Più Democrazia di Vicenza. Intervista a Fabio Zancan

Bolzano, 11 gen 2014 – Alla Festa della Democrazia di Bolzano c’erano anche i cittadini di Vicenza che pionieristicamente dal gennaio 2003 al gennaio 2013 hanno lavorato per l’abolizione del quorum nella loro città. Ne abbiamo quindi approfittato per chiedere a Fabio Zancan di parlarci dell’introduzione del referendum propositivo e dell’eliminazione del quorum approvati all’unanimità nel Consiglio Comunale di Vicenza esattamente un anno fa e per parlarci dell’iter dell’iniziativa popolare Quorum Zero e Più Democrazia arenata nelle sabbie mobili del Parlamento Italiano.

Un estratto dello Statuto Comunale di Vicenza pubblicato nel maggio 2013 a seguito delle modifiche approvate il 9 gennaio 2013:

CAPO IV – IL REFERENDUM
SEZIONE I – (TIPI DI REFERENDUM E LORO DISCIPLINA)
ART. 27 (Tipi di referendum)

1. Il Comune di Vicenza riconosce i referendum quali essenziali momenti di esercizio della sovranità popolare e di espressione di partecipazione dei vicentini alle scelte di governo della città e quali strumenti di integrazione della democrazia rappresentativa con la democrazia diretta nelle decisioni riguardanti la comunità vicentina.
2. I referendum sono di natura consultiva, propositiva, abrogativa e abrogativa-propositiva.
3. I referendum devono essere proposti da un comitato promotore costituito da un minimo di 20 ad un massimo di 200 cittadini.

ART. 28 (Disciplina dei referendum)

1. Il Regolamento degli Istituti di Partecipazione disciplina ogni aspetto riguardante lo svolgimento dei referendum, non normati dallo Statuto, ivi compresa l’espressione del giudizio di ammissibilità degli stessi.

SEZIONE V – (REFERENDUM ABROGATIVO-PROPOSITIVO)
ART. 32 (Titolarità ed ambito di esercizio)

1. 5.000 elettori del Comune possono chiedere l’indizione di un referendum abrogativo-propositivo su atti approvati dal Consiglio o dalla Giunta comunale.
2. Non possono essere sottoposti a referendum abrogativo atti concernenti materie per le quali è escluso il referendum consultivo, propositivo e abrogativo.
3. Il referendum non si svolge se, prima dell’effettuazione dello stesso, il Consiglio comunale o la Giunta comunale abbiano deliberato sul medesimo oggetto, accogliendo le richieste dei promotori del referendum.
4. Il referendum è valido con qualsiasi partecipazione degli aventi diritto e dovrà svolgersi negli stessi seggi ed in concomitanza con la elezione dei membri del Parlamento europeo, della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale e di referendum popolari nazionali.
5. La disposizione oggetto del referendum cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla proclamazione del risultato se si è espressa favorevolmente all’abrogazione la maggioranza dei voti validamente espressi. Il quesito propositivo deve essere formulato in modo tale da assentire o dissentire circa la proposta di un atto del quale devono essere riprodotti formalmente i contenuti che 
si intendono sottoporre al voto. Il competente organo del Comune è tenuto ad adottare l’atto entro 60 giorni dalla celebrazione della consultazione popolare.
6. Gli organi competenti possono deliberare di sospendere l’efficacia della consultazione per un periodo non superiore a tre mesi, qualora, a seguito del referendum, sia indispensabile assumere ulteriori provvedimenti formali, coerenti con l’esito della consultazione stessa per garantire l’erogazione di servizi pubblici.
7. In ogni caso, l’effetto abrogativo-propositivo del referendum non influisce sulle situazioni giuridiche soggettive già venutesi a creare.

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2 pensieri su “Più Democrazia di Vicenza. Intervista a Fabio Zancan

  1. Credo che le vostre posizioni siano semplicemente infantili.Dirò di più:anche un bambino s’accorgerebbe che fanno acqua da tutte le parti.Possibile che nella vostra già lunga esistenza non abbiate mai incontrato una persona che vi facesse ragionare? Non è mia intenzione offendervi,però mi fate cascare le braccia come quelli che hanno votato per la barzelleta di Ruby nipote di Mubarak. Su una cosa avete ragione:non c’è democrazia in Italia. Perché non usate le vostre energie per battervi contro la TAV,contro le spese militari e via dicendo? Cordiali saluti :sandro

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