Terzo mandato. Criticare la Corte Costituzionale senza entrare nel merito è una fuga dal confronto

* lettera pubblicata sul quotidiano L’Adige il 19 novembre 2025
di Alex Marini e Stefano Longano

Abbiamo letto con curiosità l’intervento dell’assessore provinciale e segretario del PATT Simone Marchiori apparso su L’Adige il 15 novembre. Alcune affermazioni meritano però una puntualizzazione, nell’interesse di un dibattito pubblico serio e trasparente.
Marchiori sostiene che le osservazioni del prof. Cosulich “assumono particolare rilievo”.

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Più autonomia non significa meno democrazia: la Corte Costituzionale riafferma il divieto del terzo mandato

Con il comunicato del 6 novembre 2025, la Corte Costituzionale ha annunciato la sua decisione sul ricorso del Governo contro la legge provinciale che consentiva al Presidente della Provincia autonoma di Trento di ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo. La Corte ha ritenuto illegittima la norma, confermando che il divieto del terzo mandato costituisce un principio generale dell’ordinamento della Repubblica, vincolante anche per le autonomie speciali.

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Udienza sul terzo mandato: la Corte Costituzionale ascolta il Trentino. La memoria di Più Democrazia entra nel dibattito sulla qualità della democrazia locale

Oggi, 5 novembre 2025, la Corte Costituzionale ha discusso in udienza pubblica il ricorso n. 21/2025, promosso dal Governo contro la Provincia autonoma di Trento, in merito alla legge provinciale che consente il terzo mandato consecutivo per il Presidente della Provincia.
Un confronto di grande rilievo politico e giuridico (video a piè di pagina), che tocca il cuore del rapporto tra autonomia speciale e principi democratici fondamentali, in particolare quello dell’alternanza al potere.

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La Costituzione a confronto sull’Autonomia: domani la Consulta decide sul terzo mandato in Trentino

Domani, 5 novembre 2025, la Corte Costituzionale discuterà il ricorso di legittimità costituzionale promosso dal Governo contro la legge della Provincia autonoma di Trento che consente al Presidente della Provincia di candidarsi per un terzo mandato consecutivo. Si tratta di un contenzioso di grande rilievo politico e giuridico, che pone al centro il rapporto tra autonomia speciale e principi fondamentali della Repubblica, tra autogoverno territoriale e limiti costituzionali alla concentrazione del potere.

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Limite dei mandati. Analisi di un intervento del prof. Cosulich su Federalismi

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Su un focus del 27 – 10 – 2025 la rivista federalismi.it ha pubblicato un intervento del Prof. Cosulich, ordinario di Diritto costituzionale e pubblico presso l’Università di Trento dal titolo “Dix ans, ça suffit ? Il dilemma del terzo mandato, da Napoli a Trento, fra autonomia e uniformità”.

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Terzo mandato del Presidente: la Corte costituzionale decide, ma il Trentino deve discutere

Il 22 ottobre la Corte costituzionale ha pubblicato il ruolo delle udienze del 5 novembre 2025, includendo il ricorso n. 21/2025 promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri contro la legge della Provincia autonoma di Trento che modifica l’articolo 14 della legge elettorale provinciale n. 2 del 2003, rimuovendo il limite dei due mandati consecutivi per il Presidente della Provincia.

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Dal basso, per una Politica con la P maiuscola: la nostra vittoria

Pubblicata su Vita Trentina – Numero 43 del 2 novembre 2025

Da molti anni mi capita di osservare con una certa amarezza, anche nella nostra autonomia, una prassi politica che percepisco più come lotta fra comitati d’affari che non vera lotta fra idee, ideali o ideologie diverse.

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Terzo mandato del Presidente della Provincia: due appuntamenti per parlare di democrazia, dalla Corte Costituzionale ai cittadini

Dopo il ricorso promosso dal Governo contro la legge provinciale che rimuove il limite dei due mandati consecutivi per consentire la rielezione fino a un terzo mandato del Presidente della Provincia di Trento, prosegue il percorso del giudizio davanti alla Corte Costituzionale.

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Un diritto per tutti: portare la firma digitale nella democrazia trentina

* l’intervento è stato inviato in versione ridotta a Il T
Pubblicato l’11 ottobre 2025 (lettera a piè di pagina)

Prima commissione del Consiglio provinciale di Trento – 1° ottobre 2025

Come primo firmatario della petizione popolare provinciale n. 6/XVII, ho voluto portare all’attenzione della Prima Commissione consiliare una richiesta che considero un passo fondamentale per la nostra Autonomia: l’adeguamento della normativa per consentire l’uso della firma digitale nelle procedure di partecipazione democratica.

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Statuto speciale, più competenze ma meno garanzie: il pericolo di istituzionalizzare il deficit democratico

* versione ridotta inoltrata a L’Adige il 29 settembre e non pubblicata

Negli ultimi mesi il dibattito accademico sulla riforma dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige/Südtirol ha visto emergere due letture opposte. Da un lato Francesco Palermo, costituzionalista ed ex senatore, mette in guardia contro il rischio di un’“esautorazione strutturale” della Corte costituzionale: secondo lui il progetto di riforma, soprattutto con la modifica dell’articolo 107, mira a sostituire il controllo giurisdizionale con negoziati politici, creando una zona franca dal sindacato di legittimità. Dall’altro lato Esther Happacher, docente di diritto pubblico comparato, legge nella stessa riforma un’operazione legittima di “ripristino delle competenze” erose negli ultimi decenni, compatibile con lo Stato di diritto europeo e rispettosa del ruolo della Corte.

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Più autonomia o meno controlli? Due visioni a confronto sulla riforma dello Statuto

Le posizioni di Francesco Palermo (Professore ordinario di Diritto pubblico comparato presso l’Università di Verona ed ex senatore eletto come candidato indipendente nella lista SVP-PD della Bassa Atesina) e di Esther Happacher (Professoressa ordinaria di Diritto costituzionale italiano Università di Innsbruck) espresse sulla rivista Federalismi riguardo all’impatto della proposta di riforma statutaria sul sindacato di costituzionalità delle leggi provinciali sono nettamente divergenti. Mentre Palermo esprime una forte preoccupazione per quello che considera un tentativo di esautorare la Corte costituzionale, Happacher difende la riforma come un legittimo ripristino di competenze che non intacca la funzione di controllo della Corte.

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Terzo mandato del presidente della Provincia: la voce della società civile trentina ammessa davanti alla Corte Costituzionale

Siamo lieti di annunciare che, in data 23 settembre 2025, il Presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso – sentito il giudice relatore Giovanni Pitruzzella – ha emanato il decreto di ammissione dell’opinione scritta amicus curiae presentata il 23 giugno 2025 dall’associazione Più Democrazia in Trentino.

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Il potere in Trentino: oltre la geografia della rappresentanza

* lettera pubblicata su Il T quotidiano il 3 settembre 2025

L’intervento di Flaviano Zandonai pubblicato su Il T offre un’occasione preziosa per riflettere sulla natura e sulla distribuzione del potere in Trentino. L’autore parte da un concetto classico della sociologia: il potere come capacità di influenzamento. Non solo dominio o coercizione, ma soprattutto orientamento e persuasione.

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Consegnata la petizione “Basta barriere: firma digitale per la democrazia inclusiva” al Consiglio provinciale di Trento

Questa mattina abbiamo consegnato al Presidente del Consiglio provinciale di Trento Claudio Soini e alla Vicepresidente Maria Chiara Franzoia la documentazione relativa alla petizione “Basta barriere: firma digitale per la democrazia inclusiva”, promossa da Più Democrazia in Trentino lo scorso febbraio.

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Lo stato di diritto si difende: il ricorso del Governo contro l’estensione del limite dei mandati in Trentino

In questi giorni si è registrato un evento di grande rilevanza per la vita democratica della nostra Provincia autonoma. La Gazzetta Ufficiale n. 23 del 4 giugno 2025 ha pubblicato il ricorso per legittimità costituzionale (Reg. Rig. 21/2025) presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri contro la legge provinciale di Trento che modifica i requisiti di eleggibilità alla carica di Presidente della Provincia.

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Basta barriere: Più Democrazia in Trentino lancia una petizione per la firma digitale

L’associazione Più Democrazia in Trentino ha deciso di non rimanere con le mani in mano di fronte a un sistema elettorale obsoleto ed escludente. Per questo, lanciamo una petizione per chiedere l’immediato adeguamento normativo e permettere l’uso della firma digitale nelle procedure di partecipazione democratica (Die deutsche Fassung der Petition folgt).

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La Corte Costituzionale abbatte le barriere: sì alla firma digitale per i cittadini con disabilità

La Corte Costituzionale ha emesso una sentenza storica che rimuove gli ostacoli alla partecipazione democratica per le persone con disabilità. Con la sentenza numero 3/2025, la Corte ha dichiarato illegittimi gli articoli che impedivano l’uso della firma digitale per sottoscrivere liste di candidati alle elezioni.

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Per una democrazia migliore: le tappe finali dell’iniziativa popolare sulla democrazia diretta

Questa informativa ha l’obiettivo di aggiornare i soci della APS Più Democrazia in Trentino e i 4000 firmatari sull’iter finale del disegno di legge di iniziativa popolare sulla democrazia democrazia diretta e sulla proposta di compromesso avanzata dal comitato promotore dell’iniziativa popolare alla Giunta e al Consiglio della Provincia Autonoma di Trento.

Da qui sino alla conclusione dell’iter i promotori utilizzeranno il blog dell’Associazione Più Democrazia in Trentino quale canale informativo. Continua a leggere

Proposta di mozione per sollecitare la ratifica del protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale

Nell’estate del 2015 l’associazione Più Democrazia in Trentino lanciava la petizione per la ratifica del Protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale sul diritto di partecipare agli affari delle collettività locali per poi consegnarla al presidente del Senato Piero Grasso nel gennaio del 2016. Continua a leggere

La Carta Europea dell’Autonomia Locale. Il trattato di riferimento per le collettività europee

ratifica-oscar-luigi-scalfaroTutti i cittadini europei, indipendentemente dal regime costituzionale, federale o unitario, dello Stato in cui risiedono, si considerano anzitutto cittadini di un ente locale, di cui hanno eletto gli organi di governo. Continua a leggere