Tommaso Marangoni dell’Associazione Movimento Giovani Bolzanini: il sistema politico attuale è oggetto di trasversale disapprovazione

foto mia ppdtNell’intervista a Tommaso Marangoni, studente bolzanino presso l’Università di Innsbruck, ripercorriamo brevemente l’esperienza dell’associazione Movimento Giovani Bolzanini e raccogliamo la sua opinione sullo stato della democrazia e della libertà di informazione in provincia di Bolzano. Buona lettura!

Com’è nata l’associazione Movimento Giovani Bolzanini? Per soddisfare quali esigenze?
L’associazione Movimento Giovani Bolzanini/Bewegung der jungen Bozner è nata nel 2011 per decisione di un gruppo di ragazzi con il fine di mettersi in gioco per cambiare la gestione delle politiche giovanili a Bolzano, in quanto stanchi dell’immobilismo politico e culturale. Ai soci fondatori negli anni si sono aggiunti altri ragazzi, come me, che sono tuttora attivi e posseggono lo stesso entusiasmo di chi li ha preceduti.

Qual è il tuo ruolo all’interno dell’associazione? In che modo hai contribuito al successo dell’attività?
Sono un semplice associato, così come gli altri componenti del gruppo, senza rilevanti distinzioni di ruoli (le uniche “cariche” sono quelle di presidente e vice-presidente, utili alla coordinazione dei lavori). Per noi è molto importante il confronto di idee e la attiva partecipazione dei componenti il gruppo. L’attività che ci vede più impegnati è indubbiamente la newsletter online “ZeroQuattroSiebenOans”, rigorosamente bilingue, nome derivato dal prefisso telefonico della nostra città (0471). I temi affrontati sono: attualità, cultura, politica e giovani.

Spesso si afferma che giovani si disinteressano della politica. Quanto ritieni sia vera questa affermazione?
Si può parlare di assenza di stimoli, figlia della cultura del nostro Paese e dei  mezzi d’informazione che non aiutano i giovani ad avvicinarsi alla politica ed a sviluppare una propria visione critica ed imparziale. Una dei rimedi più efficaci è la creazione di luoghi e momenti di dialogo, all’interno ed all’esterno delle scuole, che servano a stimolare nei ragazzi la consapevolezza che il futuro della democrazia è anche nelle loro mani.

E’ noto come la vostra associazione abbia appoggiato l’Iniziativa per Più Democrazia di Bolzano nel periodo di raccolta delle firme. Con che modalità avete supportato la loro attività?

referendum mgb - CopyIl Movimento Giovani Bolzanini sostiene da sempre iniziative trasversali e apartitiche. Non ha quindi esitato ad appoggiare fin da subito l’Iniziativa per Più Democrazia insieme a tante altre associazioni. Oltre ad aver dato largo spazio alla questione referendum sul nostro sito e sulla nostra newsletter, abbiamo partecipato attivamente alla raccolta firme ai vari banchetti organizzati in città fin dal mese di agosto: abbiamo ritenuto importante informare i cittadini non solo sugli effetti di una legge che avrebbe impedito di fatto ogni futura partecipazione popolare tramite referendum, ma anche riguardo la proposta di Iniziativa per Più Democrazia, ovvero l’introduzione e l’ampliamento di strumenti di democrazia diretta in Alto Adige (vedi referendum propositivo).

A tuo avviso, dopo la bocciatura della legge ammazza-referendum, l’SVP continuerà con il boicottaggio o tratterà con la dovuta attenzione la proposta di Più Democrazia?
La bocciatura della legge, approvata dal Consiglio Provinciale nel giugno 2013 con i soli voti SVP, insieme al recente scandalo vitalizi, ha messo in luce le debolezze di un sistema che dopo anni di incontrastato potere decisionale è oggetto di trasversale disapprovazione. Il partito autonomista sudtirolese ha dunque l’obbligo politico e  morale di rivalutare insieme agli altri partiti e ad “Iniziativa per più Democrazia” la nuova proposta, evitando in questo modo di incorrere in una maggiore sfiducia.

La stampa altoatesina e sudtirolese, salvo alcune eccezioni, ha fatto poca informazione sul referendum confermativo salvo poi sottolineare la scarsa affluenza della popolazione. Come interpreti il ruolo della stampa?
La stampa ha giocato un ruolo ambiguo: i giornali hanno divulgato la notizia, approfondendo in maniera diversa la questione: oltre all’Alto Adige, anche il quotidiano in lingua tedesca Tageszeitung, ad esempio, ha dedicato ampio spazio al referendum confermativo. Il risultato finale, nel complesso, non ha goduto di particolare attenzione da parte delle testate più note in provincia. Nonostante l’esistenza di mezzi di informazione alternativi efficaci e della stessa attività divulgativa del Comitato non ci si può ritenere soddisfatti a causa della scarsa partecipazione della cittadinanza.  La difficoltà di informare la popolazione non è stata comunque mai sottovalutata dal Comitato promotore.

Quali sono le tue aspettative e quella della vostra associazione sullo stato della democrazia in Alto Adige/Südtirol?
Ci auspichiamo una sempre maggiore attenzione e partecipazione attiva alla vita pubblica da parte  dei cittadini, soprattutto dei più giovani, per questo motivo vengono fortemente incoraggiati   progetti di partecipazione politica: a livello locale la creazione di un organo consultivo all’interno del Comune di Bolzano (Consulta giovani) e, a livello provinciale/regionale, progetti come “Paths of Participation”, caratterizzato da laboratori ed attività che vertono sul tema della democrazia partecipativa in Trentino/Alto Adige/Tirolo.

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