Gli usi civici fondamentali per salvaguardare l’Autonomia

cavalese_palazzo magnifica comunità“La cultura dei beni comuni e lo spirito di responsabilità nella gestione del territorio saranno fondamentali per la difesa della nostra Autonomia.

Oggi si discute molto di beni comuni e nelle nostre valli le tradizioni degli usi civici sono radicate La cultura dei beni comuni e la responsabilità nella gestione del territorio saranno fondamentali per la difesa della nostra Autonomia. Saranno tempi duri non illudiamoci: in Italia c’è il rischio che la crisi spinga verso l’illusoria ricetta della verticalizzazione, del centralismo, della omologazione. Noi pubbliche istituzioni delle Autonomie, insieme con Bolzano, faremo ogni sforzo per impedire che questo vento freddo travolga i nostri valori civici e le nostre istituzioni autonome. Ma non basterà. E’ necessario che tutto il popolo, tutte le comunità locali, tutte le realtà civili e sociali del Trentino e del Sudtirolo si assumano anche loro la responsabilità di difendere l’Autonomia, per dimostrare che la nostra Autonomia non è una congettura di furbizia, ma un modo di essere inviolabile della nostra comunità”

di Lorenzo Dellai – Presidente Provincia Autonoma di Trento 1999-2012
25 agosto 2012 – Festa delle Asuc trentine a Capriana, in Valle di Fiemme

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4 pensieri su “Gli usi civici fondamentali per salvaguardare l’Autonomia

  1. Servirebbe anche che i politici, e Dellai è un politico professionista, ascoltassero poi le ASUC quando fanno delle proposte.
    La posizione delle ASUC sul nostro DDL è chiara e inequivocabile.
    Temo però che i Dellai, Rossi, Gilmozzi, Olivi e compagnia quando dicono “si assumano anche loro la responsabilità di difendere l’Autonomia” intendano in realtà “ci diano ragione acriticamente”.
    Forse invece dovrebbe essere detto esattamente il contrario. Il popolo e le comunità locali vogliono prendersi la responsabilità di difendere i valori e le tradizioni dell’autonomia. Chiedendo anche strumenti istituzionali per incidere sulle scelte.
    In questo momento i politici dei consigli provinciali di Trento e di Bolzano hanno in mano la possibilità di dare loro questi strumenti.
    Facciano vedere che le loro non sono solo parole vuote.

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    • Se all’arte del parlare e dello scrivere in modo persuasivo, efficace ed esteticamente pregevole corrispondessero anche degli atti concreti l’iniziativa popolare per Più Democrazia non sarebbe stata necessaria. Questo è poco ma sicuro.

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  2. Pingback: Relazione attività sociale – anno 2016 | Più Democrazia in Trentino

  3. Pingback: La rinascita del civismo può partire dalle valli – Alex Marini

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