Tutti i cittadini europei, indipendentemente dal regime costituzionale, federale o unitario, dello Stato in cui risiedono, si considerano anzitutto cittadini di un ente locale, di cui hanno eletto gli organi di governo. Continua a leggere
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Nuove pratiche di partecipazione: amministrazione condivisa e democrazia diretta
Pubblico di seguito una riflessione che alcune settimane fa non ha trovato spazio sui giornali. Continua a leggere
Dalla “Carta di Regola” allo “Statuto Comunale”: la democrazia di ieri e di oggi – Terza Parte
La terza parte della serata (Qui la prima e qui la seconda)
Potrei quasi definirla proponimenti e speranze. E una esortazione all’azione.
Dopo l’analisi storica e di scienza politica, la domanda che a me sorge spontanea, come dicevo all’inizio è: cosa possiamo fare, sulla scorta dell’esperienza, per migliorare i nostri istituti di gestione della cosa pubblica? Spero sia una domanda che solletichi anche voi.
Ebbene, per me è abbastanza semplice. Basta prendere esempio dalla Svizzera. Per noi trentini poi questo dovrebbe essere assai più semplice, sempre che sia rimasto nelle nostre vene un po’ di quella tradizione di autogoverno che abbiamo espresso con le carte di regola. Continua a leggere
Dalla “Carta di Regola” allo “Statuto Comunale”: la democrazia di ieri e di oggi – Seconda Parte
Di seguito la seconda parte, della serata di Lavis, l’intervento di Andrea Casna. Qui trovate la prima parte.
Carte di Regola
Le regole. I comuni del Trentino dal medioevo ai primi anni dell’Ottocento erano definiti con il termine di regola. Si tratta di un termine che legava gli abitanti (detti vicini) alla gestione del territorio nel quale erano insediati. Era un’unione indissolubile fra la gente e la propria terra. Continua a leggere
Dalla “Carta di Regola” allo “Statuto Comunale”: la democrazia di ieri e di oggi – Prima Parte
Il 6 settembre l’Associazione Culturale Lavisana ha organizzato una Conferenza, nella spendida cornice del Palazzo de’ Maffei, dal titolo “dalla Carta di Regola allo Statuto Comunale: la democrazia di ieri e oggi“.
L’aspetto culturale per il nostro comitato è sempre stato estremamente importante. Non per nulla l’art. 2 della proposta di legge di iniziativa popolare che abbiamo proposto per il miglioramento degli istituti di partecipazione popolare include un impegno a incentivare la formazione degli studenti delle scuole provinciali sul tema della cittadinanza, della democrazia e degli strumenti di partecipazione. E d’altronde lo stesso Consiglio d’Europa considera l’educazione essenziale per promuovere i valori fondanti della nostra società: democrazia, diritti umani e stato di diritto. Continua a leggere
Il protagonismo dei cittadini … e del territorio
In risposta all’articolo Animazione territoriale di Luca Paolazzi sul portale di cultura politica Politica Responsabile:
Caro Luca,
Abbiamo significativi esempi di fallimento delle politiche di sviluppo e di mancanza di controlli anche in Trentino senza dover arrivare fino a Taranto. Quando la sussidiarietà è interpretata esclusivamente come delega dai livelli più alti ai livelli più bassi solo per i compiti meno importanti e marginali, è difficile attivare un processo orizzontale fondato su collaborazione ed integrazione.
In Trentino esiste un sistema di goverment che distribuisce favori e poltrone ad un numero eccessivo di livelli amministrativi e società controllate/partecipate. Possiamo definire ciò come un sistema di governance? Sappiamo benissimo che il livello più alto decide come e quando vuole quanto spazio di manovra e libertà d’azione possono ricevere i livelli più bassi.
Tale situazione anziché generare senso civico e capitale sociale li sta distruggendo giorno dopo giorno poiché concentra potere, deresponsabilizza i cittadini, favorisce i professionisti conniventi rispetto a quelli competenti, delega funzioni inutili a soggetti con scarse capacità e spessore umano rendendo la pubblica amministrazione e di conseguenza l’economia locale meno produttive e meno performanti.
Concordo con quello che scrivi che “la sfida dei sistemi territoriali sta nella capacità di individuare idee in grado di valorizzare l’unicità di ogni territorio e di attivare, partendo dalle persone e dai loro bisogni, reti territoriali, investimenti, intelligenze e competenze”. Tale sfida però, potremo vincerla solo quando i cittadini saranno messi nella condizione di delegare i rappresentanti quando e nelle forme che ritengono opportune – non solo in occasione delle elezioni – poiché lo sviluppo è il risultato di un lavoro quotidiano che risulta dalla fiducia dei cittadini nei cittadini e nei loro rappresentanti e che origina da un processo di legittimazione costruito durevolmente attraverso decisioni condivise e partecipate.
I cittadini vanno messi nella condizione di controllare i rappresentanti e di proporre politiche, idee e soluzioni per poter dimostrare il loro senso civico. Credo che gli architravi di un autogoverno consapevole non debbano essere i tecnici, i burocrati o i rappresentanti politici, bensì i cittadini, intesi come collettività di individui dotati di conoscenza, coscienza e giudizio morale ma anche di empatia, altruismo e di un’esperienza di gioie e dolori maturate nel corso della loro vita.