Lo studio “Prospects for e-democracy in Europe” commissionato dal Parlamento europeo ai centri di ricerca Rathenau Instituut (Olanda), Institute for Technology Assessment, Systems Analysis of the Karlsruhe Institute of Technology (ITAS-KIT – Germania), Fraunhofer Institute for Systems and Innovation Research (ISI – Germania) e Danish Board of Technology Foundation (DBT – Danimarca) considera gli strumenti dell’e-democracy essenziali per promuovere la responsabilità, la trasparenza e il buon governo nella pubblica amministrazione poiché ampliano il dibattito pubblico e permettono ai cittadini partecipare alla vita politica.
La ricerca che ha analizzato oltre 400 pubblicazioni e 22 diverse iniziative nel campo della partecipazione pubblica in tutta Europa è stata curata dal servizio ricerche Science and Technology Options Assessment del Parlamento europeo (STOA) a partire dalla proposta iniziale dell’europarlamentare Isabella Adinolfi (EFDD/M5S) (segue video).
Nella ricerca viene citato e analizzato anche il MoVimento 5 Stelle come caso di studio (da pagina 157 a pagina 161) certificandone i meriti nel rafforzare la democrazia in Italia. Nella fattispecie, lo studio riconosce che i meetup, il blog, la piattaforma Rousseau e tutti i suoi strumenti sono metodi nuovi per ridurre il deficit democratico e il declino della partecipazione politica e servono per facilitare l’impegno e la partecipazione alla sfera pubblica.
A tal riguardo, le conclusioni della ricerca dimostrano che la partecipazione digitale può avere un positivo impatto nel rafforzamento della democrazia e riconoscono l’esito di anni di iniziative per l’inclusione dei cittadini nelle scelte politiche e contro il potere autoreferenziale dei partiti.
Infine, nelle conclusioni generali, vengono raccomandati al legislatore gli strumenti della cosiddetta e-democracy: il bilancio compartecipato nell’allocazione dei fondi europei, rafforzamento delle petizioni nel rapporto eurodeputati-cittadini, creazione di una piattaforma per monitorare il comportamento degli Stati membri nelle decisioni prese in Consiglio, sviluppo delle interazioni con i cittadini e sostegno al voto elettronico.