Mobilità sostenibile in Trentino. Il meglio viene dal disegno di legge di iniziativa popolare

di Ezio Viglietti – La legge Gilmozzi Mobilità sostenibile, promessa o realtà?

È stupefacente leggere le esternazioni di Mauro Gilmozzi, Assessore Trasporti e Infrastrutture della Provincia sugli investimenti nel settore ferroviario in materia di Mobilità Sostenibile. Durante la discussione del Disegno di Legge di iniziativa popolare, in Terza Commissione del Consiglio Provinciale, lo stesso Assessore ha più volte sostenuto che nel bilancio provinciale non vi erano risorse finanziarie aggiuntive da destinare a infrastrutture e servizi del trasporto pubblico locale. Vuoi vedere che l’improvvisa abbondanza (virtuale o reale) abbia a che fare col fatto che siamo in prossimità di scadenze elettorali importanti? Sembrerebbe infatti che tutte le difficoltà siano scomparse e che invece siano possibili interventi e potenziamento. Tali affermazioni contraddittorie lasciano la cittadinanza disorientata e nella migliore delle ipotesi con una propensione a dare consenso a politiche in materia di mobilità che potrebbero rivelarsi, dopo le scadenze elettorali, inconsistenti (chi ha solo un po’ di memoria converrà che ciò accade ciclicamente ogni 5 anni). La realtà, invece, è ben diversa. Attualmente, nella ripartizione modale (modal split) per le politiche fin qui portate avanti per favorire le lobbies energetiche dei combustibili fossili e automobilistiche, primeggia anche nel nostro Trentino, l’auto privata, determinando notevoli danni sociali ambientali (incidentalità, inquinamento atmosferico, rumore etc.). La recente legge approvata, in Consiglio Provinciale, in materia di mobilità sostenibile che è conosciuta come “legge Gilmozzi” altro non è che un “taglia-copia-incolla” di una parte del disegno di legge di iniziativa popolare depurato, per ragioni economiche, da quelle parti fondamentali e di controllo quali la composizione dell’Osservatorio e i finanziamenti per arrivare alla Tariffa Zero, non condivise dalla Giunta Provinciale e dal Presidente Rossi. Tuttavia, va comunque riconosciuto che tale legge rappresenta un primo, seppur timido, passo per pianificare e realizzare interventi di mobilità sostenibile in Trentino.Va ricordata la fondamentale importanza dei percorsi partecipativi previsti dal Piano della Mobilità e relativi Piani stralcio in ogni singola Comunità di Valle che andrebbero realizzati in modo serio, puntuale e approfondito e per i quali purtroppo le risorse previste nella cosiddetta “Legge Gilmozzi” ammontano alla risibile cifra di 10.000 euro. Invece riteniamo di fondamentale importanza i percorsi partecipativi previsti sul Piano della Mobilità provinciale e relativi Piani stralcio , strumenti di notevole importanza per pianificare infrastrutture e servizi di trasporto in Provincia e in ogni singola Comunità di Valle. Se questa classe politica provinciale volesse veramente esprimere la volontà di sviluppare e progettare un sistema di mobilità alternativo, innovativo e compatibile con la salvaguardia dell’ambiente dovrebbe almeno: elaborare il nuovo Piano della Mobilità Sostenibile, che attualmente non è stato approvato; nominare i membri dell’Osservatorio previsti dalla legge provinciale e dare piena operatività allo strumento; destinare, nel bilancio provinciale, in modo chiaro e sostenuto le risorse finanziarie per investimenti e servizi del TPL e mobilità dolce (ciclopedonabilità) e alternativa (bike/car sharing e car pooling etc.). Non si comprende la proposta di realizzare l’Agenzia della Mobilità che non è prevista nella cosiddetta “legge Gilmozzi”. Il riequilibrio della ripartizione modale, con una sensibile riduzione degli spostamenti con auto private, è possibile se verrà progettato e realizzato con un sistema di mobilità sostenibile avente per ossatura principale il trasporto ferroviario sulle linee dell’asta dell’Adige, Trento Malè, Valsugana e le nuove linee dell’Avisio e del collegamento ferroviario dal Lago di Garda, Tione e Val di Chiese. Tale sistema dovrà risultare intermodale, plurimodale e flessibile in modo da poter essere utilizzato anche da chi attualmente preferisce l’auto privata. Di tutto ciò ad oggi non se ne intravede la volontà e la predisposizione delle attuali forze politiche di maggioranza che continueranno a imbonirci e cercare di venderci improponibili progetti futuri di mobilità ed è invece giunto ora il momento di trattarci col dovuto rispetto di uomini e donne pensanti e senzienti. Sicuramente per capire la reale e veritiera volontà politica di questa maggioranza e quali azioni saranno implementate nel prossimo futuro, si dovrà prescindere dalle dichiarazioni demagogiche ed elettoralistiche e attendere il dopo voto, come cartina al tornasole.

Ezio Viglietti
comitato promotore della legge di iniziativa popolare Mobilità Sostenibile in Trentino

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