Relazione attività sociale – anno 2016

report-2016Attività associativa

Come deciso nell’assemblea del febbraio 2016 in cui è stato presentato il resoconto per l’anno 2015, abbiamo attivato l’iter per iscrivere Più Democrazia in Trentino nel registro provinciale delle Associazioni di Promozione Sociale. L’associazione è stata iscritta ufficialmente nel luglio 2016 dopo un iter assembleare che ci ha portato ad adeguare lo Statuto dell’associazione alla normativa provinciale.

Il 2015 si era chiuso con 58 soci iscritti mentre nel 2016 abbiamo raggiunto quota 68. I nuovi soci sono stati una trentina mentre una ventina i soci a non aver rinnovato l’iscrizione.

Per la gestione delle risorse finanziarie in entrata e in uscita abbiamo attivato una carta ricarica Evo presso la Cassa Rurale di Trento, i cui movimenti sono stati effettuati dal tesoriere Stefano Tava (sintesi di bilancio a piè di pagina).

Nei primi mesi del 2016 è stato prodotto del materiale per promuovere l’attività dell’associazione. In particolare sono stati prodotti dei flyer “Perchè iscriversi all’associazione?” e uno striscione per banchetti, serate ed eventi al fine di dare visibilità all’associazione.

Monitoraggio attuazione normativa regionale sui referendum comunali

Abbiamo promosso una insistente azione di sensibilizzazione sul mancato recepimento della legge regionale sui referendum comunali spronando consiglieri comunali e cittadini a rivolgersi al Difensore Civico per chiedere di attuare la legge e denunciando le inadempienze sui giornali, così come lo scarso coraggio nell’andare oltre gli obblighi minimi previsti dalla legge. Con diverse modalità ciò è avvenuto, fra gli altri, per i comuni di Storo, il quale successivamente ha azzerato il quorum e abbattuto i limiti di materia sui referendum, Rovereto, Pergine Valsugana, Lavis, Borgo Chiese e Trento.

manifesto 2016Nel corso della campagna per l’elezione dei comuni neo-costituiti abbiamo lanciato il Manifesto per più democrazia – elezioni 2016. Nel caso del comune di Altopiano Vigolana, una delegazine di soci ha fatto visita ai due candidati sindaco per illustrare la possibilità di introdurre nuovi e migliori strumenti di democrazia diretta nello statuto comunale.

Per via telefonica o telematica, abbiamo dato suggerimenti e proposto emendamenti alle delibere di modifica degli statuti a consiglieri di diverse realtà comunali come ad esempio Borgo Chiese, Porte Rendena, Ledro, Levico Terme e a componenti istituzionali della comunità delle Giudicarie.

In questo ambito abbiamo supportato le iniziative dei rappresentanti istituzionali del M5S iscritti alla nostra associazione, Fraccaro e Degasperi, i quali hanno costantemente accompagnato l’attività dell’associazione depositando una serie di atti politici per pretendere l’applicazione della legge regionale 11/2014, approvata proprio grazie alla loro iniziativa. Le loro interrogazioni hanno messo in evidenza che, ai primi di maggio, i comuni inadempienti erano ancora 71 su 177.

Per quanto riguarda l’attività nel comune di Trento, a giugno abbiamo valutato negativamente la proposta di modifica statutaria dell’assessora Maule (qui il commento dell’associazione e la replica di Maule). Prevedeva infatti di alzare il numero delle firme necessarie per chiedere un referendum a 6 mila e rendere vincolanti i referendum senza tuttavia specificarne le modalità. La proposta è stata rinviata a settembre ma mai discussa anche per la contrarietà di buona parte delle forze politiche di maggioranza a migliorare la disciplina sulla partecipazione popolare.

Consulta per lo Statuto di Autonomia

Nel primo semestre del 2016 abbiamo intrapreso un percorso con SPS e ACLI per definire un metodo da seguire per l’avvio dei lavori della Consulta per lo Statuto di Autonomia. Abbiamo consegnato e discusso una serie articolata di proposte e suggerimenti al presidente del Consiglio Dorigatti, ma l’iniziativa si è conclusa con risultati modesti.

Più Democrazia in Trentino ha agito sulla base delle proposte e delle idee mentre le ACLI, lo abbiamo scoperto solo in prossimità dell’assemblea delle associazioni per la nomina dei rappresentanti nella Consulta, hanno lavorato esclusivamente per avere una rappresentanza senza preoccuparsi della parte metodologica e dei fini che la Consulta avrebbe dovuto perseguire.

Nonostante la bocciatura delle proposte metodologiche, Daniela Filbier ha comunque ritenuto doveroso portare il contributo della nostra associazione ai lavori della Consulta collaborando con Barbara Poggio, uno dei tre componenti della Consulta in rappresentanza delle associazioni, nella compilazione del documento presentato nella seduta del 9 gennaio 2017 nel corso della quale sono stati trattati i temi della democrazia e della partecipazione.

Daniela ha svolto un lavoro encomiabile e, sebbene non siano stati raggiunti i risultati che ci eravamo prefissati, ci ha consentito di sviluppare conoscenze e di apprendere modalità d’azione in contesti di poco inclini al confronto creativo che in futuro potranno tornare utili all’attività dell’associazione.

Interventi su iniziative locali e nazionali in materia di referendum e partecipazione

Abbiamo monitorato le iniziative referendarie di Pergine Valsugana, Fiavè e Torbole. Per Pergine è stata messa a disposizione la documentazione che ha portato alla bocciatura della richiesta referendaria sulle modifiche dello statuto mentre per i casi di Fiavè e Torbolo stiamo predisponendo la pubblicazione degli atti amministrativi prodotti dalle due infelici esperienze referendarie.

Lo scopo di mettere a disposizione degli interessati le diverse esperienze, seppur negative, è quello di consentire una maggiore efficacia delle future iniziative locali. Ad esempio il caso di Pergine è stato segnalato al gruppo di minoranza del comune Valle dei Laghi, che si è mosso per avviare un referendum confermativo sulle recenti modifiche statutarie imposte dalla maggioranza. In tal senso, l’analisi dei provvedimenti surrettizi adottati dall’amministrazione perginese può fornire elementi utili per evitare di ripetere errori e per incrementare le probabilità di successo delle future iniziative referendarie sugli statuti comunali.

Nel bene e nel male, sono state al centro della nostra attenzione anche le due esperienze referendarie altoatesine: il referendum provinciale “confermativo” sull’ampliamento dell’aeroporto di Laives e il plebiscito organizzato per la ratifica del cosiddetto “progetto Benko” a Bolzano.

Sempre a maggio, ci siamo attivati per estendere ai nostri contatti l’invito alla serata informativa con il prof. Fulvio Cortese sulla partecipazione popolare negli enti locali (qui video e sintesi degli interventi) organizzata dalla presidente del Consiglio comunale di Trento Lucia Coppola. Possiamo dire di aver contribuito a garantire la massiccia partecipazione della cittadinanza. L’incontro è stato peraltro un occasione utile per far sentire la voce dei nostri soci che sono intervenuti con competenza e cognizione di causa.

Nel mese di agosto abbiamo espresso il nostro punto di vista nel dibattito avviato dal Corriere del Trentino sull’iniziativa IoPartecipo, con la quale il comune di Rovereto chiedeva la collaborazione dei cittadini alla riscrittura del regolamento sulla gestione dei beni comuni e del regolamento sulla convivenza civile. Poche settimane dopo, a settembre, ci siamo confrontati direttamente con il sindaco Valduga in occasione della presentazione delle conclusioni dell’iniziativa presso l’Urban Center di Rovereto. Inoltre, nelle prime settimane del 2017, Stefano Longano e Alex Marini sono stati intervistati da una laureanda dell’università di Trento che sta ultimando una tesi sull’e-democracy e che tra i diversi punti ha affrontato anche l’esperienza roveretana.

Nel mese di settembre abbiamo lanciato la proposta di indire, ai sensi della legge provinciale 2/2003, un referendum confermativo sulla modifica alla legge per l’elezione del Consiglio provinciale per introdurre le quote di genere. L’idea è stata successivamente portata in Consiglio provinciale (video) da Filippo Degasperi ma non è stata tenuta in considerazione dall’assemblea legislativa. L’iter del disegno di legge è infatti ancora bloccato dai veti incrociati e dalla paura di dar voce ai cittadini e alle cittadine.

Nel corso della campagna per il referendum costituzionale ci siamo sforzati di garantire un’informazione puntuale sui risvolti tecnici della riforma, abbiamo seguito e promosso diversi dibattiti e abbiamo caricato le registrazioni dei dibattiti più interessanti sul canale YouTube dell’associazione (qui i video di Percorsi RiCostituenti con Toniatti, Menapace, Ballardini e Profiti moderato da Pradi e Costantino).

Iniziative pubbliche a cui ha partecipato l’associazione

A gennaio 2016, su invito di Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni, siamo stati ospiti dell’evento Per gli Stati generali delle città e del federalismo. Il convegno si è svolto a Napoli e ci ha consentito di portare la nostra esperienza all’attenzione dei democratici diretti legati all’universo radicale nonchè di allacciare legami con soggetti attivi nel promuovere e sviluppare l’accessibilità e la funzionalità degli strumenti referendari. L’evento è stato trasmesso su Radio Radicale (vedi La riforma degli istituti referendari a ogni livello).

Nel mese di marzo Stefano Longano, su richiesta delle ACLI (qui intervista Il Futuro delle ACLI), ha esposto i contenuti della proposta di iniziativa popolare sulla riduzione delle indennità dei consiglieri nella commissione regionale competente. Il disegno di legge, proprio nei giorni scorsi, è stato bocciato nella votazione che si è svolta nella seduta di commissione che ha visto i consiglieri di PD, UPT e PATT lasciare l’aula nel tentativo di far venire meno il numero legale. Ora dovrà essere discusso nell’aula del Consiglio regionale.

Nel mese di aprile Alex Marini è intervenuto in piazza Battisti, su invito della socia Antonia Romano, nella giornata finale della campagna per il referendum sulle trivelle. Nell’intervento sono state sottolineate le numerose criticità procedurali e denunciati nel dettaglio i meccanismi congegnati dalla istituzioni per boicottare il referendum (qui la cronaca).

Nel mese di maggio, Stefano Longano, uno dei nostri soci fondatori, è stato invitato a relazionare nell’ambito del percorso partecipativo per la scrittura di una nuova legge sulla democrazia diretta in provincia di Bolzano. Insieme a lui hanno hanno relazionato Manfred Hellrigl dell’ufficio dei temi futuri del Land Voralberg (vedi Wisdom Councils) e il direttore del Centro per la formazione politica del Baden Württenberg Karl-Ulrich Templ  (qui l’intervista su TG33 e qui la nota stampa del consiglio provinciale di Bolzano).

quizdemocraticoNella primavera 2016 abbiamo aderito alle iniziative collaterali al Festival dell’Economia in piazza Santa Maria. Insieme alla Scuola di Preparazione Sociale abbiamo sottoposto ai visitatori della kermesse il quiz democratico (qui i risultati) cogliendo l’opportunità di farci conoscere e diffondere la conoscenza sul tema della democrazia diretta. I cittadini più preparati sono stati premiati con il libro La Democrazia diretta vista da vicino di Leonello Zaquini e con il libro edito dalla Scuola di Preparazione Sociale E tu cosa sei disposto a fare?.

Nel corso della manifestazione la nostra socia Daniela Filbier ha rilasciato un’intervista a Radio in Blu che potete riascoltare sul nostro canale YouTube.

Nel mese di settembre siamo stati contattati da un componente del direttivo dell’Associazione provinciale delle ASUC per chiederci di pubblicare un articolo sull’attività di Più Democrazia in Trentino sul periodico di informazione delle ASUC. Il documento è stato inviato nel mese di novembre ma la redazione ha deciso di non inserirlo nella pubblicazione in stampa in questi giorni perché ritenuto avere un profilo troppo “politico”. Anche in questa occasione è emersa la subalternità delle ASUC, come accade per i comuni, al potere centralista della provincia. Ciò a testimoniare che le tanto famigerate tradizioni dell’autogoverno trentino, ovvero gli usi civici, rappresentano una realtà del passato che nessuno vuole rivitalizzare e che servono solo per farcire la la vuota retorica della politica. Pubblicheremo il documento nei prossimi giorni.

A ottobre Daniela ha inoltre rappresentato l’associazione all’evento della Green European Foundation per parlare di pratiche di partecipazione.

Sempre nel mese di ottobre l’associazione è stata invitata in audizione nella terza commissione legislativa del Consiglio provinciale. Alex Marini ha illustrato il contenuto delle osservazioni di Più Democrazia sul disegno di legge di iniziativa popolare sulla mobilità sostenibile modificato dalla Giunta. L’intervento ha posto l’interesse su quattro temi: la composizione dell’osservatorio sulla mobilità, la disciplina dei processi partecipativi, i meccanismi finanziari necessari al perseguimento delle finalità della legge e il ruolo del Consiglio provinciale nel definire gli indirizzi e le modalità di monitoraggio del piano della mobilità.

Nel mese di novembre, nell’ambito della campagna referendaria per la consultazione sulla modifica costituzionale del 4 dicembre, Stefano Longano ha partecipato a un dibattito pubblico a Molina di Ledro affiancando il magistrato Profiti nel dibattito che vedeva come controparte i sostenitori del sì, il senatore Tonini e la consigliera provinciale Borgonovo Re (video).

Sempre nel mese di novembre siamo stati invitati dagli attivisti di Possibile di Bologna all’evento Introduzione alla democrazia partecipativa nei Comuni presso la Casa del Popolo Venti Pietre. Al termine dell’incontro gli organizzatori hanno postato sulla loro pagina Facebook un messaggio molto lusinghiero nei confronti dell’attività dell’associazione a dimostrazione che la nostra esperienza può e deve essere esportata altrove.

Infine, una volta terminata la campagna referendaria, nel mese di dicembre, siamo stati invitati dal comune di Storo all’evento Democrazia e partecipazione: come rispondere alla crisi delle istituzioni e all’esigenza di partecipare. L’evento è stato organizzato dalla SPS con la quale abbiamo condiviso molte attività nonché gli spazi per le riunioni dell’associazione convocate nel corso del 2016.

Festa per Più Democrazia

Abbiamo organizzato la prima festa dell’associazione. Una festa per Più Democrazia (qui il programma) ha rappresentato l’evento che ha impegnato la maggior parte delle poche risorse finanziarie a disposizione dell’associazione ma che ci ha particolarmente soddisfatto per la qualità dei relatori e per l’attenzione e l’interesse manifestati dai partecipanti.

Un grazie particolare va a Daniela Filbier e Stefano Tava per il fondamentale supporto organizzativo e, naturalmente, a tutti i relatori che hanno partecipato a titolo completamente gratuito tanto da non esigere nemmeno il rimborso spese per il viaggio. Senza la loro disponibilità tale evento non sarebbe stato possibile per cui l’onore di ospitarli è stato enorme.

foto-finaleSu Facebook, su YouTube e sui canali di Radio Radicale potete trovare immagini e video degli interventi di Mario Staderini (referendum costituzionale e ricorso all’ONU), Monica Maisani (modifiche statutarie di Vignola in provincia di Modena), Stephan Lausch (proposta di una nuova legge elettorale provinciale), Matteo Savastano (il caso del referendum confermativo mancato di Pergine), Federico Bonollo e Giorgia Bellemo (esperienze per più democrazia in Veneto) ed Emanuele Sarto (nostro socio e blogger di Piove di Sacco).

Petizioni, istanze e altre iniziative in materia di trasparenza e democrazia diretta

petizione_protocolloNel giugno 2016 è stata pubblicata sul sito del Senato la petizione con cui chiediamo al Parlamento italiano la ratifica del Protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale sul diritto di partecipare agli affari delle collettività locali.

Nell’assemblea di giugno è stato dato il via libera al lancio di due petizioni, le quali sono state depositate nelle settimane scorse. La campagna di raccolta firme è stata inizialmente supportata con dei brevi video trasmessi sui social network. I video sono stati registrati e prodotti dai nostri soci per informare i trentini della possibilità di firmare le petizioni su Change.org (qui l’assemblaggio dei video).

La prima petizione riguarda la legislazione regionale in materia di obblighi di trasparenza delle amministrazioni comunali. E’ stata promossa insieme agli amici di Iniziativa per Più Democrazia di Bolzano ed è stata sostenuta, tra gli altri, dal senatore Nicola Morra (qui il video). L’abbiamo consegnata al presidente del consiglio regionale Thomas Widmann nel mese di novembre e notificata pochi giorni dopo all’ANAC per un parere. La petizione non è servita solo a perorare la causa della trasparenza ma a stimolare l’assemblea regionale ad avviare la procedura per disciplinare nel regolamento interno del Consiglio la trattazione delle petizioni. La petizione è stata infatti la prima ad essere stata presentata da qualche legislatura a questa parte. In febbraio la petizione è stata infine portata all’attenzione del Governo con un’interrogazione parlamentare a firma del nostro socio Riccardo Fraccaro.

20170122_petizione-popolareLa seconda petizione riguarda invece l’applicazione del D.lgs 33/2013 e chiede al Consiglio provinciale di attivarsi per rendere effettivi gli obblighi in materia di trasparenza anche attraverso l’approvazione di un protocollo tra Provincia di Trento e ANAC. Tra i diversi firmatari vogliamo ricordare il presidente emerito della Corte di Cassazione Ferdinando Imposimato (qui il video), Pippo Civati oltre che diversi parlamentari del M5S. La petizione è stata presentata al presidente del Consiglio Bruno Dorigatti, il quale ne ha garantito un’adeguata rilevanza pubblica attraverso la diffusione di una nota dell’ufficio stampa del Consiglio, il caricamento dell’atto sul database degli atti politici e la rapida assegnazione alla commissione competente (petizione popolare 19/XV). Anche questa petizione è stata oggetto della medesima interrogazione parlamentare citata sopra.

Il successo delle due iniziative è stato reso possibile grazie al coinvolgimento della base sociale che si è impegnata nella raccolta delle firme. In particolare, ricordiamo il primo firmatario Mauro Direno che, oltre ad aver raccolto una grande quantità di sottoscrizioni, si è assunto l’onere di illustrare il dettaglio delle richieste ai destinatari delle petizioni.

Parallelamente alle due petizioni nei prossimi giorni sarà presentata anche un’istanza al Comune di Rovereto per chiedere di garantire un iter strutturato a petizioni e istanze comunali al fine di assicurare rilevanza pubblica agli atti presentati dai cittadini e di fornire una risposta nei tempi e nelle modalità previste dai regolamenti.

A dicembre abbiamo preso contatti con l’amministrazione comunale di Trento per presentare delle osservazioni al Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2017-2019 accreditandoci come associazione. Mauro Direno e Alex Marini hanno presentato per conto dell’associazione delle osservazioni articolate in 8 punti (stakeholders esterni, circoscrizioni, trasparenza sugli atti del consiglio, trasparenza sugli atti di iniziativa popolare, enti controllati, consulenti e collaboratori, conflitto norme locali e nazionali). Le osservazioni sono state prontamente analizzate dai funzionari comunali, i quali hanno risposto nel dettaglio di ognuna di esse assumendosi l’impegno di prendere in considerazione una parte considerevole delle proposte già nel corso dell’anno 2017. Anche la stampa ha dato notizia del recepimento di alcune osservazioni.

A gennaio abbiamo infine “sfidato” i consiglieri comunali a presentare una mozione per introdurre nello statuto e nel regolamento della partecipazione popolare del loro comunale il question time dei cittadini sull’esempio di Sesto San Giovanni. Il primo consigliere comunale della regione ad aver recepito la nostra sollecitazione è stata la consigliera comunale di Bolzano Teresa Fortini che ha prontamente presentato una mozione.

Per promuovere la trasparenza e gli istituti di democrazia diretta a tutti i livelli istituzionali, abbiamo collaborato proficuamente con i soci Degasperi e Fraccaro, i quali hanno presentato numerosi atti di sindacato ispettivo e di indirizzo su aspetti puntuali delle procedure elettorali e referendarie e più in generale in tema di tutela dei diritti politici e popolari.

Iter del disegno di legge di iniziativa popolare sulla democrazia diretta:

Nel maggio 2016, dopo 6 sedute, si è terminata l’analisi del gruppo di lavoro sul parere della Commissione di Venezia (797/2014). Non sono stati raggiunti risultati di rilievo.

La consigliera Borgonovo Re ha prodotto delle note propositive per ridimensionare la portata delle richieste dell’iniziativa popolare e andare incontro alla posizione più conservatrice della Giunta (seconda proposta di compromesso di Borgonovo Re). Da una parte la Giunta ha rimandato al mittente il tentativo di compromesso. Dall’altra, i consiglieri che hanno partecipato ai lavori hanno via via mostrato un interesse decrescente all’attività del gruppo.

In vista della riunione del 23 maggio, i rappresentanti del comitato proponente Alex Marini e Stefano Longano hanno consegnato un documento contenente una posizione aggiornata ma senza riscontrare segnali incoraggianti.

Nel mese di giugno l’assessore Gilmozzi ha fatto avere ai componenti del gruppo di lavoro una nota sintetica che riproponeva la medesima posizione della Giunta espressa a marzo. Il documento conteneva anche una bozza del disegno di legge giunta sui processi partecipativi che poi sarebbe stato utilizzato come controproposta al ddl di iniziativa popolare sulla mobilità sostenibile.

La Commissione di Venezia ha parlato della nostra esperienza nell’Annual report of activities del 2015 pubblicato nel mese di agosto, citando specificatamente tre aspetti della nostra proposta: la conformità del norme con il diritto superiore, il quorum di partecipazione e la mozione di sfiducia di iniziativa popolare. Per la prima volta dal suo insediamento, la Commissione di Venezia si è occupata di un’iniziativa popolare di carattere locale dando sempre la massima evidenza all’analisi prodotta dai propri esperti. Per assicurare che il parere non resti lettera morta, il nostro socio Fraccaro proprio in questi giorni si sta adoperando per depositare un’interrogazione parlamentare (4/15623) al fine di chiedere al Ministero degli Esteri di inviare a Strasburgo gli ultimi aggiornamenti prodotti nel corso dell’istruttoria consiliare affinché la Commissione possa fare un follow-up del parere nei prossimi report.

Infine, nel mese di ottobre, Gilmozzi ha consegnato ai proponenti un documento più articolato che abbiamo reso pubblico nei giorni scorsi. Da tale documento emerge con evidenza la volontà della Giunta di chiudere definitivamente le porte alla partecipazione e rendere ancora più restrittiva la legislazione vigente in materia di referendum e iniziativa popolare (qui i dettagli del documento). La distanza che separa la posizione dei proponenti e la maggioranza del Consiglio provinciale l’abbiamo rimarcata anche nelle dichiarazioni rilasciate al Corriere del Trentino. L’esternazione della posizione dei proponenti ha rappresentato l’ennesimo tentativo di riaprire il dibattito e di registrare l’effimera ambizione della consigliera Borgonovo Re di abbassare il quorum (qui iter in pillole dal 2012 ad oggi).

Informazione sui canali digitali dell’associazione

Nel corso del 2016 abbiamo pubblicato una novantina di articoli sul sito di Più Democrazia in Trentino. Oltre alle iniziative promosse dall’associazione abbiamo sviluppato riflessioni sugli eventi politici di diversi Paesi (es. USA, Svizzera, Irlanda, Francia) e nell’Unione Europea (es. Iniziativa dei Cittadini Europei) e abbiamo completato la pubblicazione del report sulla discussione inerente le modifiche statutarie del Comune di Trento del dicembre 2015.

Come da consuetudine, Emanuele Sarto ha postato diversi articoli che ci hanno indotto a sviluppare riflessioni raffinate.

Sulla pagina Facebook stiamo garantendo quotidianamente la pubblicazione di almeno una notizia in tema di democrazia e partecipazione. Dal gennaio 2016 siamo passati da 550 “Mi Piace” sulla pagina Facebook ai 740 followers attuali, un risultato ottenuto senza investire denaro in inserzioni a pagamento ma attraverso il passaparola dei nostri soci.

Sul blog di Più Democrazia in Trentino gli accessi hanno superato stabilmente le mille visualizzazioni mensili con l’eccezione di mesi di luglio e agosto. Il totale delle visualizzazioni per il 2016 è stato di 15.715, una media giornaliera di 43 visualizzazioni, una media inferiore solo al 2015 anno in cui gli accessi medi giornalieri furono 47 per un totale di 17,000 visualizzazioni assolute.

Su Twitter abbiamo 169 followers nonostante il canale non venga utilizzato con una certa regolarità.

Il tre articoli più visualizzati dell’anno hanno riguardato l’azzeramento del quorum nel comune di Storo (373 accessi), la partecipazione nella Costituzione: un triste paradosso (249) e Stati Uniti, statistiche sul voto referendario (224).

Bilancio associazione 2016

Le risorse sono state raccolte principalmente con quote associative che nell’assemblea del febbraio 2016 abbiamo fissato in 10 Eur per tessera. Una piccola parte delle iscrizioni è stata raccolta tramite lo strumento online lanciato con la campagna per le sottoscrizioni a inizio 2016. Su un totale di 68 iscritti abbiamo sommato 660 Euro di quote sociali (in un paio di casi abbiamo incassato il controvalore di una quota per una doppia iscrizione).

Le donazioni hanno raggiunto un totale di 336 Euro. Denaro versato per la maggior parte dai partecipanti alla Festa per Più Democrazia.

Non abbiamo beneficiato di alcun tipo di contributo pubblico. Il finanziamento della nostra attività si è basata esclusivamente su quote sociali e donazioni che ci auspichiamo possano aumentare col passare del tempo.

Le spese più consistenti hanno riguardato:
– 130 Eur – trasferta a Napoli;
– 175 Eur – stampa flyer associazione;
– 78 Eur – striscione;
– 50 Eur – grafica per volantini, striscione e diverse immagini digitali;
– 60 Eur – acquisto libri per premi quiz democratico;
– 404 Eur – rinfresco finale e arredo per festa;
– 26 Eur – canone registrazione dominio;
– 20 Eur – donazioni a Change.org;
– le altre spese sono state determinate da alcune marche da bollo e dai costi di gestione della carta-conto Evo

Salvo i suddetti i costi di trasferimento A/R da Trento a Napoli, non sono stati imputati sul bilancio dell’associazione i costi sostenuti per le trasferte relative a tutti gli incontri sopra elencati. Il pernottamento a Napoli è stato invece sostenuto dai Radicali Italiani mentre le spese per la trasferta di Bologna ci sono state rimborsate dal circolo di Possibile che ci ha invitati.

I soci hanno sostenuto di tasca propria le spese per i viaggi legati all’attività sociale.

Il codice IBAN dell’associazione Più Democrazia in Trentino per il versamento delle quote sociali (10,00 Eur anche per il 2017) e per le donazioni è il seguente:
IT63D0359901899080138508251

Contiamo nel vostro contributo!

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entrate-2016

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2 pensieri su “Relazione attività sociale – anno 2016

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