L’arte e la politica secondo Sybille Tezzele

Oggi abbiamo avuto l’occasione di intervistare Sybille Tezzele, la quale, tra le altre cose, ci ha raccontato di vivere un periodo emozionante poiché in Alto Adige hanno iniziato a discutere e scrivere un ddl per una nuova legge elettorale che lei definisce “superinnovativa e fantastica … che i partiti non accetteranno mai ma che potrà essere utile ai nostri figli e nipoti…”. In Alto Adige hanno infatti l’intenzione di proporre questo nuovo ddl come iniziativa popolare insieme e di iniziare una nuova raccolta firme per il referendum confermativo sulla legge in tema di (anti)democrazia diretta imposta dalla SVP. Ecco l’intervista!

Nel tuo blog affermi di essere affascinata dall’idea della scultura sociale secondo Joseph Beuys, il quale teorizzava la funzione sociale, culturale e politica dell’arte per trasformare la società. Ci puoi raccontare come è nata la tua passione per l’arte ma soprattutto l’arte con finalità civiche se così si può dire?
Grazie a mio padre che si occupava di calligrafia, serigrafia e grafica, a casa nostra c’erano sempre carta, colori e matite a portata di mano. Mia madre racconta che dopo aver dormito, da piccola, ero sempre di cattivo umore e l’unico modo per farmi sorridere di nuovo era sedersi e disegnare insieme a me. E anche oggi mi rende felice la comunicazione attraverso linee e colori. Circa 20 anni fa mi sono poi “innamorata” della tecnica colori a matita su carta da pacco. Da allora non ho più smesso di colorare la carta da pacco.
Per me l’arte rappresenta una forma di preghiera, una via che porta dal mondo immaginario al mondo reale: “if you can imagine it, you can do it”. Nei miei disegni visualizzo e trasporto ciò che mi sta a cuore per avere sempre visibili le priorità e gli obiettivi, e per cercare di condividerli con altre persone: il contatto con la natura, un po’ di spiritualità e di filosofia, un pizzico di sana follia e così ovviamente anche gli argomenti sociali e politici che ritengo più importanti – democrazia, donne, ambiente, educazione…

Vista la tua appartenenza a partiti di sinistra, sei stata ispirata anche dai muralisti messicani e dal fumetto politico di Rius?
No. Il mio rapporto con i partiti poi é iniziato molto più tardi, dopo diverso tempo di impegno politico “da cittadina normale”, quando un po’ alla volta ho capito da che parte volevo stare.

Partendo magari dal bellissimo esempio di “Cosa farebbe la democrazia?” come stai sviluppando la tua arte nel quotidiano e che soddisfazioni stai cogliendo da questa attività?
Da diversi anni ho iniziato a usare i miei disegni per produrre delle stampe – poster, cartoline, flexagoni, segnalibri, francobolli, banconote – per renderli fruibili a più persone. Non mi dava molta soddisfazione organizzare delle mostre di quadri e magari vendere uno o due disegni in cornice… Invece in questo modo riesco a trasportare i miei “messaggi” in luoghi dove altrimenti non arriverebbero: nei portafogli delle persone, sulle porte dei WC (e sul frigorifero di Alex Marini e nei WC del municipio di Colonia-Köln) sulle buste della posta accanto ai francobolli “veri”.
Le soddisfazioni? Sono innanzitutto le reazioni, le riflessioni delle altre persone. Ad esempio ogni volta che “pago” con una delle mie banconote autoprodotte, nascono delle interessanti discussioni sui soldi, sul valore del denaro, sull’economia in generale ecc. O il mio disegno “La democrazia non é una poltrona” che ha ispirato il gruppo di Iniziativa Piú Democrazia di Merano a costruire un divano su rotelle e portarlo in giro per la città per attirare l’attenzione sulla raccolta firme per l’iniziativa popolare. Come dire, é un po’ la soddisfazione e la gioia di “aver acceso una luce” in qualcun altro…

Finora la tua esperienza politica è maturata su due fronti: il fronte partitico con il PD, per il quale sei stata anche consigliera comunale e membro della segreteria provinciale, e quello apartitico con l’iniziativa per la democrazia diretta altoatesina. Come hai conciliato queste due esperienze?
È stato il mio percorso stesso a conciliare tutto; é stato proprio durante l’impegno nel comitato per la democrazia diretta che ho conosciuto delle persone che erano iscritte in partiti e che davano una mano nelle raccolte firme. Da lì é nata un po’ la mia curiosità di saperne di più – ho pensato “se si impegnano per la democrazia diretta, chissà…” e così dopo un po’ ho fatto la mia prima tessera di partito, nei DS di allora. Già allora, come anche oggi nel PD, ho capito che all’interno del partito c’erano e ci sono delle sensibilità diverse rispetto all’argomento della partecipazione dei cittadini: nel partito ho incontrato compagni e compagne che come me hanno molto a cuore questo tema, e altri per i quali la democrazia diretta é un tema un po’ diciamo fastidioso, difficile. Personalmente trovo che questo scambio con diverse realtà – quella partitica e quella apartitica appunto – mi faccia bene perché mi aiuta a vedere le cose da prospettive differenti, a riflettere in maniera più ampia, a conoscere posizioni diverse. Da questo punto di vista mi sento in qualche modo privilegiata.
E soprattutto non condivido il modo di vedere le due cose come due opposti: sia nei comitati di cittadini che nei partiti vedo delle persone che si impegnano, che sognano un mondo migliore, che condividono dei valori e dei ideali nel senso di fare qualcosa di buono per l’intera società – e vedo anche quelli che usano istituzioni e gruppi per perseguire i loro interessi personali. Quello che intendo sottolineare é che stare in un partito non significa automaticamente una cosa, come stare in un comitato non significa automaticamente essere “dalla parte dei buoni”. Ah, sarebbe troppo semplice! La cosa più importante nell’impegno politico é prima di tutto essere onesti e sinceri con sé stessi, riflettere continuamente se quello che si sta facendo é giusto e coerente con i propri valori, e non aver paura di mettere in discussione le proprie convinzioni. E confrontarsi con gli altri prima di tutto da persona, con la propria storia, i propri punti di vista, i propri difetti, ed accettare gli altri con la loro storia, i loro punti di vista, i loro difetti. Solo così si riesce secondo me a superare gli ostacoli che spesso ci impediscono a costruire qualcosa di buono, insieme.

In Trentino la tendenza del PD è di essere piuttosto centralista nelle decisioni e poco orientato ad aprirsi a strumenti di democrazia diretta. Le eccezioni a questa tendenza sono sporadiche. Non essendo il PD in Alto Adige un grosso partito (con l’eccezione del Comune di Bolzano) credi che questo abbia favorito un maggiore impegno del PD altoatesino ad introdurre strumenti di democrazia diretta rispetto a quello trentino?
Il PD in Alto Adige un certo peso ce l’ha essendo il partner di coalizione in Giunta Provinciale. Penso comunque che la differenza con il Trentino sia quella che il nostro PD sta affrontando la questione da molto più tempo, grazie ai comitati che da oltre 15 anni portano avanti l’argomento della democrazia diretta. Come raccontavo sopra già dieci anni fa c’erano iscritti e simpatizzanti dei DS che si impegnavano per la democrazia diretta sia nel comitato dell’Alto Adige e che all’interno del partito hanno sempre portato avanti la questione. Sono stati organizzati anche diversi incontri fra comitato e partito (ad esempio Andreas Gross dell’IRI é stato ospite dell’assemblea provinciale del PD).
Oggi nel PD c’é un buon clima di dialogo e di confronto sulla materia, anche per merito dell’attuale segretario che fin dall’inizio si é sempre mostrato sensibile e disponibile verso la cosiddetta società civile. Anche se per il PD come partner di coalizione di una SVP abbastanza allergica alla vera partecipazione dei cittadini questo argomento certamente non é di facile gestione.
Poi soprattutto non dimentichiamo la lezione del 2009, quando in Alto Adige si sono tenuti i primi referendum provinciali propositivi con dei risultati inaspettati – di questo sviluppo all’interno della popolazione tutti i partiti devono per forza tenere conto e questo ha cambiato molto l’atteggiamento dei partiti in generale nei confronti della democrazia diretta. Se ad esempio per anni la SVP a livello provinciale ha insistito sull’importanza del quorum di partecipazione, dal 2009 in poi ha totalmente cambiato strategia ed ora é la prima a vantarsi di proporre una legge con quorum zero. Ha però trovato altre possibilità per rendere inutilizzabili gli strumenti di partecipazione. Va anche detto che all’interno della SVP stessa sull’argomento democrazia diretta ci sono diversi punti di vista: mentre la base spinge verso un chiaro miglioramento della legge in vigore, chi é alla guida del partito si comporta diversamente e penso che pagherà care le conseguenze.

La SVP finora ha dimostrato scarse capacità d’ascolto alle istanze diffuse per avere più democrazia diretta a livello provinciale. A dir poco drammatica è la loro proposta “percorso a due fasi”, che hai schematizzato nel documento allegato (vedi allegato). Credi che questo momento di crisi interna della SVP (es. le spese di Durnvalder e il caso Sel) e di crisi generale dei partiti, possa portare ad un’apertura al termine della legislatura o le corporazioni che sono l’asse portante del partito continueranno a far sentire il proprio peso a tutela degli interessi particolari?
No, con i personaggi che in questo momento sono alla guida della SVP, penso che un cambio di rotta sia proprio impossibile, e penso che l’ultima cosa che abbiano voglia di affrontare sia il disegno di legge sulla democrazia diretta – troppo grande  il rischio di trovarsi poi di fronte al referendum confermativo che potranno soltanto perdere. Credo che ancora una volta bisogna muoversi dal basso, che la popolazione stessa debba dare un messaggio forte e chiaro. Nelle condizioni di adesso la politica é paralizzata, non é in grado di compiere i cambiamenti politici e sociali che sono necessari, e sta dunque ai cittadini fare qualcosa per cambiare queste condizioni. L’unica altra alternativa che mi viene in mente sarebbe chiedere aiuto agli alieni.

Riguardo all’iniziativa di legge popolare che è stata portata nel Consiglio Provinciale di Trento, qual è il tuo giudizio? Quali sono le tue aspettative?
Oh, mi piace molto! Sono contentissima che i nostri “cugini trentini” si siano aggiunti ai tanti movimenti in tutto il mondo che si impegnano per una nuova cultura di partecipazione! Nel vostro disegno di legge ci sono alcuni aspetti interessanti che nel ddl di Iniziativa per Più Democrazia Alto Adige non erano previsti, come la raccolta elettronica di firme e il voto elettronico, e per quanto riguarda la parte sulla legge elettorale personalmente mi piace molto la mozione di sfiducia. Poco fa a Bolzano é stato dato il via ad un gruppo di lavoro all’interno di Iniziativa per Più Democrazia per formulare una nuova legge elettorale da proporre poi come iniziativa popolare, e questa é sicuramente un’idea da copiare! ;)
Non sono assolutamente una pessimista ma non riesco ad immaginare che il Consiglio Provinciale di Trento accoglierà la vostra proposta. La politica nelle istituzioni tende di solito ad essere piú lenta della realtà, dei cambiamenti e degli sviluppi che avvengono nella società. Penso che ci vuole ancora più tempo e ulteriori esperienze democratiche dirette (iniziative popolari, referendum provinciali) per rendere chiaro il messaggio, oltre a qualche cambiamento forte nel paesaggio politico stesso.
Comunque vadano le cose, i risultati della vostra iniziativa non tarderanno a farsi vedere: una società più consapevole che passo per passo scopre un nuovo modo di percepire sé stessa come soggetto attivo nella politica. D’ora in poi nulla sarà più come prima, il primo passo verso un cambiamento e un miglioramento é stato fatto!

Il protagonismo dei cittadini … e del territorio

In risposta all’articolo Animazione territoriale di Luca Paolazzi sul portale di cultura politica Politica Responsabile:

Caro Luca,

Abbiamo significativi esempi di fallimento delle politiche di sviluppo e di mancanza di controlli anche in Trentino senza dover arrivare fino a Taranto. Quando la sussidiarietà è interpretata esclusivamente come delega dai livelli più alti ai livelli più bassi solo per i compiti meno importanti e marginali, è difficile attivare un processo orizzontale fondato su collaborazione ed integrazione.

In Trentino esiste un sistema di goverment che distribuisce favori e poltrone ad un numero eccessivo di livelli amministrativi e società controllate/partecipate. Possiamo definire ciò come un sistema di governance? Sappiamo benissimo che il livello più alto decide come e quando vuole quanto spazio di manovra e libertà d’azione possono ricevere i livelli più bassi.

Tale situazione anziché generare senso civico e capitale sociale li sta distruggendo giorno dopo giorno poiché concentra potere, deresponsabilizza i cittadini, favorisce i professionisti conniventi rispetto a quelli competenti, delega funzioni inutili a soggetti con scarse capacità e spessore umano rendendo la pubblica amministrazione e di conseguenza l’economia locale meno produttive e meno performanti.

Concordo con quello che scrivi che “la sfida dei sistemi territoriali sta nella capacità di individuare idee in grado di valorizzare l’unicità di ogni territorio e di attivare, partendo dalle persone e dai loro bisogni, reti territoriali, investimenti, intelligenze e competenze”. Tale sfida però, potremo vincerla solo quando i cittadini saranno messi nella condizione di delegare i rappresentanti quando e nelle forme che ritengono opportune – non solo in occasione delle elezioni – poiché lo sviluppo è il risultato di un lavoro quotidiano che risulta dalla fiducia dei cittadini nei cittadini e nei loro rappresentanti e che origina da un processo di legittimazione costruito durevolmente attraverso decisioni condivise e partecipate.

I cittadini vanno messi nella condizione di controllare i rappresentanti e di proporre politiche, idee e soluzioni per poter dimostrare il loro senso civico. Credo che gli architravi di un autogoverno consapevole non debbano essere i tecnici, i burocrati o i rappresentanti politici, bensì i cittadini, intesi come collettività di individui dotati di conoscenza, coscienza e giudizio morale ma anche di empatia, altruismo e di un’esperienza di gioie e dolori maturate nel corso della loro vita.

Incontro a Storo per parlare di democrazia diretta

In collaborazione con il comitato “Più Democrazia in Trentino” è stato organizzato l’incontro pubblico:

“Nuovi strumenti di democrazia diretta”.
VENERDI’ 12 OTTOBRE – ore 20.30
c/o Biblioteca comunale di Storo

Nel corso della serata i rappresentanti del Comitato civico apartitico illustreranno il disegno di legge da loro redatto, il quale accompagnato da 4000 sottoscrizioni di elettori trentini è stato presentato al Consiglio Provinciale di Trento come legge di iniziativa popolare nel luglio scorso ed assegnato per la discussione alla Prima Commissione permanente.
Lo scopo della serata è quello di divulgare i contenuti della proposta legislativa ma soprattutto di aprire un dibattito ed un confronto su un tema cruciale per il futuro e la coesione delle comunità locali come quello della partecipazione popolare.
Gli organizzatori auspicano che l’incontro possa favorire la consapevolezza dei cittadini riguardo agli strumenti potenzialmente a loro disposizione per integrare la cosiddetta democrazia rappresentativa a tutti i livelli di governo. Auspicano inoltre che la discussione possa stimolare un maggiore coinvolgimento ed una maggiore responsabilizzazione della popolazione attraverso la formulazione di proposte concrete anche su base locale.
Ringraziamo Nicola Lombardi e Stefania Giacometti per aver dato questa opportunità al comitato di Più Democrazia in Trentino e per aver organizzato la serata.

Al via la discussione sui ddl in materia di referendum ed iniziativa popolare

In data 6 settembre ’12 è previsto l’inizio della discussione dei ddl in materia di referendum ed iniziativa popolare. Nell’occasione il primo firmatario ed i delegati di Più Democrazia in Trentino – Alex Marini, Stefano Longano e Cristiano Zanella – saranno chiamati ad illustrare i contenuti del DDL n.328/XIV “Iniziativa politica dei cittadini. Disciplina della partecipazione popolare, dell’iniziativa legislativa popolare, dei referendum e modificazioni della legge elettorale provinciale”. Continua a leggere

Key points of the bill

Here are the key points of the bill – Disegno di legge N.328/XIV di iniziativa popolare – promoted by the civic committee Più Democrazia in Trentino (More Democracy in Trentino):

  • Greater involvement of the people: extension of the rights of participation to all residents over the age of 16, including citizens from countries outside the EU territory, for petitions, citizens’ initiatives, and non-binding referendums.
  • Re-introduction of civic education in schools, and promotion of direct democracy principles through academic institutions and local communities.
  • Dedication of a portal for on-line advertising of citizens’ political initiatives promoted within this law.
  • Creation of an e-petition portal with the possibility of on-line subscription by citizens
  • Appointment of a commission for participation with the optional representation of civic committees.
  • Constitution of the prytanes: citizen juries composed by sortition. They can be convened by the Government of the Province, the Council of the Province, or by the collection of 2.500 citizen signatures. They will emit non-binding decisions to address the policies of the provincial Government. The prytanes can file a non-confidence motion towards the provincial Government if their decisions are disregarded.
  • Regulation of public consultation in the law making process with transparency and publication of the proceedings.
  • Management of public debate according to criteria of accuracy of information, impartiality and fair representation of civic committees.
  • Citizens’ initiatives and proposals of referendum with assistance from the legislative office of the Council of the Province and public hearing of the promoters.
  • Updating the method of signature gathering through customized electronic signature collection forms.
  • Transparency of funds supporting referendums by publication on the direct democracy portal.
  • Brochures sent out to inform the citizens in occasion of the polls containing description the referendums, list of the positions for and against the proposal, venue details and dates of the poll, as well as the list of the contributors and their financial support.
  • Unification of polling days, referendum, and election days into a single date.
  • Introduction of electronic and postal voting.
  • Non-binding referendum initiated by residents (All residents over the age of 16 including citizens from non-EU countries whom have long term permits).
  • Elimination of participation quorum in all types of provincial referendum.
  • Confirmative referendum on laws, regulations and provincial acts promoted by citizens.
  • Introduction of a pro-active referendum (propositive referendum) with the option for the Government or the Council of the Province to formulate a counter-proposal.
  • Multiple-choice pro-active referendum: possibility of choosing between a plurality of proposals, including the counter-proposal formulated by the institutions.
  • Motion of non confidence advocated by a citizens’ initiative for or against, the President of the Province, one or more assessors, or the whole Government of the Province.
  • Introduction of a two term limit for political mandates in public office.
  • Termination of the remuneration of the members of the Government and Council of the Province who do not consent to the publication of their assets’ list and income declaration.

The contents of this proposal of law are the results of a deliberative process which lasted approximately five months, from November ‘11 to April ‘12. Formal members of the committee Più Democrazia in Trentino and supporters have brought their contributions to this process. The bill was submitted in accordance with the citizens’ initiative procedure, which is regulated by the provincial law, dated March 5th, 2003 n.3.
The committee is composed of a diverse range of people who manifested their will to impulse a change in the rules of the law making and decision making process. The editors and the official speakers of the committee are Alex Marini, the committee coordinator and first subscriber, Cristiano Zanella and Stefano Longano, the other two delegates who will take part in the legislative phase.
Mauro Ceccato and Camillo Lutteri are the officials of the legislative office of the Council of the Province of Trento, who – under the provincial law number 3 of March 5th, 2003  – attended to the speakers in writing the text in the appropriate juridical form.
The signature gathering started the 19th of April 2012 and ended the 18th of July 2012. In order to submit the bill to the discussion of the Council, the minimum number of voter signatures is 2.500. Dozens of volunteers helped and supported the committee during the campaign to collect signatures. Thanks to them, the committee was able to collect 4.000 signatures, many more than necessary.
The bill has been officially filed to the Council of the Province of Trento after the control of the validity of all signatures and after examination of the conditions of admissibility. On the 16th of August 2012 the bill has been accepted for the discussion at the First permanent Legislative Commission. In fact, the law making phase within the Council will be preceded by the discussion and by the possible amendments at the commission level.

La democrazia è la questione più importante del nostro tempo

Dal 12 -15 luglio 2012 attivisti, esperti, ricercatori, giornalisti e politici provenienti da Bulgaria, Romania, Grecia, Russia, Austria, Germania, Francia, Gran Bretagna, Ungheria, Svizzera e Svezia, si sono incontrati all’evento Summer Accademy che ha avuto luogo a Burgas, in Bulgaria, per discutere sullo sviluppo della partecipazione dei cittadini e la democrazia diretta in Europa.
I concetti elaborati dal gruppo di lavoro sono lo specchio di quelli che il comitato Più Democrazia in Trentino ha tenuto in considerazione nel corso della scrittura del disegno di legge di inziativa popolare per il quale sono state raccolte 4000 firme e che a breve sarà discusso dal Consiglio provinciale. E’ per questa ragione che in questo post si riporta la dichiarazione comunicata a conclusione del seminario estivo.
I partecipanti al termine dell’incontro organizzato da Democracy International, associazione nata per sostenere e rafforzare la democrazia diretta a livello transnazionale, hanno dichiarato per mezzo di Gerald Häfner, presidente dell’associazione, quanto segue:
“La democrazia è la questione più importante del nostro tempo poiché le questioni politiche come il cambiamento climatico, la responsabilità per le risorse e l’ambiente, lo stato e la qualità dei diritti civili e delle politiche sulle questioni economiche, finanziarie e sociale dipendono dalla qualità della democrazia e dal modo in cui vengono prese le decisioni finali.
Solo una buona democrazia può garantire buone decisioni politiche. Una buona democrazia richiede solide ed eque elezioni, una vasta gamma di strumenti per la partecipazione e la consultazione dei cittadini e, soprattutto, il diritto di iniziativa e di referendum. Solo quando questo diritto viene goduto ed esercitato correttamente, i cittadini possono parlare con i politici allo stesso livello. Insieme al diritto di voto, il diritto di iniziativa e referendum è il più importante strumento democratico. E’ l’espressione della sovranità dei cittadini in un mondo sempre più differenziato, individualizzato e complesso.
Oggigiorno la democrazia è in grande pericolo.
La democrazia è in pericolo nei paesi in cui i governi spesso non lavorano per il bene comune, ma per i propri interessi personali, politici e talvolta anche economici. La democrazia è in pericolo in paesi come l’Ungheria o la Romania, dove il governo è nelle mani di persone o partiti che non rispettano tutte le regole democratiche esistenti. In questi casi i partiti al governo cambiano le leggi e la costituzione con l’obiettivo di ottenere più voce in capitolo a discapito del buon e democratico funzionamento di giudici, tribunali, istituzioni ed anche dei media.
La democrazia ha bisogno di un rimedio legislativo in Bulgaria, dove seppur la decisione di referendum è presa da un numero notevole di elettori non viene accettata a causa di un quorum di partecipazione ancora più elevato.
La democrazia è in pericolo nell’Unione europea, dove le decisioni importanti sono sempre più prese da un esiguo numero di potenti politici, senza chiedere al popolo e bypassando l’unico organismo eletto direttamente della UE, il Parlamento europeo.
E la democrazia è in pericolo in un mondo dove sempre più le decisioni politiche vengono prese a livello internazionale o transnazionale, mentre la partecipazione democratica e di controllo si trova ancora all’interno degli Stati nazionali.
Per tutti questi motivi abbiamo bisogno di più democrazia, partecipazione dei cittadini e di democrazia diretta non solo all’interno degli stati nazionali ma anche a livello internazionale.
Democracy Internation lancia un appello e promuove il diritto di iniziativa e di referendum in tutti i paesi ed a livello locale, regionale, nazionale o transnazionale e promuove il lavoro per elaborare concetti e criteri al fine di introdurre moderne forme di democrazia diretta a tutti i livelli.
Al momento ci si trova a discutere intensamente su una più forte Unione politica, fiscale ed economica europea ed è stato prodotto un programma quadro dai quattro presidenti delle istituzioni dove è concentrato il potere esecutivo. In merito a ciò Democracy International sottolinea con vigore che il futuro dell’Europa e della democrazia europea non può essere deciso solo dai rappresentanti dei governi, della banca centrale e dalle altre istituzioni esecutive. Solo i cittadini europei possono decidere sul futuro dell’Unione Europea. Per questa ragione Democracy International è a favore di una Convenzione Europea e di un referendum a livello comunitario sui risultati che questa convenzione produrrà e sul futuro dell’UE.
Questa convenzione dovrebbe essere eletto dal popolo e dovrebbe avere il tempo necessario per integrare le proposte della società civile. L’Unione europea deve diventare l’Europa dei cittadini – o l’Unione europea avrà esito negativo.”
(Dichiarazione originale in lingua inglese)

Considerazioni sugli impedimenti burocratici

A partire dalle 120 firme andate perdute a causa della disorganizzazione e della farraginosità della macchina amministrativa di alcuni comuni trentini, delle negligenze di alcuni dipendenti comunali e dei ritardi dovuto alla lentezza servizio postale, varrebbe la pena maturare una riflessione sui limiti che i cittadini hanno nell’esercizio dei diritti politici che va ben al di là dagli impedimenti burocratici. Continua a leggere

Ancora pochi giorni per sottoscrivere l’iniziativa!

La raccolta delle firme per promuovere il disegno di legge provinciale sulla democrazia diretta organizzata dal comitato Più Democrazia in Trentino è agli sgoccioli. I tre mesi a disposizione per raccogliere le 2.500 firme necessarie per poter depositare il ddl in Consiglio Provinciale stanno per terminare. Continua a leggere

Il valore dei cittadini

La crisi della democrazia rappresentativa si evidenzia quotidianamente attraverso l’autoreferenzialità degli eletti, la sfiducia consolidata dei cittadini nei loro confronti e le distorsioni risultanti dalla concentrazione di potere nelle mani di pochi (partitocrazia, tecnocrazia, videocrazia, casta, etc.). Continua a leggere

Le ragioni dell’iniziativa popolare di Più Democrazia in Trentino

Il blog di promozione sociale Trento2.0 è un esempio virtuoso di quello che i giovani sono in grado di fare. In pochi mesi un gruppo di universitari ha creato una libera piattaforma di scambio di libere idee e libera informazione per promuovere un’informazione dal basso. Il successo è stato rapido, pressoché immediato, con un boom di accessi e d’interazione fra gli utenti.
L’affermazione di un simile strumento di comunicazione è indubbiamente un valore aggiunto nel contesto locale ma evidenzia quanta strada abbiamo ancora davanti prima di ripartire tutti insieme dal basso. Grazie all’esperienza di Trento2.0 possiamo comprendere quanto sia utile per la crescita intellettuale e critica del territorio uno spazio di discussione aperta e serena per la costruzione di un’identità civile ed un sentimento comune.
Gli autori del blog dimostrano quotidianamente come il pensiero libero e condiviso sia una risorsa a favore dello sviluppo di una società democratica. Non solo le menti devono essere continuamente sollecitate a produrre idee, proposte e soluzioni ma queste devono poter essere rapportate e convalidate con il pensiero altrui in uno spazio comune. Questa è la chiave per costruire consapevolezza e responsabilità sociale.
La proposta di Più Democrazia in Trentino va in questa direzione ed è per questo che ho scelto lo spazio messo a disposizione da Trento 2.0 per pubblicare Le ragioni dell’iniziativa popolare sulla democrazia diretta in Trentino.
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Inizio della raccolta firme a sostegno dell’iniziativa popolare trentina

Il 19 aprile sono stati ritirati i moduli per la raccolta delle firme a sostegno del disegno di legge di iniziativa popolare sulla democrazia diretta. Da quel giorno è partito il conto alla rovescia che durerà 3 mesi. Durante questo periodo bisognerà raccogliere almeno 2.500 firme per poter presentare l’iniziativa popolare e fare in modo che sia discussa in seno al Consiglio Provinciale. Continua a leggere

Replica all’editoriale di Pierangelo Giovanetti “Il suicidio dei partiti politici”, L’Adige

Lettera inviata al direttore del giornale L’Adige, Sig. Pierangelo Giovanetti, in risposta all’editoriale pubblicato domenica 15 aprile 2012
“Il suicidio dei partiti politici” – Versione integrale

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Il disegno di legge sulla democrazia diretta è stato approvato dal Comitato

Nella serata del 10 aprile a Villa Lagarina il comitato civico Più Democrazia in Trentino dopo cinque ore di discussione ha deliberato la versione definitiva del disegno di legge di iniziativa popolare.
Le modifiche più significative approvate nel corso dell’assemblea sono le seguenti:
–          Per la divulgazione e la promozione della legge sarà predisposto un fondo per promuovere attività di approfondimento, di studio e di ricerca. Si è deciso tuttavia di non definire l’importo del fondo lasciando la decisione al consiglio provinciale al momento della discussione della legge qualora fosse in accordo con i contenuti della legge.
–          I membri facoltativi della commissione per la partecipazione (quelli indicati dai promotori delle iniziative popolari) non saranno necessariamente dei giuristi. Una scelta che vuole valorizzare le capacità e le competenze dei cittadini a prescindere dalla tipologia del loro titolo di studio.
–          I membri permanenti della commissione non potranno essere nominati per due legislature consecutive.
–          I pritani – consigli di rappresentanti estratti a sorte – saranno costituiti equamente dal genere femminile e da quello maschile.
–          Il limite dei mandati cumulati: i rappresentanti politici potranno avere cariche pubbliche provinciali per un massimo di due legislature a prescindere dalla funzione (consigliere, assessore o presidente). Questo per evitare che la politica diventi una professione.
Altre modifiche puntuali sono state apportate nel testo che mettiamo a disposizione in anteprima. Il ddl sarà inviato formalmente all’ufficio di presidenza del Consiglio Provinciale nelle prossime ore ed il ritiro dei formulari per la raccolta delle firme dovrebbe avvenire il giorno 19 aprile.
A partire dalla data del ritiro dei formulari partirà la fase della distribuzione delle locandine e dei moduli per la raccolta delle firme nei diversi comuni del Trentino e di affissione dei manifesti. Ci saranno tre mesi di tempo per raccogliere almeno 2.500 firme a sostegno della proposta di legge.
Consiglieri comunali – ed altri soggetti autorizzati all’autenticazione delle firme come ad esempio funzionari provinciali o assessori – di qualsiasi schieramento politico che sono motivati a partecipare alla raccolta delle firme sono invitati a segnalarci la loro disponibilità: piudemocraziaintrentino@gmail.com
tel. 340 59 66 768

Convocazione assemblea: approvazione finale il 10 aprile a Villa Lagarina

Bozza di volantino by Cris Vecli

Dopo mesi di incontri reali e virtuali, scambi di e-mail, riunioni fra i relatori, richieste di opinione e conferenze in Skype siamo arrivati al momento deliberativo conclusivo del disegno di legge sulla democrazia diretta in Trentino. A seguito dell’assemblea completeremo le formalità procedurali per ottenere i formulari ed in pochi giorni saremo pronti per la fase della raccolta delle firme. Avremo 3 mesi di tempo.
Come da consuetudine l’incontro sarà aperto al pubblico:

Martedì 10 aprile – ore 20.00
Aula 2 – Municipio di Villa Lagarina
c/o Piazzetta Dott. Enrico Scrinzi, 3
38060 Villa Lagarina

Nel corso della serata verranno presentati i punti cardine del ddl di iniziativa popolare:

  • Maggiore coinvolgimento nella vita pubblica estendendo i diritti politici ai residenti a partire dai 16 anni per petizioni, iniziative popolari e referendum consultivi
  • Educazione civica, divulgazione e promozione della democrazia diretta
  • Trasparenza e pubblicizzazione telematica delle iniziative relative a questa legge
  • Portale digitale delle petizioni con possibilità di sottoscrizione on-line
  • Commissione per la partecipazione con rappresentanza opzionale dei comitati civici
  • Pritani: consigli di cittadini a sorteggio su convocazione istituzionale o popolare
  • Consultazioni pubbliche nel processo legislativo e pubblicazione degli atti
  • Regolamentazione del dibattito pubblico secondo criteri di correttezza dell’informazione, imparzialità ed equa rappresentanza
  • Iniziativa popolare con assistenza legislativa ed audizione pubblica dei promotori
  • Sistemi di raccolta elettronica delle firme
  • Trasparenza nei finanziamenti a sostegno dei referendum
  • Informazione e pubblicizzazione dei contenuti dei quesiti referendari
  • Giornate referendarie per accorpare diverse consultazioni in un’unica data
  • Voto elettronico e postale
  • Referendum consultivo promosso dai cittadini
  • Eliminazione del quorum nei referendum provinciali
  • Referendum confermativo facoltativo su leggi, regolamenti e atti provinciali
  • Referendum propositivo avente per oggetto anche disegni di legge
  • Possibilità di presentazione di una controproposta da parte di Giunta e Consiglio provinciale
  • Consultazioni referendarie su una pluralità di proposte
  • Mozione di sfiducia di iniziativa popolare del Presidente della Provincia o di uno o più assessori
  • Limite dei mandati delle cariche pubbliche
  • Sospensione del trattamento economico dei consiglieri che non acconsentono alla pubblicazione della loro situazione patrimoniale

Per chi fosse interessato, alcuni membri del comitato si incontreranno con un’ora di anticipo per discutere sugli aspetti riguardanti la forma ed i contenuti da dare a locandine, volantini e video di presentazione che accompagneranno l’iniziativa. Se volete aggregarvi siete benvenuti.

Indicazioni per raggiungere il municipio di Villa Lagarina su:
Google Ma
p:

Un altro passo in avanti: bozza 2.0

La settimana scorsa i relatori del comitato Più Democrazia in Trentino grazie all’assistenza tecnica dei funzionari dell’ufficio legislativo del Consiglio provinciale hanno prodotto la bozza 2.0 del disegno di legge provinciale di iniziativa popolare sulla democrazia diretta.
Rispetto alla bozza 1.0 il testo è stato accorpato ed alcuni articoli sono stati spostati. La nuova struttura presenta quindi un testo più ordinato rispetto a quello iniziale che era magmatico ed impreciso. Questa versione è ancora provvisoria nonostante ci si stia avviando verso quella definitiva.
Alcune modifiche sostanziali sono state apportate. Ad esempio, il meccanismo che era stato previsto per la trattazione delle petizioni è stato semplificato. Il referendum confermativo obbligatorio è stato eliminato poiché in contrasto con lo Statuto di autonomia. La revoca degli eletti è stata trasformata in uno strumento più compatibile con l’ordinamento vigente: una mozione di sfiducia di iniziativa popolare.
La parte dei referendum va in ogni caso riorganizzata per renderla più logica ed armonica. Inoltre alcune definizioni ed alcuni dettagli tecnici andranno esaminati nuovamente quando tutte le questioni sostanziali saranno state risolte.
In un documento condiviso on-line si stanno raccogliendo i pareri dei membri del comitato su alcune questioni come i titoli da dare alla legge, il genere da utilizzare nel testo, il nome da dare alle giurie popolari ed il mantenimento o meno dei rimborsi delle spese per la raccolta delle firme. Per ovviare a questa questione controversa, si spera di trovare il modo di coinvolgere i Comuni nella procedura di pubblicizzazione delle iniziative popolari e di raccolta delle firme così da risolvere alla radice il problema.
Si informa infine che l’iniziativa del nostro comitato è stata segnalata sul sito dell’organizzazione Democracy International e che il comitato ha appoggiato ufficialmente l’iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia, che tra le altre cose ha organizzato delle giornate di raccolta delle firme a livello nazionale alle quali anche Più Democrazia in Trentino conta di partecipare: 14 aprile, 5 maggio e 2 giugno.

Bozza 2.0 con indicazioni di modifica

More democracy in Trentino

Più Democrazia in Trentino is a recently formed committee with the purpose of promoting  democracy in the Autonomous Province of Trento[1] in northern Italy. The committee officially constituted in January 2012 at the House for the Peace in Rovereto[2] after preparatory meetings and discussions where a different range of people manifested their will to impulse a change in the local political scenario. The way to put this into action is through a legislative proposal supported by a citizens’ initiative.
The goals of the legislative proposal are wide, however the members set two priorities. The first is the removal of the quorum in referendums at the provincial level. The second is the introduction of the confirmative referendum for the legislative and administrative acts issued by the local government. Together with the two priorities, as settled in the statute, the committee is open to promote other initiatives related with direct and participative democracy at all levels: local, national and even communitarian if necessary.
The territory of Trentino is characterized by more than 90% of mountains in which a subsistence economy determined high rates of emigration[3] from the 19th century to the years after World War II. Since then, thanks to the typical peasant laboriousness, forward-looking administrators and a strong social capital, a forceful economic development has brought the province to be one of the richest and with the highest quality of life in Italy.
In the third century the social and economic situation has mutated and contradictions and paradoxes are coming up at every turn. The social capital which guaranteed the growth in the second part of the last century is eroding by an excess of affluence unevenly distributed, a static political class and a greater possession but fewer values. Trentino, instead of becoming a vibrant civil society where good governance and bottom-up policies are implemented, is evolving towards a conservative and traditionalist society with a dangerous lack in democracy.
The systematic and intense financial intervention by public authorities in the economic sphere and civil society is subordinating the citizenry under the government of the province. This phenomena is weakening the social cohesion which has branded local communities for a long time. Clientelism is leading to a distorted distribution of power. Social confidence is decaying. From a model based on cooperative democracy the province is shifting towards a corporative plutocracy model shaped by the type of relation existing between patrons and clients.
Local political parties, which are disconnected from the national realm, and the establishment of the Cooperative Federation[4] which controls, among others, the sector of grocery distribution and the banking system, have shifted away from their historical function on promoting social equity, accountable government and community development. They are in the tenacious effort of keeping personal power and satisfying a limited sum of private interests. It is a small group that seeks to monopolize the lives and thinking of others.
The governor of the province is still showing ambition of running for an extra mandate, the so called Dellai-quater[5]. Similarly, the president of the cooperatives’ establishment has been pushed to run for another mandate, the so called Schelfi-quater[6]. In this “cupola of power”, employment opportunities are provided on “spintarella”, the classic Italian underhanded recommendation for hire. Thus, the contracts for the construction of public infrastructure or for public supplies are subscribed within the “magnadora” [7], the local corruption system. In this context, it is difficult even for the Provincial Parliament[8] to overhaul administrative procedures that are often assigned by the Provincial Executive Board[9] to subsidiaries or in-house companies.[10] This subsidiaries are impossible to control because they are regulated by private and commercial law.
Furthermore, in this hierarchical formation there is little space for the 217 local municipalities[11]. In fact they are too small and fragmented to resist the central power. For resources and capacities they depend entirely from the authority of the province like a modern feudalism, which doesn’t allow self-determination. The councils can not express their autonomy following the principle of variable geometry on the base of their needs and interests. In 2006, a costly new intermediate bureaucratic level of administration – Comunità di Valle[12] – has been imposed from the regional government.
The erosion of democracy in the local scenario and, even worse, an erosion of the social trust and reciprocity in the communities have a fundamental human significance and stimulate serious thought. In this sense, Più Democrazia in Trentino initiative wants to commit into action the possibilities for escaping from this stall, giving voice to common people for a better future.
Più Democrazia in TrentinoThe main motivation which is shared by the committee members is to create the conditions for a qualitative step forward in the relation between citizens and government. Direct democracy is one of the solutions to respond to the demand for political participation, pluralism, rule of law and social justice. Movement towards full democracy is not an easy path, thus the committee is looking at foundations, trade unions and civil society organizations for raising support.
The committee proposal extends the focus from the two priorities to other innovative and ambitious tools to address the needs of the people and the realities on the ground: on-line portal for direct democracy, public debates, citizens’ juries, legislative assistance to popular initiatives, equity in the information, development of programs for democratic civic education and so on. The plan is to inspire reforms to help developing freedoms, accountability, participation and checking government excesses.
Digitalization and on-line publication of petitions, popular initiatives and referenda aim to a stronger partnership with the people. The direct democracy portal want to emphasize  on sharing and exchanging proposals, criticisms and ideas which originate from civil society and from people-to-people interaction. Viable political rights are to help sustainable and inclusive social and economic development. By giving public voice to organized people, the political representatives will have to listen not only the requests from a limited number of lobbyists but also the demands expressed by civil society.
Public debates and citizen juries together with information tools and technology will allow rapid exchange of information on the best public policies to implement. Social dialogue is considered the base to enhance a more detailed and transparent political discussion, where all positions can effectively emerge. Clearly an oriented and open dialogue will increase awareness, transparency and accountability in public administration with a gradual reduction of corruption and illicit financial flows.
The inspiration that lies under the project for more democracy is to find a path to empower people to choose their own future. Renovation must be through participation of people and frequent rotation of the political class. This can be possible by integrating and counterbalancing representative democracy with direct democracy.
In conclusion, Più Democrazia in Trentino through a popular initiative is aiming to contribute to the democratisation of the local political life introducing innovative instruments which have demonstrated to be successful in other countries. On one hand, the objective is to create public opinion through the promotion of popular rights. On the other hand, the objective is to involve people in political decisions to explore talents and motivations towards a more prosperous, fair and ecologically sustainable society.


[1] Provincia Autonoma di Trento: http://www.provincia.tn.it/

[3] For more information: http://www.trentininelmondo.it/

[4] Federazione Trentina della Cooperazione: http://www.ftcoop.it/Portal/

[5] Trentino’s term to refer to the fourth mandate for the president of the province despite the limit of two mandates allowed by the present law.

[6] Trentino’s term to refer to the fourth mandate for the president of the Federazione Trentina della Cooperazione, after having changed the rules which indicated three mandates as a maximum.

[8] Consiglio Provinciale is the legislative body of the local government: http://www.consiglio.provincia.tn.it/

[9] Giunta Provinciale is the executive body of the local government: http://www.giunta.provincia.tn.it/

[10] In the last years the Giunta, the executive body of the local government, has driven to proliferate the in-house companies determining an expensive administrative poliformism. The abuse of this model has established an intricate system of subsidiaries with a high degree of discretion in hiring and managing human resources and in organizing public tenders. http://www.sgp.provincia.tn.it/Welcome.aspx

[11] List of the 217 municipalities of Trentino: http://www.comuni-italiani.it/022/lista.html. In the province of Trento the number of municipalities is almost double than in the province of Bolzano: http://www.tuttitalia.it/trentino-alto-adige/77-province/numero-comuni/. With the exception of the cities of Trento, Rovereto and Pergine and a few other towns, the local municipalities have an insignificant dimension in order to be autonomous in the administration of their tasks.

[12] In 2011 an abrogative referendum has been promoted by the populist party of the opposition – Lega Nord – but the influx of voters is boycotted by the parties in power in order not to reach the participation quorum of 50%. In addition to the campaign for abstention, the governor fixed the date of the referendum to the 29th of April, falling on the weekend preceding a national public holiday, when citizens usually go on holiday.

More democracy in Trentino in PDF format.

Iniziativa popolare Quorum Zero e Più Democrazia: intervista a Paolo Michelotto

Nelle settimane scorse è stata depositata presso la Cancelleria della Corte di Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare Quorum Zero e Più Democrazia. Dopo mesi di lavoro collettivo la proposta è ora nella fase della raccolta firme.
Tra i promotori dell’iniziativa nazionale c’è anche Paolo Michelotto, il quale da anni è attivo nella promozione della democrazia diretta su diversi fronti. Michelotto è peraltro membro fondatore del comitato Più Democrazia in Trentino. Per questa ragione ne abbiamo approfittato per contattarlo personalmente e raccogliere delle impressioni in esclusiva sull’iniziativa nazionale. Continua a leggere

Bozza di legge 1.0

Dopo una serie di incontri fisici ed audioconferenze il gruppo di lavoro – designato nell’assemblea del 9 febbraio alla Casa del Sole e composto da S. Longano, C. Zanella ed A. Marini –  ha prodotto la Bozza del disegno di legge – versione 1.0 sulla democrazia diretta.
La bozza, oltre all’introduzione del referendum confermativo e all’eliminazione del quorum, come indicato nell’atto costitutivo del comitato Più Democrazia in Trentino include una serie di altri aspetti normativi:

  • una proposta per una maggiore condivisione delle petizioni sulla base degli esempi dei portali delle e-petitions esistenti in Regno Unito, Scozia o Germania;
  • la previsione di un meccanismo automatico per l’ascolto e la pubblicizzazione delle consultazioni con i soggetti interessati della società civile come in Svizzera;
  • la possibilità di attivare la procedura di dibattito pubblico per le grandi opere come previsto dalla legge regionale Toscana sulla partecipazione o come avviene in Francia in tema di trasporti pubblici;
  • la richiesta di raccomandazioni e pareri a giurie di cittadini estratti a sorti per risolvere temi controversi come peraltro accade negli USA, Canada, Australia, Gran Bretagna, Spagna, Olanda, Svizzera, Irlanda o India;
  • la pubblicizzazione delle iniziative dei cittadini che abbiano rispettato le modalità ed i termini per la raccolta delle firme;
  • l’estensione del diritto di voto per i referendum consultivi ai residenti sul territorio provinciale e che abbiano compiuto i 16 anni di età;
  • l’estensione del diritto alla dichiarazione di sostegno per le petizioni, le iniziative popolari e i referendum consultivi ai residenti sul territorio provinciale che abbiano compiuto i 16 anni di età;
  • l’introduzione di meccanismi di controllo diretto degli eletti come la revoca ed il limite dei mandati come previsto ad esempio in numerosi stati degli USA o in Svizzera per l’intero governo collegiale;
  • la possibilità – previa autorizzazione del sindaco ed assumendosene le responsabilità civili e penali del caso – di un cittadino residente sul suolo provinciale di assumere la funzione di autenticatore nella procedura della raccolta delle firme come peraltro avviene in Svizzera o in alcuni lander della Germania;
  • l’implementazione di sistemi elettronici di raccolta delle firme per limitare gli oneri amministrativi come ad esempio è previsto per l’Iniziativa dei Cittadini Europei;
  • la possibilità di verificare la regolarità delle firme mediante un controllo a campionamento casuale come per l’ICE;
  • l’adozione di specifiche norme sulla protezione ed il trattamento dei dati personali contenuti negli elenchi delle dichiarazioni di sostegno;
  • l’attivazione di clausole di garanzia come elemento imprescindibile della funzionalità degli istituti di democrazia diretta mutuandole dalla proposta dell’Iniziativa per Più Democrazia di Bolzano: diritto alla consulenza giuridica istituzionale, informazione degli aventi diritto al voto, garanzia di equa informazione, regola della correttezza e regola della trasparenza.
  • la reintroduzione dell’insegnamento dell’educazione civica a livello scolastico e a livello extrascolastico anche attraverso associazioni e organizzazioni della società civile.

Lunedì mattina, 5 marzo, il gruppo di lavoro si riunirà per sottoporre la bozza ad un’ulteriore revisione. In seguito si recherà presso l’ufficio legislativo del Consiglio Provinciale per fissare le modalità di assistenza legislativa, la quale ci era stata concessa ufficialmente il 24 gennaio dal Presidente del Consiglio Provinciale, Bruno Dorigatti.

La bozza integrale non è ancora stata ottimizzata da un punto di vista formale e del linguaggio giuridico. Per questa ragione vi invitiamo ad indirizzare i suggerimenti, le proposte alternative ed i commenti ai contenuti focalizzando l’attenzione sui principi da modificare, inserire o eliminare.

Per esprimere i vostri commenti abbiamo pensato di rispolverare il forum creato a dicembre per raccogliere le idee. Abbiamo creato una categoria di discussione denominandola BOZZA DI LEGGE 1.0 ed abbiamo aperto una serie di focus sulla base dei capitoli e dei titoli contenuti nella bozza stessa. Il link completo è:
http://democraziadiretta.forumattivo.it/c3-bozza-di-legge-10

In funzione delle modalità di intervento dell’ufficio legislativo per il vaglio della bozza 1.0 e dei vostri commenti, organizzeremo un’assemblea per l’approvazione finale del documento indicativamente tra il 12 ed il 15 marzo. In seguito a tutto ciò, se il progetto sarà sufficientemente condiviso potremo finalmente partire con la fase successiva dell’iniziativa: la raccolta delle firme.

Per scaricare la bozza integrale: DDL_più_democrazia_v._1.0

Comitato in assemblea pubblica: Lavis, giovedì 1° marzo

Si riunisce in assemblea il Comitato civico Più Democrazia in Trentino.
L’incontro è aperto al pubblico ed a tutti coloro che desiderano parteciparvi.


Giovedì – 1 marzo 2012
ore 19.00

Sala didattica Casa Anziani
Via Degasperi 22 – Lavis (TN) Continua a leggere

La democrazia diretta nel mondo

La copertina del libro "Direct Democracy" di J.Verhulst e A.Nijeboer

La strada della democrazia si costruirà con la volontà della gente” recita lo slogan che ha coniato Francesca nella pagina del blog Il nostro motto!
Volendo tradurre in realtà il proposito dello slogan la domanda che sorge spontanea è inerente gli strumenti da adottare affinché la volontà della gente venga presa in considerazione e si produca concretamente in decisioni collettive. La risposta non è semplice ed è per questo che  la nostra comprensione può essere facilitata con la lettura di studi e ricerche, che analizzano il fenomeno confutando ipotesi, sostenendo teorie ma soprattutto riportando esempi concreti in cui i diritti popolari sono esercitati con successo. Continua a leggere