Il punto di vista di un consigliere provinciale, Roberto Bombarda

Nello stesso giorno della costituzione del comitato civico Più Democrazia in Trentino, il consigliere provinciale Roberto Bombarda ha pubblicato un documento di riflessioni sul sistema politico trentino e le implicazioni con la società civile ed il territorio. Si tratta di uno scritto ricco di spunti che esamina senza mezzi termini l’accentramento del potere e l’involuzione della democrazia locale e che propone alcune via d’uscita per invertire la rotta.

Le sette pagine si leggono tutte d’un fiato. L’autore cerca di consapevolizzare il cittadino sulla necessità di una crescita culturale e personale e di un’assunzione diretta di impegno e di responsabilità per uscire dal regime di sudditanza in cui siamo stati relegati. La fiducia nei cittadini è la chiave che può riportare ad una maggiore partecipazione popolare alla gestione della “cosa pubblica” e contrastare il sistema di potere dei partiti. Infatti, la cittadinanza, quando opportunamente informata e coinvolta, risponde in modo sorprendente, come lo è stato in occasione dei referendum nazionali.

Roberto sottolinea come ci sono dei segnali che vanno nella direzione di un cambiamento nella politica: le primarie del Partito Democratico, l’attività di Sinistra Ecologia e Libertà, la partecipazione democratica degli Ecologisti e Civici, la trasparenza dell’Italia dei Valori, la nuova aggregazione politica del Movimento 5 Stelle e l’innovazione sociale e tecnologica del Partito Pirata. Tali segnali ci devono indurre a non lasciare tutto com’è bensì a continuare nello sforzo di informare, educare, motivare, coinvolgere e convincere.

Da ciò è concepibile un maggiore potere popolare anche attraverso le nuove tecnologie, magari investendo risorse per educare i cittadini e non solo per costruire infrastrutture. I motti cooperativi di una volta “una testa un voto” e “l’unione fa la forza” possono essere nuovamente la forza dirompente. Riducendo i costi della politica si possono investire risorse a quelli molto più leggeri ed imprescindibili della democrazia con risultati eccezionali. A sostegno di ciò si ricorda che una testa non è solo un voto ma anche un’idea (o più d’una si potrebbe aggiungere ndr).

Gli strumenti della democrazia diretta si associano perfettamente alla convinzioni espresse: il rilancio ed il potenziamento del referendum, l’abolizione del quorum, l’impegno politico-amministrativo su base volontaristica, i bilanci partecipativi, le consultazioni obbligatorie e la partecipazione popolare nelle decisioni e nella gestione delle aziende pubbliche. Si considerano anche forme di rappresentanza a sorteggio poiché più adeguate nel coinvolgere le donne, i giovani, gli anziani, i lavoratori ed i territori più emarginati.

Il richiamo alle figure di pensatori come Humberto Maturana, Alexander Langer, Aldo Capitini e Don Guetti è esplicito. Tuttavia la semplice e schietta interazione con “l’amico pastore” è la chiave per un confronto creativo che ci permette di raggiungere le soluzioni più ricche ed innovative. Lui di certo non ci suggerirebbe di investire milioni in operazioni ed infrastrutture per soddisfare gli interessi di pochi come l’inceneritore di Trento, la provincializzazione delle centrali idroelettriche, Metroland (progetto non condiviso con la comunità bensì impropriamente calato dall’alto) o le faraoniche opera nelle stazioni turistiche (Tremalzo, Panarotta, Pinzolo e Folgarida).

Si chiude con l’auspicio per un impegno alla modernizzazione ed al rinnovamento dei rapporti fra cittadini e istituzioni perché come rammenta da Maturana: “Una democrazia è un’opera d’arte che si crea quotidianamente”. Buona lettura!

Documento integrale: “Più partecipazione, più democrazia: alcune riflessioni

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3 pensieri su “Il punto di vista di un consigliere provinciale, Roberto Bombarda

  1. Ho letto con estremo interesse il documento-riflessione di Roberto, e l’unico passo che non condivido – preciso che lungi da me polemizzare, anzi! – è quello che cita il PD come esempio di “buone pratiche”.
    Dovrei scrivere pagine per spiegare nel dettaglio i motivi di tale dissenso, ma evito appunto per non creare nessuna polemica.
    Mi soffermo invece sul resto del contenuto che mi appare scritto con estrema franchezza e buon senso.
    Gli aspetti affrontati sono chiari e condivisibili.
    Complimenti sinceri.

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