Invervista al candidato presidente di Rifondazione Comunista, Ezio Casagranda

Ezio Casagranda

Dopo essere caduto nel dimenticatoio il disegno di legge di iniziativa popolare n.328/XIV torna alla ribalta. La proposta di legge sottoscritta da 4000 cittadini e presentata formalmente nel luglio 2012 dal comitato di Più Democrazia in Trentino, dopo essere stata boicottata dalle forze politiche di maggioranza del governo Dellai/Pacher  (PD, UPT e PATT), diventerà automaticamente il disegno di legge numero uno della prossima legislatura.

Il meccanismo che determina questo passaggio è indicato dal comma 2 dell’art.132 del Regolamento interno del Consiglio provinciale: “I disegni di legge d’iniziativa popolare, qualora il loro esame non sia stato completato nel corso della legislatura in cui sono stati presentati, non decadono e vengono trasferiti all’esame della legislatura successiva”.
Altro particolare importante da tenere in considerazione è l’obbligo di discussione dell’iniziativa popolare entro 24 mesi dalla presentazione delle firme. A questo punto i futuri governanti non potranno più far finta di niente e riempirsi la bocca con la parola partecipazione. Non avranno più alibi di fronte a loro. Dovranno dimostrare nei fatti se realmente vogliono mettere i cittadini al centro o se vogliono proseguire a fare i loro interessi. Infatti, la legge prevede che se la proposta dei cittadini non è trattata dal Consiglio provinciale, la stessa è sottoposta a referendum propositivo.

Il comma 8 art.19 della legge del marzo 2003 in materia di referendum e iniziativa popolare è molto chiaro: “Qualora il Consiglio provinciale non abbia iniziato l’esame di una proposta di legge d’iniziativa popolare entro ventiquattro mesi dalla sua presentazione presso il Consiglio stesso, essa è sottoposta a referendum secondo la procedura prevista da questa legge per il referendum propositivo, senza necessità di raccolta delle sottoscrizioni. Il Presidente della Provincia promulga la legge di iniziativa popolare qualora nel referendum prevalgono i voti favorevoli, a condizione che alla consultazione abbia partecipato almeno il cinquanta per cento degli aventi diritto al voto.”

Allo stato attuale l’unica formazione politica che ha preso in seria considerazione la proposta popolare sulla democrazia diretta è il Movimento 5 Stelle tanto da averla incorporata integralmente nel proprio programma elettorale.
Fra le altre forze politiche il primo candidato presidente a rispondere alle domande didattiche del comitato è Ezio Casagranda (Rifondazione Comunista), il quale aveva peraltro partecipato attivamente alla raccolta delle firme nel luglio del 2012. Di seguito le risposte:

EDUCAZIONE CIVICA
I. È d’accordo con questa proposta?
Sì sono pienamente d’accordo

II. Crede sia opportuno integrarla/migliorarla? Se sì, come?
Sarebbe interesante inserire anche il tema dei diritti collettivi e individuali.

PRITANI
III. Cosa pensa dell’istituto dei Pritani inserito in questa legge?
Lo ritengo uno strumento importante per combattere le commissione di nomina politica e obbligano il legislatore ad essere attento al suo lavoro

IV. Per quale funzione lo proporrebbe se esistesse ora?
Per la gestione dei servizi sociali (trasporti, asili, acqua, ecc)

PETIZIONI
V. Quale è la sua posizione su questa proposta?
Le ritengo uno strumento importante di stimolo alla pubblica amministrazione.

VI. Ritiene vi siano modifiche o integrazioni da fare, e se si, quali?
Non ho suggerimenti

DIBATTITO PUBBLICO
VII. Quali sono a suo parere i pro e i contro del dibattito pubblico per le grandi opere?
Sono favorevole al dibattito pubblico sulle grandi opere per far conoscere ai cittadini  i risvolti nascosti dei progetti “grandi opere” e quindi rende la cittadinanza più informata e più partecipe. Non sono d’accordo che il dibattito sia sostitutivo dello strumento referendario.

VIII. Per quali opere pensate o in corso di valutazione sarebbe disponibile a chiedere subito un serio dibattito pubblico anche in assenza di obblighi di legge?
TAV, Metroland, Valdastico, inceneritore, dighe sull’adige, transdolomites, galleria del Garda

IX. Non ritiene che sia proprio l’assenza di volontà di confronto con la popolazione che molte opere in Trentino richiedono anni per essere anche solo iniziate?
L’assenza di confronto è uno dei problemi. Quello che oggi allunga i lavori sono il sistema di appalto e le revisioni in coso d’opera che sono i sistemi che questa giunta vorrebbe superare con il sitema della finanza di progetto che una “toppa peggio del buco”

X. Potrebbe essere una spiegazione per la mancanza di confronto il fatto che la possibilità di dire “decido io”, ossia esercito un potere, sia spinta maggiore per il politico che non la volontà di trovare soluzioni ai problemi?
Si penso che questa situazione possa incidere ma resto convinto che il motivo principale sia l’interesse economico (chimasi corruzione) che il potere può esercitare sulle grandi opere.

INIZIATIVA POPOLARE E REFERENDUM CONFERMATIVO
XI. Cosa pensa della iniziativa popolare?
Positivamente

XII. Cosa pensa dei referendum confermativi?
Positivi

XIII. Quale è la sua posizione sui 3 punti qualificanti della proposta sul referendum (materie, firme, quorum)?
Sul punto 1) per il momento trascurerei il tema fisco. Sul punto 2) sono d’accordo di ridurre il numero necessario per indire il referendum per evitare che i referendum siano possibili solo alle grandi organizzazioni sociali e politiche. Sul punto 3) sono per il quorum zero

XIV. Quali emendamenti pensa eventualmente di proporre?
Non ho emendamenti

LEGGE ELETTORALE E REVOCA DEL MANDATO
XV. Quali è la sua posizione nei confronti delle norme che prevedono la revoca del mandato da parte dell’elettorato?
Sono d’accordo con l’introduzione di norme per la revoca del mandato degli eletti

XVI. Cosa pensa del limite dei mandati?
Max 2 mandati

XVII. Quale è la sua posizione sull’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati e cosa dovrebbe contenere a suo parere?
Sono d’accordo.

XVIII. E’ d’accordo con questi 3 articoli, ed eventualmente quali eliminerebbe o emenderebbe, e in questo caso, come?
Se dovessi scegliere casserei quello sull’anagrafe. Infatti penso che revoca e numero mandati sono due strumenti veri di partecipazione e di controllo sull’attività degli eletti.

2 pensieri su “Invervista al candidato presidente di Rifondazione Comunista, Ezio Casagranda

  1. Grazie Ezio per le tue risposte, e per essere stato il primo candidato presidente a rispondere.
    Mi resta il dubbio su una delle risposte. In particolare quella sulle materie referendabili.
    Non capisco cosa voglia dire “per il momento trascurerei il tema fisco”. Che se ti trovassi in Consiglio a votare la legge, proporresti un emendamento per escludere la materia fiscale dalle materie referendabili?
    Mi interesserebbe sapere per quale motivo, ed eventualmente quando e se penseresti di introdurre anche questa possibilità.
    Nei paesi dove questo è possibile in generale la spesa pubblica è più efficiente. E i cittadini non si sono mai tirati indietro quando si trattava di aumentare le tasse per opere o servizi ritenuti utili per la comunità. Per esempio il progetto Alp Transit in Svizzera, che sposterà l’intero traffico di attraversamento dalla gomma alla rotaia, e finanziato con un aumento temporaneo dell’IVA, o l’aumento delle tasse in California l’anno scorso destinato ad incrementare i fondi per la scuola pubblica.
    Addirittura in Svizzera esistono cantoni e comuni dove sono i cittadini stessi a votare il bilancio di previsione, e le aliquote fiscali, per l’anno successivo. E tanto le finanze pubbliche che i servizi sono superiori ai nostri.
    Trovo quindi illogico escludere le materie fiscali da quelle referendabili. E ripeto la domanda, perchè tu invece vorresti toglierle?

    "Mi piace"

  2. Pingback: Intervista al candidato presidente di SEL, Emilio Arisi | Più Democrazia in Trentino

Lascia un commento