimati, senza alcun coinvolgimento popolare e con risultati alquanto deludenti.
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