Dopo il deputato del M5S Riccardo Fraccaro, anche Marco Cappato, Presidente dei Radicali Italiani nonché consigliere comunale a Milano, risponde all’editoriale “Populismo o riformismo” in cui, tra le altre cose, il direttore del giornale L’Adige definiva liberticida la proposta di azzeramento del quorum di partecipazione ai referendum:
Qui la lettera di Marco Cappato:
Caro Direttore,
ho letto con attenzione il Suo editoriale su “populismo e riformismo”, che affrontava un tema di enorme attualità a livello internazionale: la crescita del populismo come scorciatoia dinnanzi alla complessità del governare.
Nel finale del Suo intervento, Lei ha commentato molto negativamente la proposta di togliere il quorum alle consultazioni referendarie cittadine, in discussione ad esempio a Rovereto, bollandola come soluzione antidemocratica che “apre la strada alla dittatura”.
Comprendo il rischio di esporsi a votazioni su temi futili decisi da una minoranza di persone particolarmente motivate. Al contrario Suo, però, ritengo che tale rischio vada affrontato con le armi dell’informazione, della conoscenza approfondita da fornire a tutti i cittadini sulle questioni in discussione, oltre che attraverso una adeguata soglia di firme da raccogliere. Il quorum è, invece, un’arma impropria che va immancabilmente ad allearsi con l’astensionismo antipolitico e, dunque, con la disinformazione, che sono elementi non certo estranei al populismo antidemocratico, ed anzi ne costituiscono brodo di coltura.
Se la mia argomentazione non La convince, La prego di guardare cosa accade in Svizzera: referendum senza quorum, tre volte l’anno, sui temi più disparati, a livello locale e non. Risultato: non solo non è arrivata la dittatura, ma vive un modello federalista e democratico che, con tutti i suoi limiti e difetti, ancora fa scuola nel mondo. Perché non provare anche da noi?
Marco Cappato
Di seguito l’editoriale di Pierangelo Giovanetti (8 marzo 2016) e la risposta di Riccardo Fraccaro (11 marzo 2016):