Intervista a Giuseppe Facchini candidato alle comunali di Pergine per i Verdi

Giuseppe FacchiniGiuseppe Facchini dal 2009 è stato il presidente del Consiglio comunale di Pergine Valsugana. Lo sarà ancora per qualche giorno in attesa delle elezioni che avranno luogo il 26 maggio per la rielezione del Sindaco e del Consiglio Comunale dopo le dimissioni del Sindaco stesso e lo scioglimento anticipato decretato il 22 febbraio dal Presidente del Consiglio Provinciale.
Nella primavera del 2012 Giuseppe, insieme a Flora Silvestri, Fabio Gottardi, Rinalda Simeoli, Michelina Chiodo, Diego Albertini e Anna Broll dell’Associazione per l’Ecologia ed il gruppo dei Verdi di Pergine Valsugana aveva contribuito alla raccolta delle firme a sostegno del disegno di legge di iniziativa popolare n.328/XIV.
A distanza di un anno da quel momento di impegno civile lo intervistiamo per raccogliere le sue considerazioni e per verificare se alcune delle istanze di del ddl 328 – che peraltro è ancora in attesa di essere discusso in Consiglio Provinciale – sono al centro del dibattito nella campagna elettorale per il rinnovo delle cariche comunali.

Quali sono state le motivazioni personali che ti hanno portato ad appoggiare il disegno di legge di iniziativa popolare n.328/XIV?
Ho sempre creduto nella necessità di allargare le forme di partecipazione e di democrazia, sono parole che non corrono il rischio di essere abusate e non ci si deve mai stancare di lavorare su questi temi, non solo per attenuare il distacco tra il cittadino e la politica ma proprio per una necessità della persona che deve essere protagonista nella gestione del bene pubblico. Il fatto poi di essere essa stessa una proposta che nasce come iniziativa popolare la rende particolarmente attraente e coerente con quanto si vuole proporre. Quando parlo di partecipazione dei cittadini mi riferisco in certe tematiche anche ai bambini e ai ragazzi, come tutto il lavoro svolto in qualità di Assessore nel progetto “Pergine città dei bambini”.

A tuo avviso quali sono le innovazioni più significative della proposta di legge e perchè?
La partecipazione attiva su opere o interventi di grande impatto sia esso sociale, economico o ambientale è rivoluzionaria in senso ovviamente positivo come anche l’aiuto economico a chi vuole proporre il rimborso delle spese che chi promuove un referendum o una iniziativa popolare; la democrazia ha un costo ed è corretto che questo non gravi esclusivamente su chi vuole allargare la partecipazione dei cittadini. Ma tutto quanto contenuto nella proposta è positivo e soprattutto realizzabile, non è demagogia ma sono proposte concrete.

Se le istanze promosse dal comitato di Più Democrazia in Trentino fossero accolte dal Consiglio Provinciale in che modo le nuove regole potrebbero incidere sul modello clientelare del politico-padrone vigente in Trentino?
Le nuove regole incidono proprio perché il politico sarà maggiormente affiancato dai cittadini che lo controllano e lo spronano ad operare in modo lineare e corretto.

Credi che tutte le proposte possano essere concretamente applicabili a livello comunale ed in particolare in un comune dalle dimensioni come quello di Pergine Valsugana?
Si, alcune devono essere verificate e calate nella dimensione comunale, magari anche a livello sperimentale.

Potresti fare degli esempi concreti di decisioni politiche in merito alle quali i cittadini potrebbero avvalersi di strumenti di democrazia diretta in una realtà come Pergine?
Penso al progetto di riqualificazione ambientale e turistico di San Cristoforo poi respinto dal Consiglio Comunale, se fosse stato vagliato da un punto di vista di partecipazione dei cittadini, sarebbe stata tutta un altro cosa. Su questo e altri temi strategici gli strumenti di democrazia diretta potranno svolgere un ruolo importante.

Sono state presentate le liste ed i nomi dei candidati sindaci per le elezioni del 26 maggio. Nella lista dei Verdi figura anche il tuo nome. Come gruppo dei Verdi avete inserito alcune delle proposte contenute nel ddl 328 nel programma elettorale comunale?
Noi crediamo nella partecipazione alla gestione pubblica della nostra città, con sobrietà, nella salvaguardia dell’ambiente e dei diritti umani, nella difesa del lavoro e della salute e altro; sono principi che non si possono barattare con nessun accordo politico e vogliamo che essi entrino a far parte  del quotidiano di tutti i cittadini e del Comune. Proponiamo osservatori specifici, forum, incontri informativi e formativi in modo da rendere amministratori e cittadini più consapevoli di scelte e priorità. Altresì vogliamo promuovere un percorso di avvicinamento all’esperienza del bilancio partecipativo con progetto di corresponsabilità. Anche alcune riunioni del Consiglio Comunale, seppur non ufficiali, potrebbero essere organizzate in realtà diverse, nelle frazioni o in luoghi importanti per certe scelte, strategici.
Dobbiamo inoltre investire nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per rendere sempre più efficienti i procedimenti amministrativi interni e offrire nuovi servizi. Dobbiamo investire meno nelle grandi opere e più nelle piccole cose che invece per i cittadini sono grandi. In ogni caso vi è l’impegno nel perseguire a livello comunale quanto proposto nel ddl 328.

Il Partito Democratico a livello provinciale è contrario all’adeguamento degli istituti di democrazia diretta agli standard indicati dal Consiglio d’Europa. I consiglieri PD hanno peraltro ignorato il ddl di iniziativa popolare non prendendo in considerazione gli spunti offerti dal comitato a distanza di un anno dall’inizio della raccolta delle firme. Visto che a livello comunale l’alleanza con i Verdi potrebbe rivelarsi decisiva per il successo del PD stesso, tra le priorità del PD locale risulta esserci anche la riforma dello Statuto ed il rafforzamento degli istituto di democrazia diretta?
A livello locale il rapporto con il Pd è ottimo e questo può spianare la strada su iniziative comuni su questi temi. Credo che troveremo insieme le modalità per rafforzare lo Statuto negli istituti di democrazia diretta attraverso i lavori della Commissione e del Consiglio Comunale. Lo Statuto comunale prevede già attualmente una serie una serie di strumenti di partecipazione per i cittadini frutto anche dell’impegno dei Verdi su queste tematiche quali referendum, proposte, interrogazioni, interpellanze, rappresentanti frazionali, consulte di zona, consulte permanenti per giovani, anziani, stranieri, incontri pubblici, commissione di valutazione dei servizi pubblici.

Oltre al gruppo di cittadini sopra indicati, Matteo Savastano e Silvia Alba, hanno collaborato alla raccolta delle firme per migliorare la democrazia diretta a livello provinciale. In questi mesi avete trovato l’occasione di unire le forze per un percorso condiviso a livello comunale verso un rafforzamento degli strumenti di democrazia diretta?
Il tema della democrazia diretta è un tema trasversale su cui occorre allargare l’orizzonte politico e anche culturale, abbiamo operato in questo senso. Nella Commissione Statuto e poi successivamente in Consiglio dovremo poi riprendere alcune concetti da inserire sulla partecipazione, le elezioni anticipate hanno fermato alcune cose, ma le idee sono in movimento e non si fermano.

Altro da aggiungere? Speranze sul futuro democratico di Pergine e del Trentino?
Non è uno slogan elettorale, ma solo eleggendo persone che credono in queste cose e siano coerenti quando vanno ad occupare certe cariche, le parole diventano realtà.

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