La democrazia diretta si espande in Germania ed in particolare nelle città di Berlino ed Amburgo dove il quorum è stato fissato rispettivamente al 25% e al 20% degli aventi diritto al voto. Lo scrive Jens Hielscher nell’articolo Direct democracy expands in Germany pubblicato sul portale Swissinfo.ch.
Negli ultimi 4 anni i berliner e gli hamburger hanno potuto esprimersi su urbanistica, servizi pubblici (acqua ed energia elettrica) e scuola indirizzando direttamente le politiche pubbliche urbane. Sulle stesse materie negli ultimi anni i trentini non hanno potuto esprimersi per mancanza di strumenti idonei (caserme di Mattarello, NOT, PNAD, Dolomiti Energia, acquedotto di Trento, finanziamento scuole private, etc.).
Anziché rafforzare gli strumenti di democrazia diretta, gli amministratori tedeschi avrebbero potuto rispondere come i consiglieri della Provincia Autonoma di Trento “Noi non siamo svizzeri” ed accantonare le istanze dei cittadini per più democrazia. Invece, hanno pensato di ispirarsi alla leggi ed alle buone pratiche adottate in Svizzera e di farne buon uso.
Forse è anche grazie ad un approccio pragmatico ma con lo sguardo rivolto ai cittadini ed al loro futuro che la Svizzera e la Germania si stanno difendendo dalla crisi economico-sociale mentre l’Italia affonda sotto la spada degli uomini soli al comando? La risposta non è semplice ma i consiglieri provinciali avrebbero dovuto (e dovrebbero) sforzarsi di trovarla e non limitarsi a sopprimere le richieste dei cittadini.
PS. Sul numero di agosto 2014 delle Cronache del Consiglio Provinciale è stato pubblicato il servizio sullo democrazia diretta di Bruno Zorzi. In particolare il giornalista dell’ufficio stampa del Consiglio ha relazionato sulla conferenza di informazione del 1 luglio 2014 (disertata dai consiglieri provinciali) e sulla discussione in aula del 16 luglio.