La riforma dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol: prospettive, criticità e futuro dell’autogoverno regionale – Sintesi del convegno

L’associazione Più Democrazia in Trentino ha organizzato un convegno pubblico per approfondire la riforma dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige/Südtirol, attualmente in discussione in Parlamento.

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Terzo mandato del Presidente: la Corte costituzionale decide, ma il Trentino deve discutere

Il 22 ottobre la Corte costituzionale ha pubblicato il ruolo delle udienze del 5 novembre 2025, includendo il ricorso n. 21/2025 promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri contro la legge della Provincia autonoma di Trento che modifica l’articolo 14 della legge elettorale provinciale n. 2 del 2003, rimuovendo il limite dei due mandati consecutivi per il Presidente della Provincia.

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Evento pubblico. La riforma dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol: prospettive, criticità e futuro dell’autogoverno regionale

L’associazione Più Democrazia in Trentino organizza un convegno pubblico dedicato alla riforma dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige/Südtirol, attualmente in discussione in Parlamento.
L’iniziativa nasce dalla necessità di promuovere un confronto pluralista e informato su un provvedimento che inciderà profondamente sull’assetto istituzionale e democratico della nostra autonomia.

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Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol. Manutenzione straordinaria o riforma mancata?

[…] Nessuno, a parte qualche caso isolato, oggi si informa realmente su ciò che accade nelle aule parlamentari e nelle commissioni, o conosce le centinaia e migliaia di emendamenti presentati. Questo qualunquismo imperante è una delle cause della delegittimazione della politica, dei partiti e del Parlamento” — ha scritto recentemente Rosy Bindi su La Via Libera, affermando una scomoda verità che, calata nella quotidianità, vale anche per il Trentino-Alto Adige/Südtirol e per il dibattito parlamentare sullo Statuto di autonomia, svoltosi martedì 7 ottobre alla Camera dei Deputati.

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Statuto speciale, più competenze ma meno garanzie: il pericolo di istituzionalizzare il deficit democratico

* versione ridotta inoltrata a L’Adige il 29 settembre e non pubblicata

Negli ultimi mesi il dibattito accademico sulla riforma dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige/Südtirol ha visto emergere due letture opposte. Da un lato Francesco Palermo, costituzionalista ed ex senatore, mette in guardia contro il rischio di un’“esautorazione strutturale” della Corte costituzionale: secondo lui il progetto di riforma, soprattutto con la modifica dell’articolo 107, mira a sostituire il controllo giurisdizionale con negoziati politici, creando una zona franca dal sindacato di legittimità. Dall’altro lato Esther Happacher, docente di diritto pubblico comparato, legge nella stessa riforma un’operazione legittima di “ripristino delle competenze” erose negli ultimi decenni, compatibile con lo Stato di diritto europeo e rispettosa del ruolo della Corte.

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Più autonomia o meno controlli? Due visioni a confronto sulla riforma dello Statuto

Le posizioni di Francesco Palermo (Professore ordinario di Diritto pubblico comparato presso l’Università di Verona ed ex senatore eletto come candidato indipendente nella lista SVP-PD della Bassa Atesina) e di Esther Happacher (Professoressa ordinaria di Diritto costituzionale italiano Università di Innsbruck) espresse sulla rivista Federalismi riguardo all’impatto della proposta di riforma statutaria sul sindacato di costituzionalità delle leggi provinciali sono nettamente divergenti. Mentre Palermo esprime una forte preoccupazione per quello che considera un tentativo di esautorare la Corte costituzionale, Happacher difende la riforma come un legittimo ripristino di competenze che non intacca la funzione di controllo della Corte.

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Leader e Regioni: la crisi della democrazia personale. Una sintesi dell’analisi del professor Sandro Staiano

Un recente editoriale pubblicato nei giorni scorsi su Federalismi del professor Sandro Staiano, ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università Federico II di Napoli, offre una chiave di lettura molto utile per comprendere le attuali dinamiche di potere nelle regioni italiane. L’analisi di Staiano descrive un fenomeno che definisce “torsione monocratica”: una trasformazione politico-istituzionale che ha progressivamente concentrato il potere nelle mani di un’unica figura, il Presidente di Regione eletto direttamente, con profonde conseguenze sulla rappresentanza democratica e sul sistema dei partiti.

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Riforma dello Statuto: un dibattito azzoppato e un’informazione ridotta

Il percorso della riforma dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol prosegue senza un vero dibattito pubblico e con un confronto parlamentare ridotto al minimo. Mercoledì 10 settembre, in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, il relatore Alessandro Urzì (FdI) ha dichiarato sin dall’inizio la propria opposizione preconcetta all’intero pacchetto di emendamenti presentati dalle opposizioni: «parere contrario su tutti», senza sviluppare alcuna argomentazione dialettica nel merito delle proposte. Un “no” a priori, avallato dall’unico intervento del Ministro Calderoli, che si è limitato a ribadire la posizione del relatore senza fornire ulteriori motivazioni, chiudendo così qualsiasi spazio di mediazione.

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La democrazia alla rovescia: se i padri costituenti vedessero questo referendum…

I referendum sulla tutela del lavoro e sulla cittadinanza non hanno raggiunto il quorum. Nessuna sorpresa. Lo avevamo previsto, come lo prevedono tutte le persone che conoscono l’effetto paralizzante di questo meccanismo. Lo stesso meccanismo che ha fatto fallire 38 referendum su 77. Il quorum di partecipazione è oggi uno degli strumenti più dannosi per la democrazia italiana, come ha rilevato la Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa, che ne raccomanda da tempo l’eliminazione.

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La bussola dello stato di diritto: una guida dal Consiglio d’Europa per tutti, amministratori locali inclusi

Desideriamo condividere con voi una risorsa preziosa divulgata dal Consiglio d’Europa: una guida intitolata The Rule of Law: A User’s Guide. Questa guida è uno strumento pensato per illustrare i principi fondamentali dello Stato di Diritto, un concetto cruciale per la vita democratica e la protezione dei diritti umani. Comprendere questi principi è essenziale non solo per i cittadini, ma in particolare per chi esercita responsabilità pubbliche, a qualsiasi livello, inclusa l’amministrazione locale.

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È partita la raccolta firme per abolire il quorum nei referendum: sosteniamo questa battaglia di democrazia

Più Democrazia in Trentino aderisce con convinzione all’iniziativa popolare “Basta quorum!” per l’abolizione del quorum di partecipazione nei referendum abrogativi.

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Il diritto di candidarsi non può essere una tassa medievale

* pubblicato sulla rivista Questo Trentino – maggio 2025

A ogni tornata elettorale si moltiplicano i commenti sul disinteresse dei cittadini verso la politica locale e sulla crescente difficoltà nel trovare candidati disposti a impegnarsi in prima persona. Ma mentre si moltiplicano le analisi culturali e sociologiche sullo sfaldamento della partecipazione, poche sono le proposte concrete per rimuovere quegli ostacoli che, nella pratica quotidiana, rendono più difficile l’esercizio del diritto di elettorato passivo.

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Monitoraggio della Carta Europea dell’Autonomia Locale: sfide e opportunità per la democrazia locale in Italia

Più Democrazia in Trentino si impegna da sempre a promuovere una democrazia locale più forte, trasparente e partecipativa. Per questo motivo, abbiamo analizzato con attenzione il recente rapporto del Congresso delle Autorità Locali e Regionali del Consiglio d’Europa sul monitoraggio dell’applicazione della Carta Europea dell’Autonomia Locale in Italia.

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Settimana della Società Civile 2024: proposte per rafforzare la democrazia in Europa

Dalla prima Settimana della Società Civile del Comitato Economico e Sociale Europeo (EESC), tenutasi dal 4 al 7 marzo 2024, erano emerse proposte concrete per contrastare le minacce alla democrazia e promuovere la partecipazione civile, in vista delle elezioni parlamentari europee della primavera scorsa. Più di 800 partecipanti provenienti da diverse realtà sociali hanno discusso di come creare un contesto favorevole alla società civile e alla trasparenza nelle decisioni politiche. Le raccomandazioni si concentrano sull’importanza di uno spazio civico che sostenga il dialogo civile inclusivo, la resilienza alla disinformazione e l’educazione critica per combattere la polarizzazione e migliorare la partecipazione democratica in tutta Europa. In particolare, delineano un percorso per migliorare la collaborazione tra società civile e istituzioni, in modo da rendere più trasparente e partecipativa la politica europea.

Si tratta di documento che dovrebbe ispirare l’azione politica di tutte le formazioni partitiche e delle figure istituzionali coinvolte negli apparati esecutivi e legislativi a ogni livello di governo. L’associazione Più Democrazia in Trentino auspica che anche gli amministratori locali del nostro territorio leggano il documento e si impegnino a realizzare le raccomandazioni emerse durante questa settimana di contronto creativo alla crisi della democrazia.

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Le Associazioni a Roma per una democrazia migliore

Sostegno reciproco tra Associazioni e Ministero per i Rapporti con il Parlamento. Visione e intenti condivisi per rinforzare la democrazia diretta e garantire i diritti politici – Questo, in sintesi, l’esito dell’incontro con il Ministro Riccardo Fraccaro.

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Esercizio dei diritti popolari: lettera aperta al Ministro Fraccaro

La collaborazione tra le Associazioni sorelle delle Province di Trento e Bolzano continua.
Obiettivo: contribuire concretamente alla costruzione di regole migliori che favoriscano la partecipazione popolare.

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Partecipazione con la D, quella di co-Decisione

Da Roma giungono segnali importanti per la nostra Associazione.
A inizio ottobre il Ministro Riccardo Fraccaro ha presentato il Progetto di riforma costituzionale che riguarda (anche) i Referendum.
Le novità di maggior rilievo per noi sono l‘introduzione del referendum propositivo (e delle relative procedure di ammissione e confronto parlamentare sulla proposta) e l’abolizione dei quorum per il referendum abrogativo.

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Riforma del Regolamento del Senato: corsia preferenziale per la trattazione dei disegni di legge di iniziativa popolare

Nella seduta di mercoledì 20 dicembre 2017, l’Assemblea ha approvato a maggioranza assoluta, secondo la procedura prevista dall’art. 167 del Regolamento, la proposta di riforma organica del Regolamento del Senato (Doc. II, n. 38), di iniziativa della Giunta per il Regolamento. Continua a leggere

«La democrazia è per sempre?» di Mattia Stella

evviva-la-repubblica[ … ] … La domanda può sembrare una provocazione, ma a guardare bene lo stato di salute della democrazia italiana non sembra del tutto fuori luogo.

Nell’anno della celebrazione dei 150 anni dell’Unità occorre guardare con onestà alla realtà politica e culturale del Paese per rispondere ad una grande domanda di fondo: la democrazia è viva? Continua a leggere

Riforme costituzionali. Indizi per una riforma dell’istituto referendario

Dei 72 referenda svolti in Italia, solo 4 sono stati senza quorum. Il primo nel 1946, poi nel 2001, 2006 e quello del 4 dicembre 2016.

Non è stato particolarmente pubblicizzato questo aspetto ma è risultato chiaro a tutti che fosse così perché nessuna forza politica è stata sfiorata dall’idea di invitare all’astensione. Continua a leggere