“Chiunque può sbagliare; ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell’errore”, scrisse il filosofo romano Cicerone lasciando ai posteri un insegnamento che pare non sia stato compreso da numerosi amministratori dei comuni trentini. Dalle Giudicarie al Primiero, la lista nera dei comuni che perseverano nel non assicurare l’esercizio del diritto di petizione si allunga di mese in mese.
Dopo i casi di Levico Terme, Rovereto, Ledro, Lavis e Borgo Lares sui quali si sono già espressi la nostra l’associazione e il Difensore Civico, anche il comune di Primiero San Martino di Castrozza si sta distinguendo per il mancato rispetto dei diritti popolari più elementari. Ad oggi, la petizione per la salvaguarda di Palazzo Scopoli presentata il 14 luglio scorso è ancora senza risposta (lettera di presentazione + testo petizione).
I firmatari della petizione chiedevano all’amministrazione comunale di tutelare Palazzo Scopoli – già sede del Capitano di Giustizia e del Vicario del Vescovo di Feltre, residenza locale dei conti del Tirolo e della famiglia Welsperg e luogo di conservazione degli antichi Statuti del Primiero – e di archiviare, dunque, il progetto di trasformazione dell’edificio nella ‘Casa del Cibo”.
A nulla sono serviti il sollecito di Paolo Simion, referente del comitato promotore, inoltrato all’amministrazione comunale e all’assessore provinciale il 16 novembre scorso e la nota del Difensore Civico del 23 novembre, con i quali veniva richiamata la disposizione statutaria1 in virtù della quale il Consiglio comunale o la Giunta, secondo le rispettive competenze, devono pronunciarsi entro 90 giorni sul tema di interesse generale portato all’attenzione dell’amministrazione comunale dalla petizione popolare.
Visto l’ostinato silenzio dell’amministrazione comunale il referente del comitato promotore della petizione ha inoltrato un’ulteriore sollecito il 16 gennaio, il quale ha scaturito, il 22 gennaio, un nuovo intervento del Difensore Civico e un’interrogazione parlamentare a firma del dep. Fraccaro (4/19019 del 17 gennaio 2018).
1 Art. 6 Statuto del Comune di Primiero San Martino di Castrozza, comma 2, lettera b:
petizione: la richiesta scritta, inoltrata anche per via telematica, contestualmente o per adesione successiva anche tramite strumenti informatici, da almeno duecento residenti nel Comune ovvero da una o più associazioni che abbiano, complessivamente, almeno duecento iscritti che siano residenti nel Comune, diretta a porre all’attenzione dell’Amministrazione questioni di interesse generale; sulla stessa si pronunciano, in base alle rispettive competenze, il Consiglio Comunale o la Giunta entro 90 giorni
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