Tre anni fa un gruppo di persone coraggiose, che a ragione si potrebbero definire per molti aspetti visionarie nel senso più nobile del termine, iniziò un percorso per il riconoscimento dei diritti popolari. In un’epoca nella quale le passioni politiche sembrano morte o agonizzanti la notizia è che l’adesione a quel progetto, lungi dall’essere rimasta sterile ha attecchito ed è cresciuta in una pianta rigogliosa, e anche fuori d’Italia c’è chi inizia a prenderne nota. Al contrario di quanto auspicava buona parte della rappresentanza politica provinciale, l’iniziativa per introdurre nuovi strumenti di democrazia diretta non si è assopita, tanto che, in attesa della visita alle istituzioni provinciali della delegazione della Commissione di Venezia, si diffonde ulteriormente e raccoglie sempre più consenso anche a livello comunale.
Le testimonianze dell’importanza acquisita dall’iniziativa per più democrazia hanno ormai raggiunto un livello più che significativo. Analizzando il dibattito politico locale, oltre alla già citata visita dell’organo deputato allo sviluppo della democrazia del Consiglio d’Europa in programma per il 27 maggio, si rileva come nelle tribune politiche e nella programmazione elettorale dedicate alle imminenti elezioni comunali siano presenti numerosi e concreti riferimenti al manifesto proposto dall’associazione “Più Democrazia in Trentino”. I punti qualificanti del documento – l’introduzione di referendum propositivi vincolanti e di referendum confermativi facoltativi sulle delibere di giunta e l’abolizione del quorum e dei limiti di materia su urbanistica, imposte e tasse – sono infatti proposte che un numero consistente di candidati rilancia quotidianamente.
Anche per quanto concerne l’attenzione mediatica, i promotori dell’iniziativa prendono atto con grande soddisfazione di come gli organi di informazione oltreconfine stiano prestando notevole interesse all’impegno popolare che mira a realizzare pienamente i diritti politici nella nostra Regione. Già nel luglio scorso fu l’organizzazione con sede in Germania, “Democracy International” ad accendere i riflettori sugli sviluppi dell’iniziativa popolare provinciale, mentre nei giorni scorsi lo stesso è accaduto grazie a “Swissinfo” (unità aziendale internazionale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR) che ha deciso di dare spazio all’iniziativa con un articolo di Sonia Fenazzi dal titolo “La democrazia diretta prende corpo in Trentino-Alto Adige” (il tweet di Gianni Buquicchio).
I fenomeni politici e mediatici sopra illustrati dimostrano come la tenace resistenza mostrata dai promotori di fronte ad un mondo del potere che spesso ha cercato di sopraffarli, abbia permesso di formulare una proposta trasversale agli schieramenti politici, e come essa sia riuscita a trovare consensi fuori da essi, semplicemente rivolgendosi ai cittadini ed ottenendone il supporto.
Preso atto di tutto questo, credo di poter affermare che il miglior assist per risollevare le sorti della democrazia rappresentativa locale sia stato servito proprio dalla perseveranza di chi non si è limitato ad osservare ma ha scelto di agire per porre un argine alla deriva politica di cui siamo ormai tutti testimoni.
di Alex Marini – Primo firmatario ddl 1/XV
(Intervento inviato al giornale Trentino sabato 2 maggio 2015, segnalato telefonicamente al caporedattore Paolo Mantovan e non pubblicato)