Negli Stati Uniti l’8 novembre saranno oltre 205 milioni gli abitanti interessati dai risultati dei quesiti referendari sulla scheda di voto. Come spesso accade i temi dibattuti nelle campagne referendarie sono di estrema attualità e toccano questioni scottanti e problemi irrisolti. Anche il voto popolare del 2016 conferma questa regola ma non poteva essere altrimenti visto che gli istituti di democrazia diretta permettono di trattare problemi che la politica rappresentativa ha difficoltà ad affrontare per il timore di perdere consenso o posizioni di rendita.
I quesiti referendari che appaiono con più frequenza sulle schede dei diversi stati riguardano la produzione e il consumo di marijuana, il controllo della vendita delle armi, l’assistenza sanitaria universale e il salario minimo. Ci sono inoltre quesiti ritenuti controversi e presenti solo in alcuni stati come quello sul divieto di utilizzo dei sacchetti di plastica in California, l’iniziativa per un nuovo sistema di voto in Maine e l’iniziativa, ancora in California, che propone di disciplinare l’uso di preservativi nei film pornografici e una serie di obblighi per i produttori di film porno come il pagamento dei vaccini, dei test e degli esami medici a cui gli attori si devono sottoporre.
Di seguito è riportato il dettaglio delle questioni più rilevanti sul voto di novembre tenendo in considerazione il numero di abitanti interessati dai diversi argomenti oggetto di voto:
Marijuana – 82,0 milioni di abitanti vivono in stati nei quali i vincoli per l’uso e il consumo di marijuana potrebbero essere allentati o ulteriormente liberalizzati (Arizona, Arkansas, California, Florida, Maine, Massachusetts, Montana, Nevada e Nord Dakota)
- Salario minimo – 21,6 milioni di abitanti vivono in stati dove il salario minimo potrebbe vedere un rialzo nel mese di novembre (Arizona, Colorado, Main, Sud Dakota e Whashington).
- Controllo delle armi – 50,5 milioni di abitanti potrebbero essere soggetti a misure restrittive in ordine all’acquisto e al possesso di armi (California, Maine, Nevada e Whashington)
- Tabacco – 51,4 milioni di residenti potrebbero assistere ad un aumento delle accise sul tabacco.
- Tasse – 123,3 milioni di residenti potrebbero vedere delle modifiche nella politica fiscale nei loro stati. In alcuni casi le tassi potrebbero essere aumentate mentre in altri le modifiche potrebbero riguardare le modalità di assegnazione del gettito fiscale e le esenzioni fiscali. In questo ambito, da segnalare come in Florida (20 milioni di abitanti) un provvedimento che prevedeva esenzioni fiscali per l’installazione di impianti solari sia già stato approvato con il voto popolare dell’agosto scorso.
Le norme in vigore in ogni singolo stato per arrivare al voto referendario variano significativamente e si adattano alle diverse consuetudini elettorali. Ad esempio, per quanto riguarda la scadenza per il deposito delle firme a sostegno delle iniziative da sottoporre al voto popolare, il South Dakota aveva il termine di deposito delle firme il 9 novembre 2015 mentre il Colorado e l’Oklahoma avevano termini per la presentazione delle firme molto più ampi, rispettivamente le scadenze erano l’8 agosto e il 7 settembre 2016. Accomuna invece tutti gli stati la data della votazione: 8 novembre, giorno della votazione per l’elezione del presidente degli Stati Uniti d’America.
Anche il numero di firme da presentare varia tra gli stati ma soprattutto varia in funzione dell’affluenza elettorale alle ultime elezioni generali o alle votazioni per l’elezione del governatore.
Il numero di firme necessarie per presentare una iniziativa si basa normalmente su una percentuale di voti espressi in una elezione, tranne che per tre gli stati – North Dakota, Idaho, e Nebraska – i quali prevedono una percentuale di firme da calcolarsi sugli aventi diritto al voto e quindi una soglia di firme meno soggetta a brusche variazioni.
L’affluenza alle urne alle elezioni generali del 2014 è stata la più bassa dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi e ha determinato un considerevole abbassamento delle soglie minime di sottoscrizioni necessarie per poter presentare un’iniziativa facilitando così una maggiore e più incisiva partecipazione popolare. Tra i 15 stati che hanno calcolato la soglia in funzione delle elezioni generali del 2014 si è assistito ad un calo medio del 10,5 per cento del numero di firme.
La California è uno degli stati caratterizzati da un forte calo di affluenza alle urne nel 2014. Il decremento del numero di voti è stato infatti del 27,5% rispetto al bienno precedente. Di conseguenza, se per proporre un’iniziativa di modifica costituzionale (initiated consitutional emendment) nel 2014 servivano 807,000 firme, per questa scadenza elettorale ne sono servite 585.407. Mentre per le iniziative di legge ordinarie (statute initiative) si è passati da un requisito di 504,760 firme a 365.880 firme su un totale di una popolazione di circa 39 milioni di abitanti.
In controtendenza solo Arkansas, Colorado, Maine e Oregon che hanno visto i requisiti di firma per il 2016 aumentare rispetto al 2014.
A parte le diversità sul numero delle firme e la mancanza di quorum di partecipazione per la validità del voto, il minimo comune denominatore delle iniziative referendarie negli Stati Uniti è l’assenza dei bizantinismi tipici dell’Italia nelle procedure di raccolta delle firme, quali la vidimazione dei moduli, l’autentica delle firme e la certificazione delle firme. Ovunque negli Stati Uniti la raccolta delle firme è libera e gli ostacoli burocratici esistenti in Italia sono sconosciuti a funzionari e cittadini americani, i quali farebbero peraltro fatica a comprenderne il senso.
Infine, interessante anche il dato relativo alle richieste iniziali. Sono state 900 le iniziative notificate ai funzionari statali di tutta la nazione per dare avvio alla raccolta delle firme rispetto alle 616 iniziative presentate nel 2014. Di queste, come già segnalato, sono state 72 le iniziative a raggiungere la soglia minima prevista dalla legge e che saranno sulla scheda l’8 novembre. Ciò a dimostrazione come la spinta delle istanze legislative popolari e la pressione sugli organi rappresentativi sono consistenti anche perché i canali per veicolarle dimostrano di funzionare. (fonte dai dati Ballotpedia.org)
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