Capita che un’iniziativa pubblica, un incontro, una riflessione condivisa possano generare connessioni inaspettate. È quello che è successo durante la cerimonia di premiazione del bando “Vince la democrazia”, organizzata dalla nostra associazione congiuntamente con l’Ufficio Alumni dell’Università di Trento, dove è stata premiata la tesi di Giulia Sabaini sul tema dell’equità intergenerazionale.
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DECIDIM: la piattaforma partecipativa delle Pubbliche Amministrazioniper un governo aperto ai cittadini

Una delle poche cose su cui tutti i partiti e tutti i politici sono d’accordo, forse l’unica, è lamentarsi perché la gente partecipa sempre meno alla vita politica: astensionismo e disinteresse – dicono tutti – sono un problema che va affrontato quanto prima, ne va della tenuta stessa della democrazia. Bisogna correre ai ripari, spiegano; poi giurano: faremo innamorare di nuovo gli elettori della politica, che è una cosa bellissima solo quando è condivisa. E se per una volta la percentuale di votanti non è diminuita tutti stappano lo spumante, perdenti compresi.
Continua a leggereA lezioni di democrazia con il Rasoio di Occam
Il primo ciclo di approfondimenti sul tema della democrazia affronta l’emergenza della crisi della politica ed è propedeutico al dibattito che si svilupperà all’interno dalla pagina Democrazia del progetto culturale Filosofia in Movimento. Continua a leggere
Atene è un modello per tutti
Abbiamo una costituzione che non emula le leggi dei vicini, in quanto noi siamo più d’esempio ad altri che imitatori. E poiché essa è retta in modo che i diritti civili spettino non a poche persone, ma alla maggioranza, essa è chiamata democrazia: di fronte alle leggi, per quanto riguarda gli interessi privati, a tutti spetta un piano di parità, mentre per quanto riguarda l’amministrazione dello stato, ciascuno è preferito a seconda del suo emergere in un determinato campo, non per la provenienza da una classe sociale, ma più che per quello che vale. E per quanto riguarda la povertà, se uno può fare qualcosa di buono alla città, non ne è impedito dall’oscurità del suo rango sociale.
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Capi di Stato, elezioni e la corrida
Il ruolo di Capo di Stato ha durata, regole e poteri assai diversi nei vari Paesi.
Solo a titolo di esempio, ci sono Capi di Stato che lo diventano per eredità. Regno Unito, Spagna, Danimarca, Paesi Bassi.

Abbiamo una costituzione che non emula le leggi dei vicini, in quanto noi siamo più d’esempio ad altri che imitatori. E poiché essa è retta in modo che i diritti civili spettino non a poche persone, ma alla maggioranza, essa è chiamata democrazia: di fronte alle leggi, per quanto riguarda gli interessi privati, a tutti spetta un piano di parità, mentre per quanto riguarda l’amministrazione dello stato, ciascuno è preferito a seconda del suo emergere in un determinato campo, non per la provenienza da una classe sociale, ma più che per quello che vale. E per quanto riguarda la povertà, se uno può fare qualcosa di buono alla città, non ne è impedito dall’oscurità del suo rango sociale.