Elezioni 2016. Manifesto programmatico per più democrazia nei comuni

La primavera del 2016 vedrà l’elezione delle amministrazioni di 17 neocostituiti comuni trentini, nati dai recenti processi di fusione. Si tratta di una novità per i cittadini che vi risiedono e una sfida per i futuri amministratori, chiamati a dare il via ad una nuova gestione dei seguenti territori:

  • Altopiano della Vigolana (popolazione 4.802 – elettori 4.497)
  • Amblar-Don (pop. 478 – elett. 475)
  • Borgo Chiese (pop. 2.083 – elett. 1.689)
  • Borgo Lares (pop. 707 – elett. 626)
  • Castel Ivano (pop. 3.031 – elett. 2.863)
  • Cembra Lisignago (pop. 2.332 – elett. 2.100)
  • Contà (pop. 1.383 – elett. 1.186)
  • Dimaro Folgarida (pop. 2.132- elett. 1.886)
  • Madruzzo (pop. 2.783 – elett. 2.226)
  • Pieve di Bono – Prezzo (pop. 1.541 – elett. 1.351)
  • Porte di Rendena (pop. 1.757 – elett. 1.371)
  • Primiero di San Martino di Castrozza (pop. 5.406 – elett. 5.160)
  • Sella Giudicarie (pop. 2.918 – elett. 2.664)
  • Tre Ville (pop. 1.396 – elett. 1.301)
  • Valle Laghi (pop. 4.798 – elett. 4.293)
  • Ville d’Anaunia (pop. 4.902 – elett. 4.146)

Le istituzioni comunali – anche laddove sia intervenuta una fusione – rimangono le più vicine ai cittadini, che dovrebbero sentirle proprio per questo “proprie”. Purtroppo in questi anni la distanza tra le istituzioni e i cittadini è invece cresciuta, anche nelle realtà comunali. Il crescente astensionismo ad ogni livello ne è forse il sintomo più evidente.

Eppure sempre più cittadini, singoli e associati, cercano di trovare nuove forme per partecipare alla vita civile comunitaria. Solo che non trovano metodi e strumenti che permettano una effettiva compartecipazione alle scelte che coinvolgono tutta la comunità.

Come “Associazione Più Democrazia in Trentino” abbiamo l’obiettivo di rendere più democratica e quindi più partecipata la vita politica delle nostre comunità a tutti i livelli istituzionali.  Naturalmente non vogliamo sostituire la democrazia rappresentativa bensì sostenerla, rinforzarla, vivificarla.

Abbiamo posto fin dall’inizio un particolare accento sull’importanza di avere buoni strumenti di democrazia diretta e deliberativa. Questo non tanto perché riteniamo che i referendum e i processi partecipativi siano il modo normale di prendere le decisioni. L’esperienza dei comuni dove questi strumenti esistono ci insegna che essi restano uno strumento raramente utilizzato. Ma servono per rendere chiaro il principio che i cittadini sono sovrani in ogni momento, e non solo una volta ogni cinque anni.

Questa semplice previsione cambia la vita politica locale, contribuendo a creare un dialogo continuo sia all’interno delle istituzioni che tra queste e i cittadini. E da qui nasce la vera partecipazione, che appunto è scambio continuo e efficace su tutte le scelte pubbliche più importanti.

Le amministrazioni trentine hanno dovuto da poco recepire la Legge Regionale 11/2014 del 9 dicembre 2014 che inserisce negli statuti comunali alcune modifiche tese a migliorare gli strumenti referendari. A questo proposito, sollecitiamo gli amministratori a verificare l’avvenuto adeguamento e, nel caso di inadempienza, ad adoperarsi perché ciò avvenga. Chiediamo anche di non limitarsi al recepimento formale delle previsioni legislative, il cosiddetto “minimo sindacale”, ma di approfittare  dell’occasione per allineare gli strumenti referendari comunali alle migliori pratiche europee e alle raccomandazioni del codice di buona condotta sui referendum della Commissione di Venezia, la cui adozione è raccomandata dal Congresso delle Autorità Locali e Regionali del Consiglio d’Europa.

Chiediamo pertanto ai candidati di sottoscrivere una lista di strumenti che si impegnano a portare in Consiglio Comunale come modifiche statutarie e dei regolamenti entro 6 mesi dall’elezione.

Lista degli impegni formali:

    • niente quorum per la validità di tutti i referendum, come indicato dal codice di buona condotta sui referendum della Commissione di Venezia, la cui adozione è raccomandata dal Congresso delle Autorità Locali e Regionali del Consiglio d’Europa
    • differenziare, ove non sia già stato fatto, il referendum propositivo da quello consultivo, soprattutto per quanto riguarda gli effetti e le modalità di richiesta
    • rendere vincolanti i referendum propositivi e abrogativi
    • permettere i referendum su tutti i temi per i quali ha potere di iniziativa il singolo consigliere comunale
    • prevedere il voto generalizzato per corrispondenza, come fatto per esempio nel vicino Comune di Malles (BZ)
    • estendere a tutti i cittadini la possibilità di essere autorizzati dal Sindaco ad autenticare le firme necessarie ad attivare uno strumento di partecipazione popolare
    • abbinare il voto referendario in corrispondenza di eventuali votazioni nazionali ed europee
    • istituire un comitato dei garanti terzo e permanente per la valutazione della ammissibilità dei quesiti referendari e per assicurare la corretta applicazione degli istituti di partecipazione
    • migliorare gli strumenti di democrazia deliberativa e partecipata come ad esempio le petizioni aperte, le proposte di iniziativa popolare, le istruttorie pubbliche e il bilancio partecipato, o di introdurli qualora non fossero previsti dallo Statuto

Come candidato alle elezioni comunali 2016 che si svolgeranno l’8 e il 22 maggio mi impegno entro 6 mesi dall’elezione perché Statuto e Regolamenti comunali vengano aggiornati con i punti del “programma per più democrazia” nei comuni.

Iscriviti all’evento in Facebook ed invita i candidati alle elezioni comunali 2016!

Il direttivo dell’associazione Più Democrazia in Trentino
Alex Marini, Stefano Tava, Marianna Demattè

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