Il 16 febbraio 2011 è stato approvato con procedura legislativa ordinaria il Regolamento (UE) N. 211/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio (ICE) riguardante l’iniziativa dei cittadini (European Citizens’ Initiative), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea dell’11 marzo 2011 e che si applica a partire dal 1° aprile 2012.
Per offrire alla cittadinanza la possibilità di esprimere la propria volontà e per contribuire alla formazione di una coscienza politica europea, l’ICE regolamenta le modalità con cui i cittadini europei possono presentare una proposta di atto legislativo direttamente alla Commissione Europea.
Gli aspetti essenziali del regolamento riguardano la trasparenza della procedura, il trattamento dei dati personali – i quali devono essere adeguati, pertinenti e proporzionati alle finalità per le quali sono raccolti – e l’opportunità di raccogliere le firme a sostegno dell’iniziativa sia sui classici moduli cartacei sia tramite sistemi di raccolta elettronica.
Requisiti per poter presentare una proposta legislativa ed altri aspetti della procedura:
- costituzione di un comitato composto da persone fisiche (organizzatori) provenienti da almeno 7 Stati membri diversi per incoraggiare l’emergere di questioni di dimensione europea;
- registrazione dell’iniziativa in un sito web della Commissione prima di raccogliere le necessarie dichiarazioni di sostegno per assicurare la coerenza e la trasparenza nelle proposte dell’iniziativa e per evitare la raccolta di firme che non soddisfi le condizioni del regolamento stesso;
- conformità dei dati da raccogliere con la legislazione e le prassi nazionali vigenti. A tal fine la Commissione dovrebbe mettere a disposizione un software con codice sorgente aperto che presenti le pertinenti caratteristiche tecniche e di sicurezza necessarie per soddisfare le disposizioni del regolamento in ordine ai sistemi di raccolta per via elettronica;
- termine di 12 mesi per la raccolta delle dichiarazioni di sostegno (firme) dalla data di registrazione della proposta d’iniziativa dei cittadini;
- i cittadini firmatari devono appartenere ad almeno 7 Stati membri (un quarto degli Stati dell’UE). Il numero minimo di firmatari appartenenti a ciascuno di tali Stati è pari al numero di membri del Parlamento europeo eletti in ciascuno Stato membro moltiplicato per 750 (es. Italia 54.000, Germania 74.250, Belgio 16.500, Danimarca 9.750, etc.);
- responsabilità degli Stati membri di certificare le dichiarazioni di sostegno dei propri firmatari entro un termine di 3 mesi dalla data di ricevimento di una domanda di certificazione. Dopo aver effettuato verifiche mediante adeguati controlli – eventualmente mediante campionamento casuale – rilasciando un documento attestante il numero di dichiarazioni di sostegno valide che siano state ricevute;
- obbligo della Commissione di esaminare l’ICE e di presentare le proprie conclusioni giuridiche e politiche separatamente. Entro un termine di tre mesi, la Commissione dovrebbe inoltre illustrare le azioni che intende intraprendere in risposta ad essa;
- al fine di dimostrare che un’iniziativa sostenuta da almeno un milione di cittadini dell’Unione e il seguito eventualmente datole sono esaminati con attenzione, la Commissione dovrebbe spiegare in modo chiaro, comprensibile e dettagliato le ragioni per cui intende agire e, parimenti, i motivi per cui non intende intraprendere alcuna azione;
- possibilità per gli organizzatori di presentare l’iniziativa in un’audizione pubblica organizzata dalle istituzioni comunitarie, una volta garantito il numero di firmatari necessario e soddisfatti gli altri requisiti del regolamento.
Per una maggiore comprensione è disponibile sul sito del Comitato Economico e Sociale Europeo “La tua guida all’iniziativa dei cittadini europei“.
Il CESE è un organo consultivo dell’Unione europea che elabora pareri sulle proposte di leggi europee, e di propria iniziativa su altre problematiche che a suo giudizio meritano una riflessione. Uno dei compiti principali del CESE è fungere da ponte tra le istituzioni dell’UE e la cosiddetta “società civile organizzata“: a tal fine contribuisce a rafforzare il ruolo delle organizzazioni della società civile stabilendo un dialogo strutturato sia all’interno che all’esterno dell’Unione.
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