Al fine di raccogliere un parere ed un suggerimento sui potenziali della nostra iniziativa in provincia di Trento, il giorno 6 dicembre mi reco a Bolzano da Stephan Lausch, coordinatore delle attività di Iniziativa per Più Democrazia di Bolzano.
Nel lungo colloquio con Stephan ho modo di cogliere anche qualche aspetto della sua storia personale. Lui è un filosofo che dapprima si è occupato di sviluppo sostenibile e di progettazione ambientale mentre in seguito ha concentrato i suoi sforzi sul miglioramento degli strumenti di democrazia diretta. Questo passaggio è significativo poiché segnala come lo sviluppo dell’uomo in armonia con l’ambiente è più facile se le idee partono dal basso per essere condivise democraticamente in un contesto di convivenza e reciprocità.
Iniziativa è un’associazione di volontariato senza fine di lucro costituitasi nel 2000 per perseguire un ampio spettro di finalità (Statuto):
– lo sviluppo di una cultura e di una coscienza della democrazia attraverso una politica del dialogo aperto, del riconoscimento reciproco e dell’impegno civile;
– lo sviluppo in senso democratico del sistema di democrazia rappresentativa e degli strumenti di democrazia diretta, nonché la libertà politica di azione dei cittadini e delle cittadine.
– l’ampliamento dell’autonomia provinciale nella direzione dell‘autonomia dei comuni e dei cittadini e delle cittadine e delle associazioni espressioni della società civile, di una autonomia in cui possano trovare il massimo sviluppo la personalità e le potenzialità del singolo individuo.
Il percorso dell’associazione parte nel 1995, circa 5 anni prima della sua costituzione formale, quando furono raccolte 4.800 firme per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare sulla democrazia diretta. In quell’occasione, tale proposta fu recepita dal Consiglio regionale ma poi respinta dal Governo italiano.
Da quell’anno le iniziative per una legge migliore sulla democrazia diretta sono aumentate in termini di intensità e di supporto popolare. Nel 2007 furono raccolte 25.810 firme per sottoporre alla cittadinanza un referendum propositivo avente per oggetto una legge sulla democrazia diretta e convocato successivamente nel 2009. Il quesito fu votato da 114.884 elettori, il 38,1 % degli aventi diritto, sfiorando per una manciata di voti (7.344) il quorum del 40% ed ottenendo una maggioranza di voti favorevoli del’83,2%.
Quest’anno con altre 12.556 firme è stato presentato un ulteriore disegno di legge, migliorato negli aspetti riguardanti la tutela delle minoranze linguistiche, cercando così di intercettare e sensibilizzare gli elettori dei centri urbani a maggioranza italiana che non si sono recati alle urne nel 2009.
Stephan sottolinea come per avere successo sia necessario mantenere l’iniziativa su una posizione apartitica, pur restando necessariamente politicamente attivi. Da questo punto di vista l’identità si è via via caratterizzata per avere una posizione partitica trasversale e per essere in grado di raccogliere appoggio da comuni cittadini, organizzazioni della società civile, nonché da esponenti di diversi gruppi politici, che condividono l’iniziativa a titolo personale.