Il 27 maggio 2015 una delegazione di esperti della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa si recherà in visita presso il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento per un incontro con i membri della Prima commissione e con i rappresentanti delle forze politiche dell’assemblea legislativa provinciale.
Gli esperti della Commissione di Venezia saranno accompagnati da alcuni membri dell’ODIHR (Office for Democratic Institutions and Human Rights) dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) con i quali redigeranno un parere comune che, presumibilmente, sarà approvato già nel corso della sessione plenaria che si terrà il 19 e il 20 giugno presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia.
La notizia dell’avvio della procedura di consultazione era stata pubblicata sul sito ufficiale della Commissione di Venezia già il 5 febbraio 2015: “The Presidency of the Italian Council of Ministers transmitted to the Venice Commission a request by the Provincial Council of the Trento Province for an Opinion on a Citizens’ Initiative Bill on Public Participation, Citizens’ Initiative, Referendums and Popular Initiative and Amendments to the Provincial Electoral Law”.
Il 30 marzo è stato invece il Consiglio provinciale di Trento ad ufficializzare la visita della delegazione del 27 maggio. L’ufficio stampa ha pubblicato la seguente notizia nella sezione dedicata al calendario dei lavori del sito istituzionale: “In questa data – è stato comunicato stamattina – la cosiddetta Commissione di Venezia, autorità in materia di istituti e norme per la democrazia diretta e la partecipazione popolare alla democrazia, sarà ospite a palazzo Trentini per una relazione e un confronto. Lo spunto viene dal disegno di legge d’iniziativa popolare proprio in materia di democrazia diretta per il Trentino: l’esame in aula consiliare era stato sospeso l’anno scorso di fronte al pacchetto di emendamenti con cui la Giunta Rossi di fatto respingeva gran parte delle proposte del comitato popolare; si era deciso allora di acquisire il parere della Commissione di Venezia e solo dopo questo passaggio di tornare alla discussione sulla proposta legislativa.”
La redazione del Corriere del Trentino ha prontamente dato spazio alla notizia con un titolo di apertura in taglio alto (“Referendum, l’Europa vigila” 31 marzo 2015) ed un servizio a pagina 3 a cura di Alessandro Papayannidis (“Quorum zero, in campo l’Europa” e “Marini: «Vedremo se Rossi sarà coerente»”).
I commenti di Luca Zeni (PD), presidente della Prima Commissione, e di Lorenzo Baratter, capogruppo del PATT, sono stati raccolti e pubblicati nei giorni successivi. Il 1 aprile Tristano Scarpetta ha scritto “Zeni: «Democrazia diretta, il giudizio dell’Europa peserà»” mentre il 2 aprile è stato Barattar a mettere un freno all’entusiasmo rispondendo alle domande di Papayannidis che ha titolato “Baratter: «Sulla democrazia diretta serve un chiarimento in coalizione»“.
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I passaggi che hanno portato all’attivazione della procedura consultiva presso il Consiglio d’Europa:
- 15 luglio 2014 – Maggioranza (PD, UPT, UAL e PATT) e M5S presentano gli emendamenti di modifica all’iniziativa popolare
- 16 luglio 2014 – Il comitato chiede il parere al Consiglio d’Europa sul ddl 1/XV. Pena il ritiro dell’iniziativa popolare
- 16 luglio 2014 – Discussione generale in Consiglio Provinciale: l’assemblearinvia il testo di legge 1/XV in Prima commissione. (Processo verbale n.24 del 16 luglio 2014)
- 22 luglio 2014 – Lettera del comitato a Dorigatti per procedura di richiesta parere a Consiglio d’Europa
- 22 luglio 2014 – Il comitato scrive a Ugo Rossi Presidente della Provincia Autonoma di Trento (lui non risponde)
- 16 dicembre 2014 – Attivazione della procedura consultiva presso il Consiglio d’Europa
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