Innovazione sociale, lotta alle disuguaglianze, sostenibilità, inclusione. E la democrazia che c’entra? C’entra eccome. Perché il modello civico che i popoli si danno nel determinare le politiche pubbliche influenza significativamente la Società.
L’occasione per svolgere una riflessione al riguardo è stata proposta a Alex Marini, Socio e già Presidente di Più Democrazia in Trentino, invitato da TASC Ireland (Think-tank for action on social change) a testimoniare sull’esperienza della nostra Associazione: come è nato il nostro DDL popolare sulla democrazia diretta (328-1/XVI-XV), come è stato accolto e trattato, a quali esiti ha portato, politicamente e socialmente.
Molte le esperienze internazionali messe a confronto nella conferenza “Thinking outside the ballot box: democracy and EU” che si è svolta a Dublino lo scorso 8 febbraio.
Il patto stretto prima che partisse prevedeva che facesse un resoconto: Alex ha onorato l’accordo e ha scritto un post sul suo blog.
E’ un bel racconto: i pochi minuti di lettura necessari saranno ben spesi.
A noi resta il convincimento, sempre più argomentato, che per comprendere meglio quel che accade, nel Mondo e pure a casa nostra, è buona norma aprire i confini che esistono nelle nostre menti e osservare ciò che esiste e cresce oltre gli orizzonti domestici, fisiologicamente limitati. E studiare, e informarsi, e confrontarsi. Sempre.
Non è facile e costa fatica. Ma è un modo per sopportare il dilagare della banalizzazione estremista che caratterizza il nostro quotidiano.
Non so voi, ma tutte le volte – e sono molte queste “volte” – che leggo o sento dire che la democrazia diretta è un pericolo perché è troppa e troppo larga, è affidata ai clic su una piattaforma proprietaria, è irragionevole e suddita della pancia, è una minaccia alla democrazia rappresentativa, è una non-democrazia plebiscitaria, e che tra Gesù e Barabba il popolo ha scelto Barabba, e via così … ebbene tutte queste volte mi pare che la nostra sia una mission impossible.
Poi alzo lo sguardo, guardo oltre, immagino e torno al lavoro.
#deardemocracy