Cronaca di un golpe sventato

Gli attivisti presenti di fronte al palazzo della Regione prima della seduta del Consiglio provinciale

Trento, 17 lug 2014 – Gli attivisti di Più Democrazia di fronte al Palazzo della Regione

Nei giorni a ridosso della discussione del ddl 1/XV in Consiglio provinciale e dopo tre mesi di dibattito pubblico, il giornale L’Adige interpreta le dichiarazioni rilasciate dagli esponenti del PD lasciando intravedere la possibilità che alcune delle istanze avanzate dall’iniziativa popolare siano accolte mentre il Corriere del Trentino prospetta margini di trattativa più ampi:

  • Nell’articolo del 14 luglio Pd, sfida sui referendum «Abbassiamo il quorum» di Nicola Marchesoni su L’Adige emerge la linea di Luca Zeni, il quale vuole imporre un quorum corrispondente alla metà dei votanti delle ultime votazioni.
  • Il 15 luglio, nell’articolo Referendum, il Pd spinge, L’Adige si ribadisce l’unica apertura che il Partito Democratico, all’unanimità dei consiglieri, è disposto a fare nei confronti dell’iniziativa popolare. Si tratta della diminuzione del quorum al cinquanta percento dei votanti alle ultime elezioni. Viene riportata anche la posizione dell’assessore Daldoss, il quale è scettico sull’uso del referendum e sostiene che bisogna “porre un filtro fra l’emotività delle persone e la necessità che su certe posizioni la politica possa prendere strade non maggioritarie”
  • Lo stesso giorno Alessandro Papayannidis sul Corriere del Trentino scrive Democrazia diretta, via al negoziato illustrando le poche posizioni che sono state esplicitate finora: il PD che mirerebbe a difendere l’iniziativa popolare; la Giunta che non vuole mollare una virgola e il M5S che difende il referendum confermativo.

Nel frattempo gli elettori continuano a manifestare il loro appoggio all’iniziativa popolare. Di seguito alcune lettere:

Incidentalmente il giorno 15 luglio il Corriere della Sera ritaglia un largo spazio in prima pagina per un fondo a firma di Michele Ainis, il quale lancia un raffinato appello in difesa del referendum:

La sera del martedì 15 luglio il comitato prende atto degli emendamenti presentati dal gruppo consiliare del M5S e dalla coalizione di maggioranza. Questi ultimi sono sottoscritti dai capigruppo di PD, PATT, UPT e UAL e mirano alla quasi totale soppressione delle proposte di Più Democrazia in Trentino. Il giorno successivo sulle pagine dei giornali locali viene evidenziata la radicale presa di posizione della maggioranza con titoli che non lasciano spazio ad alcuna interpretazione:

Nella mattinata del 16 luglio prima dell’inizio della seduta del Consiglio, il primo firmatario del ddl 1/XV deposita presso gli uffici della Presidenza del Consiglio una comunicazione per chiarire la posizione che il comitato intende tenere alla luce degli emendamenti presentati il giorno precedente. Il comitato chiede di rinviare il ddl alla Prima commissione in attesa di un pronunciamento del Consiglio d’Europa sulla validità della proposta popolare. Qualora questa condizione non fosse soddisfatta il ddl verrebbe ritirato prima della discussione articolata del testo di legge per evitare che gli emendamenti della maggioranza peggiorino il testo di legge in vitore (LP 3/2003).

Qui il FILMATO INTEGRALE DELLA DISCUSSIONE GENERALE

Dopo la discussione generale e dopo che il presidente Rossi ha espresso una posizione apertamente contraria al testo di legge, i consiglieri votano a maggioranza di rinviare il testo all’esame della commissione legislativa competente accogliendo così la richiesta del comitato (Processo verbale n.24 del 16 luglio 2014). (Resoconto integrale della seduta)

Questo il servizio di David Neri su RTTR con intervista a Alex Marini (primo firmatario) e Ugo Rossi (presidente PAT):

Invece il giorno successivo, giovedì 17 luglio, i giornali presentano un’estesa disamina di quanto accaduto in Aula:

Venerdì 18 luglio il Corriere del Trentino, sempre con Alessandro Papayannidis, fa il punto della situazione raccogliendo le diverse posizioni e i nuovi assetti per la futura discussione in commissione «Democrazia diretta, Rossi osi» Robol punge gli alleati. Asse tra comitato e sindacati

E’ infine ancora il Corriere del Trentino con un puntiglioso editoriale del direttore Enrico Franco Democrazia diretta. La vera élite sa dialogare pubblicato domenica 20 luglio a chiudere il capitolo del rinvio del testo di legge alla commissione legislativa.

democracy-international-logo_0A margine della discussione sui giornali locali la vicenda viene ripresa anche dall’organizzazione Democracy International in “ITALY’S POLITICIANS ACT LIKE LIVING ON ANOTHER PLANET”, un’intervista di Cora Pfafferott al primo firmatario del disegno di legge di iniziativa popolare.

PS. nel frattempo il comitato è riuscito ad acquisire i subemendamenti agli emendamenti presentati il giorno 16 luglio.

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