Più autonomia non significa meno democrazia: la Corte Costituzionale riafferma il divieto del terzo mandato

Con il comunicato del 6 novembre 2025, la Corte Costituzionale ha annunciato la sua decisione sul ricorso del Governo contro la legge provinciale che consentiva al Presidente della Provincia autonoma di Trento di ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo. La Corte ha ritenuto illegittima la norma, confermando che il divieto del terzo mandato costituisce un principio generale dell’ordinamento della Repubblica, vincolante anche per le autonomie speciali.

«Il principio del divieto del terzo mandato consecutivo vale anche per il Presidente della Provincia autonoma di Trento e per tutti i Presidenti delle Regioni autonome eletti a suffragio universale e diretto», si legge nel comunicato dell’Ufficio stampa della Corte.

Una decisione di grande rilievo costituzionale e politico, che riafferma la centralità dell’alternanza democratica e la necessità di evitare concentrazioni eccessive di potere, anche nei contesti autonomi. Un messaggio chiaro: più autonomia non può e non deve significare meno democrazia.

Il ruolo di Più Democrazia in Trentino

Nel giugno 2025, la nostra associazione ha depositato una memoria amicus curiae nel giudizio di fronte alla Corte costituzionale, poi ammessa con decreto del Presidente della Corte il 23 settembre 2025, su proposta del giudice relatore Giovanni Pitruzzella, che ha anche menzionato la memoria durante la relazione introduttiva in udienza pubblica.

Un riconoscimento importante del lavoro di Più Democrazia in Trentino, che ha portato all’attenzione della Corte argomenti giuridici, politici e sociali sullo stato della democrazia locale e sulle distorsioni di un sistema che tende a concentrare troppo potere nelle mani dell’esecutivo provinciale.

Più Democrazia in Trentino non si vede, ma c’è. Opera fuori dai riflettori e ai margini del dibattito politico ufficiale, dimostrando che la partecipazione civica consapevole può incidere sui processi istituzionali anche nei livelli più alti, se accompagnata da rigore e competenza.

È troppo critica? Forse. Ma, come ha dimostrato la vicenda del terzo mandato, qualcuno — fuori dal recinto trentino — aveva voglia di ascoltare argomenti giuridici seri, che l’opinione pubblica locale non ha potuto valutare appieno anche a causa dei limiti di visibilità e degli atteggiamenti ostracistici che da sempre accompagnano le azioni popolari e civiche che nascono fuori dai circuiti del potere politico, economico e mediatico.

Ci si lamenta spesso della scarsa partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. La verità è che, troppo spesso, la partecipazione non è né voluta né valorizzata. Noi abbiamo dimostrato che si può andare oltre i mugugni, lavorando in modo costruttivo e documentato su temi fondamentali per la qualità della democrazia.

Un ringraziamento sentito

Un sincero ringraziamento va al prof. Lorenzo Spadacini e all’avv. Rosa Rizzi, che hanno offerto volontariamente all’associazione un prezioso supporto scientifico e giuridico nella redazione della memoria. In tempi in cui prendere posizione su questioni così delicate può essere scomodo, non hanno esitato a metterci la faccia. Confidiamo che possano essere d’esempio anche per quelle anime più pusillanimi che preferiscono tacere.

Hanno scelto di stare dalla parte di chi difende la Costituzione, la trasparenza e la correttezza democratica, opponendosi alle derive personalistiche del potere e al servilismo utilitaristico di chi lo circonda. Una scelta, oggi, tutt’altro che scontata.

In attesa delle motivazioni

Attendiamo ora il deposito integrale della sentenza nelle prossime settimane.
Sarà quello il momento per analizzare nel dettaglio le motivazioni giuridiche e le indicazioni politiche e istituzionali che la Corte vorrà offrire, per comprendere come le argomentazioni proposte nella nostra memoria si inseriscono nel dispositivo giurisprudenziale.

Questa riflessione sarà essenziale per fornire elementi solidi a sostegno di una democratizzazione della forma di governo trentina, sia a livello provinciale che comunale, affinché l’autonomia continui a svilupparsi nel solco dei principi di rappresentanza, equilibrio e partecipazione.

Ma già oggi si può dire che questa decisione rafforza la democrazia e rappresenta un passo importante anche per il Trentino: un’autonomia più solida, infatti, non si misura dall’estensione del potere, ma dalla qualità delle regole e dalla forza della partecipazione civica che la sostiene.

Alex Marini & Stefano Longano

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