Mentre il Trentino e l’Italia arrancano vittime del conservatorismo e dell’attività predatoria della classe dirigente, gli stati della West Coast degli USA riformano in modo innovativo e lungimirante le leggi sulla forma di governo attraverso strumenti di democrazia diretta. Questa volta tocca alla città di Seattle, capitale economica dello Stato di Washington, fare da capofila nell’ambito delle buone pratiche democratiche.
Grazie all’approvazione di dell’iniziativa popolare a voto popolare “Iniziativa n.122” sta per entrare in funzione un nuovo sistema di finanziamento delle campagne elettorali per consentire a tutti i cittadini di intervenire nella selezione dei candidati da supportare, indipendentemente dalla loro condizione economica, utilizzando dei buoni erogati dalla città di Seattle, i cosiddetti “Democracy Voucher” (Buoni Democrazia).
Negli Stati Uniti, come nel resto del mondo, anche a livello comunale, le elezioni sono fortemente influenzate da interessi economici occulati e da contributi in denaro di aziende, sindacati e individui facoltosi. Tutto ciò però, dovrebbe ben presto cambiare poiché anche gli elettori più poveri avranno i mezzi finanziari per indirizzare il loro contributo ai candidati in corsa nella campagna elettorale per diventare sindaco.
Infatti, in occasione delle elezioni generali del 3 novembre, gli elettori di Seattle hanno approvato “l’iniziativa 122”, ovvero il primo sistema di voucher pubblici per erogare contributi elettorali.
Secondo la nuova disciplina, ogni elettore della città avrà diritto a quattro “Buoni democrazia” del valore di 25 dollari ciascuno (per un totale di $ 100 per elettore) da impiegare nel corso della campagna elettorale. A partire dal 2017, i buoni potranno essere utilizzati per donazioni all’amministrazione comunale e per finanziare la campagna elettorale per la scelta del pubblico ministero della città (city attorney). Invece, a partire dal 2021, sempre tramite i “Buoni democrazia”, i residenti di Seattle potranno dare un contributo elettorale ai contendenti che correranno per la carica di sindaco.
I buoni saranno finanziati attraverso un aumento delle imposte sulle proprietà immobiliari per un gettito annuo stimato del valore di $ 3 milioni all’anno. L’obiettivo dell’esperimento da attuare attraverso il nuovo provvedimento è quello di responsabilizzare i cittadini a partecipare maggiormente alla politica a partire dalla selezione dei candidati in campagna elettorale.
I candidati possono ricevere le donazioni solamente se soddisfano alcuni criteri, i quali comprendono limiti di spesa e la partecipazione ad almeno tre dibattiti. I sostenitori dell’iniziativa sperano di proiettare Seattle fra le città modello per equità e correttezza delle campagne elettorali per l’elezione del sindaco.
Dettagli di voto
Dal 2011 tutte le contee dello Stato di Washington devono svolgere le elezioni con voto per corrispondenza mentre i governi locali hanno avuto la possibilità di farlo fin dal 1987. Lo stato l’ha invece permesso a partire dal 1993. Unitamente alla scheda elettorale, i cittadini ricevono anche l’opuscolo informativo contenente il quesito, la legislazione, gli argomenti in favore e contrari e tutte le informazioni relative al voto. Tali informazioni sono riportate sia dal sito ufficiale dell’amministrazione e replicate da numerosi altri siti web moltiplicando così la diffusione dell’informazione e favorendo un ampio dibattito pubblico. Naturalmente non è previsto quorum di partecipazione. Quorum zero si direbbe in Italia.
Per maggiori approfondimenti:
- “Seattle Gives Cash to Turn Average Joe Into Political Player” – di Gene Johnson, Associated Press
- “Honest elections Seattle” – pagina ufficiale dell’iniziativa 122
- “Washington municipal elections 2015” – su Battotpedia.org
- “Richiesta di votazione popolare” – depositata nel luglio 2015