Lettera al Trentino. Indennità, vitalizi e soliti privilegi: la casta fa tutto da sola

Gentile direttore dott. Faustini,

I Consiglieri delle Province Autonome, i Consiglieri Regionali e i Parlamentari , decidono da loro stessi le indennità , i vitalizi, le pensioni e tutti quei vantaggi economici di cui beneficiano. È previsto dalla legge e poco importa che anche quella legge sia stata fatta da loro stessi. Non è conflitto d’interessi secondo loro. Crediamo non lo sia nemmeno secondo stimati giornalisti che hanno ottenuto la loro fama anche grazie a libri sul tema. La casta, scritto da Gian Antonio Stella è diventato così famoso che persino nel modo di parlare si usa il suo titolo per alludere ai politici di professione. Meno famoso ma altrettanto intrigante ed esplicito sin dal titolo è il libro di Mario Giordano dal titolo “Spudorati, la grande beffa dei costi della politica: false promesse e verità nascoste”. Già, nessuno dei due, ma nemmeno qualsiasi giornalista che si sia occupato della questione ha mai sollevato il fatto che chi si procura i privilegi lo fa da una posizione di conflitto nei confronti di chi rappresenta. Perché? Forse proprio perché la legge lo prevede. Forse perché si è sempre fatto così. Forse perché così fan tutti. Non lo so perché e lo chiediamo ma il Comune Buon Senso suggerisce che il conflitto ci sia, eccome. Il Comune Buon Senso suggerisce anche che la soluzione sarebbe semplice che non significa facile. Con l’ultima parola ai rappresentati risolveremmo il problema con annessi e connessi e definitivamente e a chi sostiene non sia possibile questa pratica, che sia populismo o fantasia, ci permettiamo di segnalare una consultazione Popolare che si è svolta il 27 settembre 1992 in quella piccola Europa che è nel cuore dell’Europa stessa, la Confederazione Elvetica. Le parole chiave per trovare l’opuscolo informativo ufficiale con tutte le spiegazioni e i riferimenti del caso sono: “Votazione Popolare 27 settembre 1992”. Guardare gli altri per cercare di emulare le pratiche virtuose è prassi normale nella storia dell’umanità. Proprio per tale motivo l’auspicio è che venga tenuto aperto il dibattito sui contenuti del disegno di legge di iniziativa popolare sulla democrazia diretta, depositato nel 2012 ma il cui iter non si è ancora concluso nonostante un parere di peso come quello della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa sia stato espresso.

Cordiali saluti,

Emanuele Sarto – Socio di Più Democrazia in Trentino

Risposta del direttore del giornale Trentino, Alberto Faustini (28 luglio 2017):

Vero. Però finalmente anche da queste parti – anche perché li abbiamo per così dire stanati e continuamente sollecitati – hanno iniziato a tagliare. E le assicuro – benché la cosa non mi consoli – che altrove va anche peggio. Vedo poi a dir poco positivamente quanto sta accadendo a livello nazionale, anche se in questo dibattito s’è inserita (e in gran quantità) una compagna di viaggio che non aiuta mai a capire: la demagogia.

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