Il Comitato scrive al presidente della PAT Ugo Rossi

imagesIl 22 luglio 2014, via posta elettronica certificata, la lettera in allegato è stata inviata a Ugo Rossi. Nella lettera il comitato chiede al presidente della PAT di esprimersi manifestamente contro l’intero progetto di iniziativa popolare, chiedendo il voto contro in Commissione e in Consiglio e presentando un DDL di iniziativa giuntale a modifica della legge attuale che rispecchi le sue posizioni.

Trento, 22 luglio 2014

Al Presidente della Giunta Provinciale
Ugo Rossi
Piazza Dante, 15
38122 – Trento

e p.c.
al Presidente del Consiglio Provinciale
Bruno Dorigatti
Via Manci, 27
38122 – Trento

Oggetto: richiesta del comitato Più Democrazia in Trentino al Presidente della Provincia Autonoma di Trento per presentazione di un DDL di iniziativa giuntale in materia di referendum e iniziativa popolare

Egregio Presidente Rossi,
il rinvio in Prima Commissione del DDL 1/XV ci auguriamo permetta di fare chiarezza sulle intenzioni della Giunta che Lei presiede.

A nostro avviso risulta del tutto evidente che presentare un emendamento abrogativo per ogni articolo non è assimilabile al concetto di correzione; si tratta di una vera e propria nuova proposta del tutto differente da quella presentata dai cittadini. Quando in Commissione abbiamo concordato di rimandare il DDL così com’era all’aula, dove il dibattito si sarebbe fatto pubblicamente, ci aspettavamo che i Gruppi, o i singoli Consiglieri, presentassero (come da regolamento) emendamenti prima della discussione. In tal modo le posizioni e le modifiche che i Gruppi consiliari, i Consiglieri o la Giunta stessa avessero ritenuto opportuno proporre sarebbero risultate chiare e trasparenti. Così come la posizione finale su cui la maggioranza dei consiglieri avesse trovato convergenza. Purtroppo ciò non è stato.

Che la Giunta sia arrivata a proporre l’effettiva cancellazione della legge di iniziativa popolare ricorrendo alla presentazione di tanti emendamenti soppressivi quanti fossero gli articoli del DDL, per di più presentati in ritardo e senza le firme richieste dal regolamento, ci pare non contribuisca ad un dibattito aperto e non possa essere classificato come “tecnica d’aula”. Meglio sarebbe stato, fin dal dibattito in Commissione, proporre la bocciatura della legge riservandosi di presentare un DDL di iniziativa giuntale a modificazione dell’attuale legge. D’altronde la nostra legge e gli emendamenti della Giunta partono da due presupposti interamente differenti, che Lei ha ben chiarito in aula.

La nostra legge ha un impianto che permette al corpo elettorale un efficace controllo e indirizzo delle scelte di Governo tra le tornate elettorali, nel caso queste si discostino significativamente dalla volontà della maggioranza del corpo elettorale, o non prendano in considerazione temi ritenuti importanti da una parte della società. Per noi questo fa parte del necessario sistema di bilanciamento dei poteri che è alla base di qualunque democrazia funzionante.

Lei, peraltro in modo molto chiaro, durante il dibattito d’aula e nelle interviste successive ha dichiarato che gli elettori trentini non hanno la capacità di comparare e valutare la portata dei quesiti referendari che stanno alla base delle scelte e delle politiche pubbliche, come invece fanno efficacemente milioni di persone in tante democrazie nel mondo, e che quindi al più è disposto a concedere dei correttivi alla legge esistente.

Crediamo che l’occasione del ritorno in commissione della legge permetta di rendere palesi e trasparenti le posizioni di tutti attraverso atti consiliari, non solo attraverso dichiarazioni.

Ci auguriamo quindi che da parte Sua ci sia la volontà di esprimersi manifestamente contro l’intero progetto di iniziativa popolare, chiedendo il voto contro in Commissione e in Consiglio e presentando un DDL di iniziativa giuntale a modifica della legge attuale che rispecchi le Sue posizioni.

Il dibattito finale in aula sancirà le posizioni di tutti i Consiglieri.

Senza questa chiarezza ne risulterebbe danneggiata proprio la rappresentanza, perchè il suo buon funzionamento dipende unicamente dalla possibilità data agli elettori di giudicare ogni singolo atto, senza nasconderlo dietro “tecniche d’aula”.

La ringraziamo fin d’ora per l’attenzione.

A nome del Comitato Più Democrazia in Trentino,
il primo firmatario del DDL 1/XV
Alex Marini

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