Grazie al movimento cinque stelle e grazie alla sindaca Raggi si torna a parlare di democrazia diretta. I commenti sui quotidiani variano da un lapidario e tranchant “La democrazia «diretta», il sogno irrealizzabile dei 5 Stelle a Roma” del giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese a un ironico “Casaleggio porta la bufala della democrazia diretta in Campidoglio” dei rappresentanti del PD, fino a qualche più prudente “la e-democracy strada irta di ostacoli“ di Piero Ignazi su Repubblica. Continua a leggere
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Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti
L’apologo premonitore di Calvino sul paese dei corrotti (1980)
di Italo Calvino
C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori in genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo d’una sua armonia.