Petizione biodigestore di Zuclo. Ringraziamenti e raccomandazioni all’amministrazione di Borgo Lares

Riportiamo la versione originale della lettera inviata il 12 dicembre 2017 al sindaco di Borgo Lares e al Difensore Civico per trasmettere loro le considerazioni dell’associazione sulla nota ricevuta il 27 ottobre relativamente all’esito della trattazione della petizione sul biodigestore di Zuclo (versione pdf): Continua a leggere

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Diritto di petizione. Il Difensore Civico ammonisce il Comune di Levico

Il Comune ha leso i diritti dei cittadini firmatari della petizione popolare “Fare di meglio senza costi aggiuntivi in bolletta” e ha impiegato impropriamente i loro dati personali.

E’ questo, in sintesi, il contenuto dell’intervento dell’avv. Daniela Longo, Difensore Civico della provincia di Trento, nei confronti di Michele Sartori, sindaco del Comune di Levico Terme, dopo aver esaminato la corrispondenza e la documentazione prodotta dall’amministrazione comunale in ordine alla mancata trattazione dell’atto che vedeva primo firmatario Maurizio Dal Bianco. Continua a leggere

Petizione Levico Terme. Le osservazioni dell’associazione alla risposta del sindaco

In replica alla risposta del sindaco di Levico Terme alle rimostranze dell’associazione Più Democrazia in Trentino, il 5 settembre, abbiamo inoltrato le seguenti osservazioni al Difensore Civico nella speranza che l’amministrazione comunale adotti i necessari provvedimenti per assicurare il pieno esercizio del diritto di petizione e il rispetto del diritto alla privacy dei firmatari degli atti di iniziativa popolare rimediando così alle inadempienze evidenziate nella trattazione della petizione petizione popolare “Fare di meglio senza costi aggiuntivi in bolletta”: Continua a leggere

Il Comune di Rovereto non assicura l’esercizio del diritto di petizione

Nel corso dell’estate del 2016 il sindaco Valduga si lamentava per la bassa adesione dei cittadini alla piattaforma digitale per la scrittura dei regolamenti comunali sui beni comuni e sulla convivenza civile e, contestualmente, dichiarava che i cittadini non dovevano più pensare di restare inascoltati. A distanza di pochi mesi i fatti dimostrano che la promessa del primo cittadino e i principi di partecipazione popolare sanciti nello Statuto comunale sono stati disattesi. Gli avvenimenti hanno infatti dimostrato che l’amministrazione comunale non è in grado di assicurare il pieno esercizio del diritto di petizione, arcaico e basilare strumento di partecipazione che consente ai cittadini di denunciare situazioni, esporre necessità comuni o richiedere l’adozione di provvedimenti amministrativi. Continua a leggere