In questi giorni siamo sommersi dalle notizie sull’andamento delle campagne elettorali di Obama e Romney per la carica di Presidente degli Stati Uniti d’America. Per la verità vi sono altri quattro candidati, ma non hanno nessuna speranza.
Meno noto, al di fuori degli Stati Uniti, è che il martedì elettorale del 6 novembre non sarà solo per la presidenza, ma per molte altre cariche federali e statali, visto che gli americani non usano sprecare soldi come da noi. Si voterà per esempio per il rinnovo della Camera del Rappresentanti, un terzo del Senato (33 su 100), undici governatori di stati e due di territori (Samoa Americane e Portorico), i parlamenti di molti stati federali, e in taluni casi anche per altre cariche elettive, da segretario di stato a giudice di corte suprema o direttore del distretto scolastico.
Più interessante per noi è che si voterà a livello statale anche per ben 176 referendum in 38 stati. Sul sito di ballotpedia.org potete trovare più informazioni in inglese.
Le modifiche sono di varia natura. Alcune sono proposte legislative dei cittadini, in altri casi si tratta di modifiche alla costituzione o ad altre norme proposte dai parlamenti degli stati che devono essere approvate dai cittadini per entrare in vigore, in alcuni casi si tratta di misure automatiche previste dalla costituzione degli stati. Per esempio in Ohio la costituzione del 1912 prevede che ogni 20 anni si debba chiedere alla popolazione se ritiene di eleggere un’assemblea per la revisione della costituzione.
L’argomento più dibattuto è quello dei matrimoni gay. In tre stati (Maine, Maryland e Washington) si discuterà di ammettere il matrimonio tra persone dello stesso sesso. In un quarto stato (Minnesota) si propone una modifica alla costituzione per definire matrimonio unicamente l’unione tra un uomo e una donna. In Minnesota si è tentato ancora di proporre una tale modifica senza successo. Questa volta i proponenti sono riusciti ad arrivare al voto con una formulazione che comunque non esclude le unioni civili. Come al soluti, Repubblicani e chiesa cattolica sono favorevoli, mentre i Democratici si oppongono.
Potete anche notare la natura federale degli Stati Uniti al lavoro. Ogni stato è libero di regolare materie importanti in maniera indipendente dagli altri stati.
La California è uno degli stati con più referendum, undici come la Florida. Una delle misure più importanti al voto è l’abolizione della pena di morte. In Florida invece si voterà tra il resto per depotenziare la legge federale sull’assistenza sanitaria, la c.d. Obamacare.
Inoltre in California si voterà per permettere l’aumento delle tasse con ben due proposte. In entrambe l’aumento sarebbe solo per un certo numero di anni, e la maggior parte degli introiti devono andare al sistema scolastico pubblico.
In cinque stati si voterà sulla legalizzazione della marijuana. In alcuni casi solo per utilizzo medico, ma in Colorado per esempio, dove l’uso medico è già legale grazie ad un decreto del governatore, si vorrebbe renderne legale l’uso senza prescrizione medica. La proposta inoltre stabilisce che le tasse sulla vendita della marijuana siano destinate alle scuole pubbliche.
In Arizona è al voto una modifica del processo elettorale per il governatore dello stato. Attualmente il voto si tiene in modo simile a come viene eletto il Presidente federale. Si tengono delle primarie all’interno dei partiti, e chi prevale partecipa alle elezioni generali per la carica. Il più votato vince. In Arizona propongono di votare invece a doppio turno aperto, senza vincoli di partito. Ossia potrebbe essere che si presentino 3 democratici, 2 repubblicani e 4 indipendenti al primo turno, e i due con i maggiori voti, indipendentemente dall’affiliazione partitica, partecipano alle elezioni generali. Per i proponenti così i candidati invece di scontrarsi tra di loro per ottenere la nomina, dedicherebbero fin dall’inizio i loro sforzi unicamente a far capire agli elettori la loro proposta politica e convincerli della sua bontà e della loro capacità di metterla in pratica.
In Kentuky si vogliono definire la caccia e la pesca diritti costituzionali. I proponenti dicono che i fautori dei diritti degli animali sono gente con tanti soldi ed un educazione superiore alla media (leggete) e che potrebbe trovare il modo di far passare leggi che limitino la caccia e la pesca.
Insomma, cittadini che possono scegliere direttamente. Che, secondo ricerche recenti, significa anche cittadini più consapevoli e coinvolti.
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