Le petizioni del Terzo Millenio: e-petition, Avaaz e Change.org

Il comitato presso il Centro per la Pace, RoveretoPiù Democrazia in Trentino nella proposta di legge di iniziativa popolare sulla democrazia diretta (Capo II – Strumenti di Partecipazione) propone di modernizzare anche l’istituto della petizione al fine di rafforzare la possibilità da parte dei cittadini di porre rimedio alle ingiustizie dell’ente pubblico, stimolare il dibattito politico e l’intervento delle istituzioni e sensibilizzare l’opinione pubblica su temi ritenuti meritevoli di interesse della cittadinanza.

La proposta del comitato si ispira sia al modello delle e-petition adottato da alcune realtà governative sia al modello delle petizioni online che negli ultimi anni hanno avuto una massiccia diffusione su scala globale. Di seguito si riportano quindi alcuni esempi pratici per dimostrare la funzionalità di tali modelli partendo dalle e-petition utilizzate in Gran Bretagna (in questo post i riferimenti alle e-petition di Scozia, Germania e USA) fino alle petizioni digitali sviluppate sulle piattaforme Avaaz e Change.org per promuovere il mutamento sociale e il progresso dell’umanità.

La rassegna parte dalle e-petition del Regno Unito, il cui sito internet per la registrazione è stato predisposto dal Governo britannico nell’estate del 2011.
Lo schema di funzionamento è molto semplice. La regola prevede che ogni petizione che raggiunge le 100 mila sottoscrizioni sia sottoposta all’ordine del giorno cosiddetto Backbench Business Committee (BBC) della Camera dei Comuni. Come da descrizione dal presidente del BBC MP Natascha Engel, la scopo di tale meccanismo è di portare all’attenzione del Parlamento tramite e-petitions e petizioni tradizionali cartacee i temi che altrimenti non verrebbero considerati dai rappresentanti del governo e delle opposizioni.
I membri del Parlamento nominati nel BBC si riuniscono il martedì di ogni settimana alle 3 del pomeriggio per decidere i temi da portare a dibattito parlamentare, i quali includono le questioni sollevate dalle petizioni e dalle campagne nazionali di maggior rilievo. Successivamente il Governo stabilisce i giorni della settimana dedicati al dibattito parlamentare e l’ammontare del tempo concesso allo stesso. I dibattiti sono trasmessi dal vivo sulla Parliament TV ed i risultati delle discussioni sono pubblicati online. Ecco una lista delle e-petitions che hanno superato le 100 mila firme e sono state oggetto di dibattito alla Camera dei Comuni.
scheme epetitionNella sessione 2013/14 una delle e-petition che ha superato la soglia minima delle firme riguardava le esenzioni fiscali per i pensionati ed era intitolata Restoration of Age-related tax allowances. La petizione, sottoscritta da più di 114mila cittadini, chiedeva al Governo di intervenire sulle esenzioni fiscali applicate ai redditi dei soggetti anziani. I contenuti del dibattito parlamentare ed i risultati della trattazione sono a disposizione dei cittadini sul sito del Parlamento.

Un mondo alternativo alle e-petition istituzionali è rappresentato dalle piattaforme dell’impresa sociale americana Change e dall’organizzazione non governativa Avaaz, le quali permettono di lanciare petizioni online senza limiti di materia e confine geografico. Grazie a tali strumenti di innovazione sociale i cittadini di tutto il mondo possono rivolgersi a qualsiasi soggetto pubblico o privato spaziando così dalle realtà locali a quelle sovranazionali e dalle istituzioni pubbliche alle organizzazioni economiche o sociali.

Alla comunità di Avaaz.org ci si può iscrivere utilizzando il proprio indirizzo email oppure attraverso gli account dei social network come Facebook e Twitter.
Il potenziale della piattaforma anche per le iniziative di interesse locale è notevole. Ad esempio dal 17 dicembre sulla sezione italiana di Avaaz è in atto una raccolta firme Fermare l’espansione delle aree sciistiche in Provincia di Trento promossa dall’Osservatorio S. Italia e indirizzata a Giunta Provinciale di Trento, Comunità di Valle delle Giudicarie e al Parco Adamello Brenta.
La petizione, che ad oggi ha già raccolto più di 1800 firme, prevede di difendere le aggressioni al territorio, anche all’interno dei parchi naturali, le quali in questo momento sono rappresentate dalla proposta di ampliamento dell’area sciistica di Madonna di Campiglio nella zona del Lago Serodoli (gruppo della Presanella) e dal progetto per la creazione di un bacino idrico grande come sei campi da calcio per l’innevamento artificiale sul Monte Spinale (Dolomiti di Brenta).
Un esempio di petizione vittoriosa di Avaaz è stata invece quella in difesa del Parco Regionale Sirente Velino. A seguito della raccolta firme online promossa da Animal Amnesty, il consiglio regionale d’Abruzzo ha ritirato la proposta di legge per sventrare il Parco Regionale Sirente Velino che prevedeva di estendere di 4200 ettari l’area per cacciatori e costruttori. I quotidiani nazionali e i telegiornali hanno parlato della richiesta popolare e la politica ha dovuto prendere atto che la maggioranza dei cittadini era favorevole alla tutela del parco dove vivono specie protette come l’orso marsicano e il lupo.

a stand for democracyL’altro grande colosso dell’innovazione sociale è Change.org. L’impresa statunitense no-profit è finanziata da organizzazioni non governative come Amnesty International e Medici Senza Frontiere.
Sulla sezione italiana della piattaforma, il membro del nostro comitato Paolo Michelotto ha recentemente lanciato la petizione Parlamento e Media Italiani: Nuova legge elettorale scritta dai Cittadini e approvata con Referendum.
La raccolta firme è indirizzata al Parlamento e ai Media italiani e propone di costituire un’assemblea di cittadini estratti a sorte per scrivere la nuova legge elettorale nazionale. Nel testo descrittivo della petizione Paolo ricorda come tale metodologia sia già stata utilizzata con risultati di spessore rimarchevole nelle province canadesi della British Columbia e dell’Ontario, le quali hanno come capoluogo metropoli moderne e dinamiche del calibro di Vancouver e Toronto.
Per concludere questa breve rassegna, si ricorda che una delle petizioni di successo lanciate sulla piattaforma di Change.org ha visto come primo firmatario il regista Gabriele Muccino – l’autore del film La ricerca della felicità – e il cui fine era di bloccare l’accesso delle grandi navi a Venezia. A seguito della mobilitazione popolare online il Governo italiano ha approvato un piano per vietare il passaggio delle grandi navi “dirette o in partenza da Venezia per il canale di Giudecca”.

2 pensieri su “Le petizioni del Terzo Millenio: e-petition, Avaaz e Change.org

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