La democrazia diretta per rinnovare la fiducia nella politica e nelle istituzioni

democraziaIl significato della parola democrazia non è né univoco né uniforme. Nella diversità si possono però individuare due tipologie interpretative di massima. Da una parte, per non intralciare l’azione delle istituzioni, coloro che credono che il popolo si debba pronunciare solo in occasione dell’elezione dei rappresentati politici. Dall’altra, per garantire buoni livelli democratici, chi ritiene che il popolo debba essere educato e continuamente stimolato a partecipare al processo decisionale attraverso la consultazione di tutte le categorie sociale, il voto popolare e, ciclicamente, le elezioni.

Tutti per Ugo -Ugo per Tutti

Fra i soggetti del primo gruppo troviamo ad esempio il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, il quale non considera l’educazione civica una priorità (vedi risposta ai ragazzi di Stazione Futuro), reputa il popolo incapace di scegliere tra due soluzioni (vedi intervista a RTTR), ritene che le proposte popolari debbano essere calpestate (vedi gli emendamenti abrogativi al testo del disegno di legge di iniziativa popolare) e afferma che ci sia altro a cui pensare rispetto al dibattito relativo all’aggiornamento della disciplina sul referendum (vedi intervista su Corriere del Trentino).

Ogni voto conta, anche il vostroNel secondo gruppo spicca invece la presidente della Confederazione elvetica (carica a rotazione annuale), Simonetta Sommaruga, la quale ha una visione radicalmente diversa: il coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali e la partecipazione popolare attraverso il voto sono elementi imprescindibili per assicurare la condivisione delle scelte, l’efficacia ed efficienza delle politiche pubbliche e il raggiungimento degli scopi definiti dalla società medesima.

Di seguito un estratto dal discorso pronunciato della presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga in occasione del vertice ONU per l’adozione dell’agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile – 25 set 2015):

Gentili signore e signori,

La Svizzera è una democrazia diretta con diritti popolari molto estesi. La nostra società, le nostre cittadine e i nostri cittadini sono abituati a partecipare al processo decisionale. Oltre un terzo di tutte le votazioni tenutesi nel mondo negli ultimi 200 anni si è svolto in Svizzera. Nell’ambito dei nostri lavori per l’agenda 2030 non è stato perciò un problema per noi coinvolgere sin dall’inizio i rappresentanti della nostra società civile, del settore privato, della politica e della comunità scientifica;

Anche per quanto riguarda l’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, procederemo nel modo seguente: mentre la politica controllerà il processo, le cittadine e i cittadini avranno l’opportunità di partecipare e di esprimersi.

Stabiliremo inoltre già nella nuova Strategia per uno sviluppo sostenibile 2016-2019 del Consiglio federale e in quella di collaborazione internazionale 2017-2020 il modo in cui la Svizzera attuerà gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Gentili signore e signori,

tutti sappiamo che una delle sfide maggiori in questa nostra epoca globalizzata consiste nell’infondere nei cittadini una rinnovata fiducia nella politica e nelle sue istituzioni.

Proprio per questa ragione, il processo partecipativo nella fase di elaborazione dell’agenda 2030 è stato così importante. Mettiamoci dunque al lavoro, tutti assieme, con le persone, per le persone.

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