Dove, dopo tutto, hanno inizio i Diritti dell’Uomo?

EleanorRooseveltHumanRights«Dove, dopo tutto, hanno inizio i Diritti dell’Uomo? Nei luoghi più piccoli, vicino casa, così piccoli e vicini da non essere menzionati neppure sulle carte geografiche. Tuttavia questi luoghi rappresentano il mondo del singolo individuo; il quartiere in cui vive, la scuola o l’università che frequenta; la fabbrica, la fattoria o l’ufficio dove lavora. Questi sono i luoghi dove ogni uomo, donna e bambino cerca eguale giustizia, eguale opportunità, eguale dignità senza discriminazione. Qualora questi diritti abbiano poco valore in quei luoghi, essi ne avranno poco anche altrove. Senza cittadini desiderosi di sostenere questi diritti, continueremo a progredire su scala mondiale invano»

di Anna Eleanor Roosevelt (1948)
impegnata in prima persona nella preparazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo nonchè primo presidente della Commissione dei Diritti Umani

La Dichiarazione riconosce che la “dignità di tutti i componenti la famiglia umana, intrinseca nella natura stessa dell’uomo, rappresenta il fondamento di libertà, giustizia e pace nel mondo” ed è unita al riconoscimento dei diritti fondamentali cui ogni essere umano aspira, e cioè il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale; il diritto ad un adeguato standard di vita; il diritto, per i perseguitati, di chiedere ed ottenere dagli altri Paesi asilo; il diritto alla proprietà; il diritto di libertà di opinione ed espressione; il diritto all’istruzione, alla libertà di pensiero, coscienza e religione; ed ancora, il diritto di libertà dalla tortura e trattamenti degradanti. Questi sono diritti innati da riconoscere a tutti gli esseri umani ovunque si trovino – uomini, donne e fanciulli di qualunque ordine sociale -, e non “regali” da ritirare, negare o concedere in base al capriccio o volere di qualcuno.

In riferimento alla sovranità popolare l’articolo 21 della Dichiarazione recita:

Articolo 21
1) Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.

2) Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.

3) La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve sere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.