Audizioni. Garrone (Consiglio d’Europa): quorum dannoso per la democrazia

Pierre Garrone _ Consiglio d EuropaAlle audizioni del 26 febbraio, a seguito dell’intervento di Paul Blokker e su invito del comitato, è stato ascoltato Pierre Garrone, giurista della Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto (Commissione di Venezia). Fra le altre attività, Garrone è stato uno degli estensori del Codice di Buona Condotta in Materia di Referendum.

comm di veneziaNell’intervento in videoconferenza, direttamente dalla sede del Consiglio d’Europa di Strasburgo, Garrone ha elencato i punti essenziali del Codice in materia di referendum ed ha sottolineato con chiarezza i principi fondamentali che una legge sul referendum e sull’iniziativa popolare dovrebbe rispettare per garantire il buon funzionamento delle istituzioni:

  • Libertà dei cittadini di farsi un’opinione
  • L’informazione pubblica deve garantire chiarezza ed imparzialità
  • Assenza di qualsiasi tipo di quorum: né quorum di partecipazione né quorum di partecipazione
  • Prima di sottoporre il quesito referendario al voto deve essere garantita una discussione parlamentare.
  • Possibilità da parte del Governo di sottoporre al voto una controproposta come alternativa alla proposta dei cittadini.
  • Distribuzione dell’opuscolo informativo per garantire informazione e pari opportunità alle diverse posizioni.
  • Raccolta delle firme deve essere consentita anche a coloro che non hanno diritto di voto ed ovviamente senza impedimenti burocratici
  • La commissione referendaria deve essere un organo permanente e non può essere costituita ad hoc. Tale organo deve essere imparziale e composto in modo tale da assicurare l’equilibrio politico.
  • Le leggi approvate con voto popolare non possono essere modificate per almeno 5 anni se non attraverso voto popolare.
  • Possibilità di modificare la Costituzione/Statuto attraverso un’iniziativa popolare.
  • Gli effetti della votazione popolare devono essere certi.

Alla domanda del sottoscritto se sia opportuno inserire nella legge dei limiti di materia Garrone ha risposto che il Consiglio d’Europa non si è espresso a riguardo. Tuttavia ha ricordato che dove esiste il referendum finanziario (e quindi dove i cittadini possono decidere anche in materia di bilancio) l’ente pubblico spende meno, è più efficiente, si pagano meno tasse e l’economia funziona meglio.

Data per assodata la necessità dell’eliminazione del quorum per garantire il funzionamento democratico delle istituzioni, il presidente della Prima commissione Luca Zeni ha posto un quesito relativamente alla soglia ottimale di raccolta delle firme per richiedere il voto popolare. Garrone ha replicato che il Consiglio d’Europa non ha indicato alcun limite. Nonostante ciò, Garrone ha segnalato che la percentuale di riferimento non dovrebbe superare l’1%. Tale soglia non è altro che la soglia ottimale fissata dalla Commissione di Venezia per la presentazione di una lista alle elezioni. Per inciso, l’1% degli elettori in Provincia di Trento corrisponde all’incirca a 4.000 firme.

logo_venicePer i dettagli sulle raccomandazioni della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa:
Codice di Buona Condotta in materia di Referendum

L’articolo di Antonio Girardi sul sito del Consiglio provinciale: “La democrazia pura non esiste: oggi servono più modelli”

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7 pensieri su “Audizioni. Garrone (Consiglio d’Europa): quorum dannoso per la democrazia

  1. ma chi vi paga? Da dove nasce tutto questo entusiasmo per un’idea sbagliata? Esiste la SPECTRE? Siamo in piena dittatura e voi spendete energie preziose per combattere battaglie marginali.Avete visto anche voi che fine fanno i referendum… Se ne fottono! Fanno quello che vogliono! Ma voi giocate:vi piace giocare per dare l’illusione che ci può essere più democrazia con i referendum.Mi dispiace dirvelo,ma siete patetici.

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    • Caro Angelo, comprendo la tua umana disperazione. Purtroppo penso che che la tua scelta culturale ed esistenziale, possa tranquillamente definirsi una deriva nichilista nei termini più negativi presenti nella cultura odierna. Wikipedia ed altro in internet può essere una buona lettura. Umanamente vicino, mi auguro che tu possa uscire positivamente da questa tua attuale visione della società

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  2. Se posso permettermi, Garrone è stato molto sottile nella risposta sui limiti di materia e di firme.
    Sulla prima ha risposto come hai indicato, ossia dopo aver detto che il codice è silente sul punto, ha fatto notare che solitamente si tendono a sottrarre le materie finanziarie, ma che però in Svizzera, dove viene permesso ai cittadini esprimersi, la spesa pubblica è inferiore con buoni servizi.
    Sul secondo punto, le firme per lanciare un iniziativa o un referendum, ha nuovamente detto che il codice non menziona esplicitamente il punto. Poi ha fatto la chiosa sul fatto che nel codice per le elezioni è esplicitamente chiesto che per candidature o liste non sia chiesto più dell’1% degli aventi diritto.
    Non ha detto che la stessa cosa vale per i referendum, ha solo lasciato intendere che non dovrebbe essere molto diverso. Ha anche spiegato che la ratio per non includere esclicitamente una soglia è che mentre le elezioni sono ritenute indispensabili per la democrazia, al momento per l’iniziativa e il referendum non vi è una posizione così netta, lasciando ogni membro del Consiglio d’Europa regolarsi come meglio crede.
    D’altronde, aggiungo io, i 47 paesi hanno posizioni e legislazioni molto differenti su questo punto.
    Anche qui ha comunque fatto intendere che la Commissione di Venezia, nello stilare un codice di buone pratiche alla pari di quello per le elezioni, ne ha voluto sottolineare l’importanza per il processo democratico.
    Spero che i commissari abbiano colto le sottigliezze, e non si aggrappino al fatto che non vi siano limiti espliciti nel codice a materie e numero di firme per rendere inattuabili le proposte.

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