Votazioni del 18 maggio in Svizzera

Sezione elettorale

Sezione elettorale

Ieri mia moglie ha inviato via posta la busta con i suoi voti a Briga. Infatti è nuovamente tornata referendaria in Svizzera, la seconda delle quattro dell’anno. Non sono ancora spente le polemiche per il voto del 9 febbraio, in particolare riguardo l’iniziativa che è passata con uno strettissimo margine riguadante l’obbligo di stabilire limiti ai lavoratori immigrati e ai frontalieri, che si presentano anche in questa degli argomenti di grande rilevanza. E che hanno un parallelo diretto con problemi anche da noi dibattuti, ma che, in assenza di democrazia diretta, da noi restano chiacchiere da bar, o da Porta a Porta, che forse è peggio.

In questa tornata referendaria sono in discussione 3 iniziative e 1 referendum. Ai frequentatori di questo forum forse non serve che lo dica, ma per il visitatore casuale l’iniziativa è quella che da noi si chiama referendum propositivo e il referendum viene detto referendum confermativo.

Iniziamo dal referendum, che chiede al popolo di approvare o respingere la legge federale del 27 settembre 2013 sul fondo per l’acquisto dell’aereo da combattimento Gripen (Legge sul Fondo Gripen). A qualcuno vengono in mente gli F35? In effetti la storia è simile. L’aviazione militare svizzera vuole cambiare i vecchi aerei F5, oramai obsoleti. Il dibattito anche in Svizzera è stato lungo, e talvolta feroce. Proprio qualche giorno fa sono state rese pubbliche delle lettere riservate dell’ambasciatore svedese che danno conto della sua grande attività di lobbying verso i parlamentari svizzeri, nonchè alcuni suoi giudizi poco lusinghieri su alcuni di questi. Il Gripen, l’aereo scelto, è infatti prodotto dalla SAAB svedese. La Francia apprezzerebbe che l’acquisto venisse respinto, in modo da far rientrare in gioco il Dassault Rafale, e per l’EADS, consorzio nel quale c’è anche l’Italia, l’Eurofigter Typhoon. Per gli appassionati, qui una cronaca più completa e tecnica.

gripen-ikeaQuesto tra il resto è il secondo referendum sull’acquisto di aerei da combattimento. Fu infatti chiesto anche per l’acquisto nel 1993 degli F18 Hornet. I richiedenti sono i “soliti sospetti”, ossia i socialisti e i verdi, insieme al Gruppo per una Svizzera senza esercito (quest’ultimo ha anche in passato fatto iniziative per abolire totalmente l’esercito). Nel 1993 l’acquisto passò il vaglio popolare.

Potrebbe passare anche questa volta, anche se i sondaggi danno ancora la maggioranza al no. Il grande vantaggio della democrazia diretta in questo caso si vede però nel processo che ha portato il Parlamento ad approvare la legge. Per evitare di perdere il referendum infatti Governo e Parlamento hanno dovuto cercare di tenere conto dei principali argomenti contro l’acquisto, in primis il costo. E hanno dovuto giustificare pubblicamente ogni atto. Inoltre alla fine una decisione è stata presa, e ora la parola finale spetta al popolo.

La confrontiamo con la storia degli F35? Forse sarebbe meglio di no, visto che porterebbe unicamente vergogna sui nostri processi. Non si riesce nemmeno a sapere se verrà fatta l’indagine parlamentare. Di fatto non c’è dibattito nemmeno dentro al parlamento. Solo qualche politico fa dichiarazioni ai giornali. Probabilmente la scelta verrà fatta, come al solito, mettendo la fiducia su un testo di compromessicchio. Già abbiamo l’avvisaglia con la proposta di dimezzare. In medio stat virtus aut mediocritas? E il popolo italiano non avrà nè la giusta informazione, nè la possibilità di esprimersi.

Il secondo quesito di grande rilevanza, con un parallelo con le vicende italiane, è l’iniziativa popolare per l’introduzione di un salario minimo, la cui denominazione ufficiale era iniziativa per la protezione di salari equi. Introdurrebbe il salario minimo più alto del mondo, a 22 franchi l’ora, corrispondenti circa a 4000 franchi al mese per un tempo pieno. Questa inizativa non ha possibilità di passare. Si veda il sondaggio citato sopra. Così come iniziative simili nel passato, dalla riduzione dell’orario lavorativo all’aumento dei giorni di ferie. Però queste iniziative, seppure poi bocciate, hanno aleno due effetti. Il primo, evidente, di permettere al popolo di dibattere e di esprimersi direttamente su temi rilevanti per la propria vita. Il secondo di mantenere una pressione che si manifesta indirettamente, ma direi positivamente. Infatti la Svizzera è il paese con i più alti salari medi e la minor disuguaglianza tra i salari.

Le altre due iniziative sono la prima destinata a vietare per sempre a chi è stato condannato per pedofilia la possibilità di lavorare dove vi siano minori. Attualmente deve decidere il giudice. Probabilmente passerà, anche se non per molto. In fondo in Svizzera c’è una buona opinione della capacità decisionale dei loro giudici (spesso eletti) e una tendenza a non legiferare se non strettamente necessario.

La seconda è stata un’iniziativa che tendeva a rafforzare nella sanità il ruolo dei medici di base. L’iniziativa era partita dai medici di base stessi. Il Parlamento ha approvato una controproposta diretta, che è stata accettata dai medici che hanno ritirato la propria. Trattandosi però di modifica alla Costituzione, questa viene sottoposta al voto popolare. La sua approvazione è comunque quasi scontata, anche erchè c’è un solo partito, il populista UDC, ad avversarla. E i suoi elettori sono comunque in larga parte favorevoli.

Ovviamente, oltre alle votazioni federali, molti cantoni e comuni hanno in concomitanza votazioni popolari sulle tematiche locali. In questo caso mi pare interessante notare l’iniziativa nel Canton Berna per la chiusura della centrale nucleare di Mühleberg.

Interessante non tanto o non solo per l’argomento. Mi è piaciuta in particolare la storia dietro questa iniziativa. Che mostra chiaramente come la possibilità di iniziativa faccia crescere la coscienza politica dei cittadini, e in ultima analisi il capitale sociale di tutta la comunità.

Buon voto a tutti gli svizzeri, sempre con l’auspicio di poter anche noi presto poter contare su questi strumenti di democrazia e civiltà.

Pubblicità

3 pensieri su “Votazioni del 18 maggio in Svizzera

  1. Pingback: Gli svizzeri contro la guerra. Ma come hanno fatto? | Riccardo Fraccaro

  2. Pingback: Guerra o pace? | Più Democrazia in Trentino

  3. Pingback: «Che cos’è per Lei la democrazia?» | Più Democrazia in Trentino

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...