Se le istituzioni provinciali e nazionali restano insipienti di fronte alle richieste di intervento della nostra associazione sulle criticità del u-Alto Adige, il Commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza Dimitris Avramopoulos non nasconde quelle che caratterizzano la pubblica amministrazione italiana.
Il Commissario Avramopoulos, il 24 gennaio scorso, rispondendo all’interrogazione dell’eurodeputata Eleonora Evi (EFDD) E-007059-17 del 15 novembre 2017 in cui venivano menzionati una serie di atti parlamentari del dep. Riccardo Fraccaro (M5S) e le petizioni promosse da Più Democrazia in Trentino, ha affermato che l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) dispone di mezzi limitati per esercitare i suoi poteri e che il quadro sulla prevenzione rimane frammentario. A tale riguardo, richiamando i rilievi della Commissione Europea nel report sull’Italia approvato nel febbraio del 2017 (Country Report Italy 2017), ha annunciato che entro il febbraio 2018 la Commissione aggiornerà la valutazione sulle misure da adottare in ordine alle competenze e alle attività dell’ANAC nell’ambito della trasparenza e della prevenzione della corruzione.
Nel report si leggeva peraltro che le sfide dell’Italia legate alla corruzione ad alto livello, ai conflitti di interesse, ai legami con la criminalità organizzata e alla corruzione nel settore privato (come evidenziato dalla Relazione dell’Unione sulla lotta alla corruzione 2014) erano confermate da diversi indicatori. Ad esempio l’Italia si posizionava al 26° posto nell’UE per il controllo della corruzione. Transparency International attribuiva all’Italia uno dei punteggi più bassi dell’UE tanto da classificarla al 120° posto su 138 paesi per quanto concerne i favoritismi nelle decisioni dei pubblici ufficiali e all’87° posto nella distrazione di fondi pubblici. Una situazione critica ma che non ha destato preoccupazione alla politica italiana.
A fronte dell’allarme delle istituzioni europee, la situazione nazionale e locale è infatti rimasta immutata e pare che l’interesse a porvi rimedio rimanga pressochè nullo. A conferma di questo timore, il fatto che, dopo l’approvazione della relazione finale sulla petizione 19/XV e l’astensione del Governo italiano dal rispondere agli atti di sindacato ispettivo menzionali nell’interrogazione dell’eurodeputata Evi, è calato il silenzio anche a livello locale.
Ad oggi, l’associazione non ha ricevuto alcun riscontro alle lettere inviate al Ministro per la semplificazione e pubblica amministrazione Marianna Madia (23 giugno e 25 agosto 2017), al Commissario del Governo per la Provincia di Trento Pasquale Gioffrè (18 dicembre 2017 e 23 gennaio 2018) e al deputato trentino Michele Nicoletti (18 dicembre 2017).
Forse le istituzioni italiane vogliono rubare il record del silenzio alla camera anecoica di Orfield Labs di Minneapolis, negli Stati Uniti. Oppure, più semplicemente, non hanno alcun interesse a combattere il fenomeno della corruzione, il quale, come noto, limita l’erogazione di servizi pubblici di qualità per le imprese e i cittadini e incide negativamente sulla spesa pubblica.
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15 novembre 2017 – E-007059-17
Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Eleonora Evi (EFDD) , Marco Zullo (EFDD) , David Borrelli (EFDD) , Laura Ferrara (EFDD) , Isabella Adinolfi (EFDD) , Dario Tamburrano (EFDD)
Oggetto: Trasparenza degli enti locali in Trentino-Alto Adige e adeguatezza della normativa italiana in materia di anticorruzione
Nell’Allegato 12 sull’Italia della Relazione dell’Unione sulla lotta alla corruzione del 2014, la Commissione lamentava come l’esercizio dei poteri ispettivi conferiti alla Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) prevista dalla legge anticorruzione italiana sembrasse avere una priorità secondaria, mentre l’esercizio dei poteri sanzionatori era pressoché inesistente soprattutto in ambito regionale e locale.
Nell’ambito delle politiche di integrità nella pubblica amministrazione, inoltre, si sottolineava come gli enti locali non avessero la capacità per elaborare piani d’azione e garantirne attuazione e controllo efficaci.
Con riferimento al Trentino-Alto Adige, alla Camera dei Deputati si registrano numerosi atti di sindacato ispettivo presentati nella Legislatura XVII, senza risposta dal Governo italiano(1) nonché due petizioni popolari attualmente in trattazione(2), che confermano le criticità già rilevate dalla relazione COM(2014) 38 final.
Ciò detto, può chiarire la Commissione se è consapevole delle criticità esistenti nella regione Trentino-Alto Adige, se ritiene la normativa anticorruzione italiana idonea ad attuare le raccomandazioni della summenzionata relazione in materia di responsabilità, integrità, partecipazione, trasparenza e se intende assumere iniziative per assicurare l’uniforme applicazione dei principi di prevenzione e trasparenza delle amministrazioni pubbliche negli Stati membri e nelle regioni europee?
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Risposta di Dimitris Avramopoulos a nome della Commissione | ||||||
Per quanto riguarda l’applicazione dei principi di prevenzione e trasparenza delle pubbliche amministrazioni citati dagli onorevoli deputati, la comunicazione sull’analisi annuale della crescita 2018 sottolinea l’importanza del rafforzamento dell’integrità e della trasparenza nelle pubbliche amministrazioni, unitamente all’attuazione di un’efficace prevenzione della corruzione, quali fattori essenziali per fornire servizi di alta qualità per le imprese e i cittadini(1).
Nell’ambito del semestre europeo per la governance economica, la Commissione analizza le sfide connesse alla trasparenza, all’integrità e alla lotta contro la corruzione a livello nazionale nonché le misure adottate dalle autorità nazionali in tale settore. Nell’analisi delle competenze e delle attività dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) riportata nella relazione per l’Italia 2017(2), la Commissione afferma che l’autorità dispone di mezzi limitati per esercitare i suoi poteri e che il quadro sulla prevenzione rimane frammentario. La Commissione ha avviato un dialogo con le autorità italiane, tra cui l’ANAC, sulle misure da adottare a seguito della relazione per paese 2017 e aggiornerà la sua valutazione nel febbraio 2018.
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