Utopie. E se l’Italia seguisse il modello svizzero? Uno scenario per rafforzare la nostra democrazia

Nelle settimane scorse abbiamo pubblicato un’analisi delle nuove Linee Guida sulla Democrazia adottate dalla Confederazione Svizzera. La lettura di un documento così strategico, che nasce dalla consapevolezza di una “regressione democratica globale” e di una crescente sfiducia nelle istituzioni, ci ha profondamente colpito. Vedere uno Stato che, in risposta a queste sfide, non solo riafferma la democrazia come priorità, ma definisce un piano d’azione concreto per rafforzarne la resilienza, è una grande fonte di ispirazione.

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Coinvolgere i trentini nel mondo per una democrazia più aperta e inclusiva

Pedestrians on zebra crossing. Free public domain CC0 photo.

La petizione popolare n. 6/XVII, attualmente all’esame della Prima Commissione del Consiglio provinciale, chiede di introdurre anche in Trentino la possibilità di sottoscrivere digitalmente referendum, iniziative popolari e liste elettorali provinciali. Si tratta di una proposta che non solo modernizza le procedure democratiche, ma che può contribuire ad ampliare la partecipazione e a rafforzare il legame tra la nostra comunità e i molti trentini che vivono, studiano o lavorano lontano dalla provincia.

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Terzo mandato. Criticare la Corte Costituzionale senza entrare nel merito è una fuga dal confronto

* lettera pubblicata sul quotidiano L’Adige il 19 novembre 2025
di Alex Marini e Stefano Longano

Abbiamo letto con curiosità l’intervento dell’assessore provinciale e segretario del PATT Simone Marchiori apparso su L’Adige il 15 novembre. Alcune affermazioni meritano però una puntualizzazione, nell’interesse di un dibattito pubblico serio e trasparente.
Marchiori sostiene che le osservazioni del prof. Cosulich “assumono particolare rilievo”.

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MAQI: misurare la qualità amministrativa dei comuni italiani. Il Focus sul Trentino rileva criticità strutturali

L’efficacia delle amministrazioni locali è un fattore cruciale per lo sviluppo economico e la qualità della vita dei cittadini. Per la prima volta, un nuovo strumento composito oggettivo, il Municipal Administration Quality Index (MAQI), ha fornito una valutazione completa e granulare della qualità amministrativa dei comuni italiani.

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Autonomia e territorio: oltre la retorica serve una democrazia del paesaggio

Osservando lo sviluppo del paesaggio valsuganotto nell’arco di questi miei anni, mi chiedo spesso se, in terra di Autonomia, poteva essere diverso. Nel senso che, se lo confronto con lo sviluppo di territori limitrofi di pianura e di terre governate centralisticamente, non vedo grandi differenze fisiche.

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La democrazia non è un fatto di “cultura”: perché possiamo imparare dalla Svizzera

Quando si propone di adottare in Trentino strumenti di democrazia diretta o forme di autonomia ispirate al modello svizzero, l’obiezione più frequente è: “Non abbiamo la cultura politica svizzera”.

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La riforma dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol: prospettive, criticità e futuro dell’autogoverno regionale – Sintesi del convegno

L’associazione Più Democrazia in Trentino ha organizzato un convegno pubblico per approfondire la riforma dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige/Südtirol, attualmente in discussione in Parlamento.

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Clara Marchetto: l’eretica dell’Autonomia e l’antifascista dimenticata

vignetta di Giorgio Romagnoni

Il 9 novembre ricorre il 104° anniversario della nascita di Clara Marchetto, maestra, antifascista e prima donna eletta nel Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige. La sua storia, ingiustamente dimenticata, rappresenta il destino di chi paga il prezzo della coerenza. Fu un’eretica nel senso più alto del termine: una donna libera che non piegò la testa né davanti al regime fascista né davanti alle convenienze della nuova Repubblica.

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Udienza sul terzo mandato: la Corte Costituzionale ascolta il Trentino. La memoria di Più Democrazia entra nel dibattito sulla qualità della democrazia locale

Oggi, 5 novembre 2025, la Corte Costituzionale ha discusso in udienza pubblica il ricorso n. 21/2025, promosso dal Governo contro la Provincia autonoma di Trento, in merito alla legge provinciale che consente il terzo mandato consecutivo per il Presidente della Provincia.
Un confronto di grande rilievo politico e giuridico (video a piè di pagina), che tocca il cuore del rapporto tra autonomia speciale e principi democratici fondamentali, in particolare quello dell’alternanza al potere.

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La Costituzione a confronto sull’Autonomia: domani la Consulta decide sul terzo mandato in Trentino

Domani, 5 novembre 2025, la Corte Costituzionale discuterà il ricorso di legittimità costituzionale promosso dal Governo contro la legge della Provincia autonoma di Trento che consente al Presidente della Provincia di candidarsi per un terzo mandato consecutivo. Si tratta di un contenzioso di grande rilievo politico e giuridico, che pone al centro il rapporto tra autonomia speciale e principi fondamentali della Repubblica, tra autogoverno territoriale e limiti costituzionali alla concentrazione del potere.

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Limite dei mandati. Analisi di un intervento del prof. Cosulich su Federalismi

Screenshot

Su un focus del 27 – 10 – 2025 la rivista federalismi.it ha pubblicato un intervento del Prof. Cosulich, ordinario di Diritto costituzionale e pubblico presso l’Università di Trento dal titolo “Dix ans, ça suffit ? Il dilemma del terzo mandato, da Napoli a Trento, fra autonomia e uniformità”.

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Terzo mandato del Presidente: la Corte costituzionale decide, ma il Trentino deve discutere

Il 22 ottobre la Corte costituzionale ha pubblicato il ruolo delle udienze del 5 novembre 2025, includendo il ricorso n. 21/2025 promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri contro la legge della Provincia autonoma di Trento che modifica l’articolo 14 della legge elettorale provinciale n. 2 del 2003, rimuovendo il limite dei due mandati consecutivi per il Presidente della Provincia.

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Dal basso, per una Politica con la P maiuscola: la nostra vittoria

Pubblicata su Vita Trentina – Numero 43 del 2 novembre 2025

Da molti anni mi capita di osservare con una certa amarezza, anche nella nostra autonomia, una prassi politica che percepisco più come lotta fra comitati d’affari che non vera lotta fra idee, ideali o ideologie diverse.

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Evento pubblico. La riforma dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol: prospettive, criticità e futuro dell’autogoverno regionale

L’associazione Più Democrazia in Trentino organizza un convegno pubblico dedicato alla riforma dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige/Südtirol, attualmente in discussione in Parlamento.
L’iniziativa nasce dalla necessità di promuovere un confronto pluralista e informato su un provvedimento che inciderà profondamente sull’assetto istituzionale e democratico della nostra autonomia.

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Conferenza stampa sulla memoria amicus curiae: aprire un dibattito pubblico sulle regole della democrazia trentina

In attesa dell’incontro di presentazione al pubblico programmato per giovedì 23 ottobre a Borgo Valsugana, lunedì 20 ottobre, a Trento, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della memoria amicus curiae depositata da Più Democrazia in Trentino nel giudizio di legittimità costituzionale promosso dal Governo contro la legge provinciale che elimina il limite dei due mandati consecutivi per il Presidente della Provincia.
L’incontro, introdotto dal presidente Alex Marini, ha visto la partecipazione del prof. Lorenzo Spadacini (Università di Brescia), dell’avv. Rosa Rizzi (già componente della Commissione dei 12) e del dott. Stefano Longano, co-estensore della memoria.

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Dal diritto alla partecipazione alla sovranità digitale: una sfida per il Trentino

Il 1° ottobre scorso sono intervenuto in Prima Commissione, a nome dell’associazione Più Democrazia in Trentino, per inquadrare la petizione petizione popolare provinciale n. 6/XVII “Previsione di sottoscrizioni digitali in materia elettorale e referendaria” presentata dal primo firmatario e segretario dell’associazione Paolo Minotto in una prospettiva più ampia: quella di una democrazia moderna, digitale e realmente partecipata.
La questione non riguarda solo un aspetto tecnico, ma il modo in cui intendiamo garantire l’effettività dei diritti politici e la qualità democratica della nostra Autonomia.

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Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol. Manutenzione straordinaria o riforma mancata?

[…] Nessuno, a parte qualche caso isolato, oggi si informa realmente su ciò che accade nelle aule parlamentari e nelle commissioni, o conosce le centinaia e migliaia di emendamenti presentati. Questo qualunquismo imperante è una delle cause della delegittimazione della politica, dei partiti e del Parlamento” — ha scritto recentemente Rosy Bindi su La Via Libera, affermando una scomoda verità che, calata nella quotidianità, vale anche per il Trentino-Alto Adige/Südtirol e per il dibattito parlamentare sullo Statuto di autonomia, svoltosi martedì 7 ottobre alla Camera dei Deputati.

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Statuto speciale, più competenze ma meno garanzie: il pericolo di istituzionalizzare il deficit democratico

* versione ridotta inoltrata a L’Adige il 29 settembre e non pubblicata

Negli ultimi mesi il dibattito accademico sulla riforma dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige/Südtirol ha visto emergere due letture opposte. Da un lato Francesco Palermo, costituzionalista ed ex senatore, mette in guardia contro il rischio di un’“esautorazione strutturale” della Corte costituzionale: secondo lui il progetto di riforma, soprattutto con la modifica dell’articolo 107, mira a sostituire il controllo giurisdizionale con negoziati politici, creando una zona franca dal sindacato di legittimità. Dall’altro lato Esther Happacher, docente di diritto pubblico comparato, legge nella stessa riforma un’operazione legittima di “ripristino delle competenze” erose negli ultimi decenni, compatibile con lo Stato di diritto europeo e rispettosa del ruolo della Corte.

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Autonomia locale: la base per rifondare l’autonomia e la democrazia in Trentino

Oltre il dibattito sul governo della provincia: perché i nostri comuni meritano più autonomia

Spesso, quando si parla di autonomia in Trentino, il dibattito si concentra principalmente sul rapporto tra le Province e lo Stato. Ma c’è un’altra questione fondamentale che rischia di passare in secondo piano: quella dell’autonomia dei nostri comuni.

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Più autonomia o meno controlli? Due visioni a confronto sulla riforma dello Statuto

Le posizioni di Francesco Palermo (Professore ordinario di Diritto pubblico comparato presso l’Università di Verona ed ex senatore eletto come candidato indipendente nella lista SVP-PD della Bassa Atesina) e di Esther Happacher (Professoressa ordinaria di Diritto costituzionale italiano Università di Innsbruck) espresse sulla rivista Federalismi riguardo all’impatto della proposta di riforma statutaria sul sindacato di costituzionalità delle leggi provinciali sono nettamente divergenti. Mentre Palermo esprime una forte preoccupazione per quello che considera un tentativo di esautorare la Corte costituzionale, Happacher difende la riforma come un legittimo ripristino di competenze che non intacca la funzione di controllo della Corte.

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