
In Italia – e purtroppo anche in Trentino – è sempre più difficile ottenere spazio sui mezzi di informazione per parlare di proposte di riforma democratica, in particolare quando queste vanno a toccare i meccanismi del potere istituzionale. Chi propone strumenti per rafforzare la partecipazione popolare viene spesso ignorato, ridicolizzato o marginalizzato. Di contro, le posizioni più conservatrici e ostili all’evoluzione democratica godono di ampia visibilità: basti citare la recente pubblicazione della lettera di Sabino Cassese sul Corriere della Sera o l’intervista a Giuseppe Conte sul medesimo organo di stampa, favorevole solo a un abbassamento simbolico del quorum al 33%.
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(Comunicato stampa 22 maggio: Initiative für mehr Demokratie) Dopo la deposizione delle richieste per due iniziative popolari riguardanti la democrazia diretta presso la Presidenza del Consiglio da parte di 35 organizzazioni e la distribuzione dei moduli in tutti i comuni della provincia, queste richieste possono ora essere sostenute con le firme dei cittadini negli uffici comunali negli orari usuali. 



* di Stephan Lausch – estratto da “Con più democrazia verso più autonomia”, POLITiS aprile 2014 – a cura di Thomas Benediketer
“… la capacità di dissentire nonostante si obbedisca alla legge è la virtù più peculiare della rappresentanza democratica, quella che è più prossima alla vocazione socratica. La virtù del cittadino non è l’obbedienza, ma l’obbedienza unita a un’attitudine al dissenso possibile e aperto. Vero segno di stabilità non è la fiducia radicata e diffusa, bensì la sfiducia, che tiene attivo il senso del controllo e della critica. La sfiducia come vero e proprio tonico per la democrazia. “ (Nadia Urbinati, Liberi e uguali) 


