Astensionismo a livello comunale e riforme elettorali: il dibattito in Consiglio regionale e l’inerzia delle istituzioni

Nel dibattito sul disegno di legge riguardante il voto disgiunto che si tenne in Consiglio regionale nell’ottobre 2022, furono portate all’attenzione della Giunta regionale alcune proposte contenute nel Libro bianco sull’astensionismo, elaborato dal gruppo di esperti nominato dal Governo Conte II e coordinato da Franco Bassanini. Nonostante l’importanza del tema, le raccomandazioni contenute nel documento non ottennero riscontri concreti da parte delle istituzioni regionali.

Durante la discussione in aula, i consiglieri Riccardo Dello Sbarba, Alessandro Savoi, Mirko Bisesti, Alex Marini, Paul Köllensperger e Hans Peter Staffler sollevarono questioni rilevanti sulla partecipazione elettorale. In particolare, si evidenziò il problema dell’astensionismo involontario, connesso alle difficoltà di voto per persone con ridotta mobilità e per studenti o lavoratori fuori sede. Tra i dati emersi, si sottolineò come in Trentino-Alto Adige circa 39.000 elettori risultino lavorare o studiare fuori provincia, con una quota significativa che si trova a distanze superiori alle quattro ore di viaggio dal comune di residenza.

A inizio 2025, l’urgenza di affrontare il fenomeno astensionistico è stata nuovamente sollevata con l’interrogazione 95/XVII da parte dei consiglieri regionali di Bolzano Paul Köllensperger, Alex Ploner, Franz Ploner e Maria Elisabeth Rieder attraverso. Nell’atto di sindacato ispettivo, facendo il punto sui dati e sulle tendenze a livello locale, è stato chiesto alla Giunta se fossero state valutate misure per contrastare l’astensionismo e migliorare l’accesso al voto, riprendendo anche alcune delle proposte contenute nel Libro bianco come ad esempio l’introduzione dell’election pass digitale, del voto anticipato presidiato e dell’election day e la realizzazione di campagne informative mirate per incentivare il voto, soprattutto tra i giovani e le categorie più vulnerabili.

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Le analisi dei dati sulle ultime votazioni comunali in Trentino-Alto Adige/Südtirol (2021-2024) evidenziano un fenomeno preoccupante di progressiva riduzione della partecipazione elettorale, con differenze significative tra territori e dimensioni comunali:

  • Correlazione negativa tra dimensione del comune e affluenza : i dati mostrano che nei comuni più piccoli la partecipazione tende a essere maggiore rispetto ai centri urbani più grandi.
  • Affluenza nei comuni di piccole dimensioni (sotto i 2.000 elettori): le percentuali variano in modo significativo, passando dal 46,78% di Campodenno al 69,74% di Fiavè , evidenziando una forte variabilità territoriale.
  • Affluenza nei comuni più grandi (oltre 10.000 elettori) : si registra una partecipazione più bassa rispetto ai piccoli centri, con i seguenti dati emblematici:
    • Rovereto (32.888 elettori): 49,23% al primo turno
    • Bressanone (18.276 elettori): 56,49%
    • Laives (14.266 elettori): 52,43%
  • Impatto dell’accorpamentodelle votazioni: l’abbinamento della data del ballottaggio per l’elezione del sindaco di Rovereto con le consultazioni europee ha dimostrato un effetto positivo sulla partecipazione, suggerendo che il coordinamento delle date elettorali possa incentivare il voto.

In Trentino-Alto Adige/Südtirol, pur avendo la possibilità di adattare la normativa elettorale alle mutate esigenze dei cittadini sia a livello provinciale che regionale per le elezioni comunali, non risulta che siano state condotte analisi statistiche strutturate per individuare i fattori che influenzano la partecipazione al voto, né che siano state effettuate disamine per studiare l’applicabilità delle proposte contenute nel Libro Bianco per contrastare l’astensionismo e per rafforzare la partecipazione democratica.

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La risposta fornita dall’assessore regionale agli enti locali Franz Locher ha evidenziato tre punti essenziali:

  • Punto 1 – Analisi sull’astensionismo
    L’astensionismo è un fenomeno ampiamente studiato a livello sociologico, demografico e politologico, sia in ambito locale che globale. Esistendo pertanto già una ricca bibliografia disponibile sul tema, l’ente regionale non ritiene di avere competenza per finanziare ulteriori ricerche o analisi statistiche in materia elettorale.
  • Punto 2 – Digitalizzazione del procedimento elettorale
    La Regione accoglie positivamente le innovazioni digitali già introdotte, come l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) e la sua interconnessione con le liste elettorali comunali ma attende ulteriori passi in avanti. Sarebbe auspicabile estendere alle elezioni amministrative la piattaforma digitale utilizzata per la raccolta delle firme per i referendum (ndr ciò che chiede Più Democrazia in Trentino con la petizione sulla firma digitale). In tale ambito, la piena interoperabilità tra banche dati (ANPR + liste elettorali) e strumenti digitali potrebbe semplificare ulteriormente il processo elettorale.
  • Punto 3 – Nessun impegno concreto su altre riforme
    L’assessore Locher non assume impegni né apre a misure concrete per contrastare l’astensionismo o agevolare la partecipazione elettorale.
    Sottolinea che la possibilità di concentrare le elezioni in un’unica giornata è già prevista dalla normativa regionale: l’articolo 218 del Codice degli enti locali consente lo svolgimento contemporaneo delle elezioni comunali con le elezioni parlamentari ed europee, mentre il comma 4-bis, introdotto successivamente, disciplina la possibilità di accorpare i referendum alle elezioni comunali.
    Tuttavia, Locher omette di precisare che tale accorpamento rimane una facoltà e non un obbligo, tanto che le elezioni amministrative nelle province di Trento e Bolzano, previste per il 4 maggio 2025, non verranno abbinate alla consultazione referendaria statale. Quest’ultima, infatti, sarà accorpata al ballottaggio (8-9 giugno) delle elezioni amministrative nel resto del Paese, il cui primo turno sarà il 25 e 26 maggio.

Conclusione

La risposta della Giunta conferma l’assenza di una strategia regionale per coordinare le politiche elettorali con lo Stato e le due province autonome al fine di contrastare l’astensionismo. Inoltre, il Libro Bianco sull’astensionismo continua a rimanere ignorato. L’unico aspetto valorizzato riguarda l’uso di strumenti digitali nella gestione amministrativa del processo elettorale, senza tuttavia prevedere misure strutturali per incentivare il voto a livello locale. La Giunta regionale non ha fornito alcuna apertura rispetto all’introduzione di strumenti innovativi per facilitare la partecipazione elettorale.

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